La pensione di reversibilità rappresenta un sostegno economico fondamentale per i familiari superstiti di un assicurato deceduto. Questo trattamento previdenziale, tuttavia, non mantiene necessariamente lo stesso valore nel tempo. Esistono infatti diversi fattori che possono determinare variazioni nell'importo, sia in aumento che in diminuzione.
Il calcolo della prestazione segue regole specifiche stabilite dalla normativa vigente, che prevede condizioni particolari per l'accesso al beneficio e percentuali differenziate in base al grado di parentela con il defunto. Ma quali sono i casi concreti in cui l'importo può subire modifiche?
La normativa previdenziale prevede specifiche circostanze in cui l'importo della pensione ai superstiti può subire una diminuzione. Il fattore principale che determina tali riduzioni è rappresentato dalla situazione reddituale del beneficiario.
La pensione di reversibilità può diminuire quando il reddito del familiare superstite che riceve il trattamento supera determinate soglie stabilite dalla legge. In particolare, le riduzioni scattano in modo progressivo al crescere del reddito personale del beneficiario.
Il meccanismo di riduzione opera secondo tre fasce di reddito, ciascuna collegata al trattamento minimo INPS:
È importante evidenziare che non sono previste riduzioni per i beneficiari con redditi che non superano di tre volte l'importo annuo del trattamento minimo di pensione. Questa salvaguardia tutela i percettori con situazioni economiche più fragili.
Per comprendere meglio l'impatto delle riduzioni, consideriamo alcuni esempi concreti:
Nel caso di un coniuge superstite che percepisce una pensione di reversibilità di 1.000 euro mensili e possiede un reddito annuo di 22.000 euro (superiore alla prima soglia), l'importo subisce una riduzione del 25%. La prestazione effettivamente erogata sarà quindi di 750 euro mensili.
Se invece il reddito del beneficiario fosse di 28.000 euro annui, rientrando nella seconda fascia di riduzione, l'importo originario di 1.000 euro verrebbe decurtato del 40%, risultando in un assegno mensile di 600 euro.
Per redditi superiori alla terza soglia, ad esempio 35.000 euro annui, la riduzione raggiungerebbe il 50%, portando l'importo mensile a soli 500 euro.
Sebbene le riduzioni rappresentino un aspetto importante della disciplina della pensione di reversibilità, esistono anche diverse situazioni in cui l'importo può aumentare, offrendo un supporto economico maggiore ai beneficiari.
Il primo e più comune caso di incremento è rappresentato dalla rivalutazione annuale delle pensioni, un meccanismo che adegua automaticamente gli importi al costo della vita. Questa rivalutazione segue i parametri stabiliti dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, contribuendo a preservare il potere d'acquisto dei beneficiari.
Un altro scenario in cui la pensione di reversibilità può aumentare è quando si verifica una diminuzione del reddito personale del beneficiario. In questo caso, se il reddito scende al di sotto delle soglie che determinano le riduzioni percentuali, l'importo della prestazione viene ripristinato in misura proporzionale.
La pensione di reversibilità può subire variazioni positive anche in relazione alla composizione del nucleo familiare del beneficiario. In particolare:
Queste maggiorazioni rappresentano un supporto aggiuntivo per le famiglie che si trovano ad affrontare situazioni di particolare vulnerabilità economica e sociale.
Oltre ai fattori già menzionati, esistono altre circostanze che possono influenzare l'importo della pensione di reversibilità.
Un aspetto rilevante riguarda il nuovo matrimonio del coniuge superstite. In questo caso, il diritto alla pensione di reversibilità cessa, con conseguente perdita totale del beneficio. Tuttavia, al coniuge che passa a nuove nozze viene riconosciuta un'indennità una tantum pari a due annualità della pensione, comprensiva della tredicesima mensilità.
È importante sottolineare anche l'incumulabilità con altri trattamenti pensionistici. Sebbene la pensione di reversibilità sia generalmente cumulabile con altri redditi, esistono limitazioni specifiche nel caso di cumulo con altre prestazioni previdenziali, che possono determinare riduzioni dell'importo complessivamente percepito.
Anche qust'anno continuano ad applicarsi regole particolari per l'ex coniuge divorziato. Quest'ultimo può avere diritto alla pensione di reversibilità a condizione che:
In caso di presenza sia del coniuge superstite che dell'ex coniuge divorziato, il tribunale determina le quote spettanti a ciascuno in base alla durata dei rispettivi matrimoni e alle condizioni economiche.
Per quanto riguarda le unioni civili, i partner superstiti hanno gli stessi diritti del coniuge in termini di accesso alla pensione di reversibilità, con identiche percentuali e meccanismi di calcolo.
Per garantire la corretta erogazione della pensione di reversibilità, i beneficiari sono tenuti a comunicare tempestivamente all'INPS eventuali variazioni della propria situazione reddituale che possano influire sull'importo della prestazione.
L'INPS effettua controlli periodici sui redditi dei percettori di pensione di reversibilità, attraverso l'incrocio di dati con l'Agenzia delle Entrate e altre banche dati pubbliche. In caso di mancata o errata comunicazione che abbia comportato l'erogazione di somme non dovute, l'Istituto può procedere al recupero degli importi, con possibili sanzioni.
Ogni anno, è previsto l'invio del modello RED per i pensionati che non presentano la dichiarazione dei redditi all'Agenzia delle Entrate (modello 730 o Redditi PF) o che possiedono redditi non dichiarabili tramite tale dichiarazione.
Nonostante i meccanismi di riduzione basati sul reddito, il sistema previdenziale italiano prevede specifiche tutele per i beneficiari economicamente più vulnerabili.
In particolare, per il 2025 è confermata l'integrazione al trattamento minimo per le pensioni di reversibilità di importo particolarmente basso. Questa misura garantisce che la prestazione non scenda al di sotto di una soglia considerata necessaria per il sostentamento del beneficiario.
Inoltre, i percettori di pensione di reversibilità con redditi modesti possono accedere a prestazioni assistenziali complementari, come l'assegno sociale o le maggiorazioni sociali, che contribuiscono ad incrementare il reddito complessivo.
È importante sottolineare che, anche in caso di applicazione delle riduzioni per superamento delle soglie reddituali, la pensione di reversibilità non può comunque scendere al di sotto dell'importo che spetterebbe se il reddito del beneficiario fosse pari al limite massimo della fascia immediatamente inferiore.