Il costo medio per un divorzio consensuale è variabile e dipende dalla modalità che si sceglie per la cessazione del matrimonio. La modalità più economica per un divorzio consensuale è quella di rivolgersi all’ufficio competente del proprio Comune di residenza, e in tal caso i prezzi sono di soli 16 euro. Si arriva invece a circa 3mila euro per il divorzio consensuale con negoziazione assistita con avvocati.
Un divorzio consensuale, noto anche come divorzio congiunto, rappresenta un percorso meno conflittuale per sciogliere il vincolo matrimoniale. Tramite questa procedura, entrambi i coniugi concordano su questioni fondamentali come la divisione dei beni, l'assegnazione della casa e l'affidamento dei figli. Sono disponibili diverse opzioni con diversi costi associati, che possono variare significativamente secondo la modalità scelta.
Il divorzio consensuale si avvia tramite due principali percorsi: l'accordo presso il Comune o la negoziazione assistita. Nel primo caso, i coniugi, se senza figli minori o condizioni patrimoniali complesse, possono dichiarare la volontà di divorziare all'ufficiale di stato civile del Comune di residenza, senza necessità di un avvocato. La seconda opzione, la negoziazione assistita, richiede l'assistenza legale, con entrambe le parti rappresentate da avvocati che mediano gli accordi.
Il divorzio consensuale e il divorzio giudiziale si distinguono per diversi aspetti, tra cui la gestione del percorso legale, la durata e i costi complessivi. Nel divorzio consensuale, i coniugi trovano un accordo su tutte le questioni chiave come l'affidamento dei figli e la divisione dei beni, permettendo di evitare contenziosi giudiziari. Questa modalità riduce significativamente i tempi, poiché non richiede un processo lungo e articolato in tribunale e spesso si risolve in alcune settimane. Inoltre, l'assenza di controversie riduce l'onere emotivo e finanziario.
Al contrario, il divorzio giudiziale è un procedimento più complesso dove ciascun coniuge è rappresentato da propri avvocati, e le decisioni sulle questioni irrisolte vengono prese da un giudice. Il tempo necessario per concludere un divorzio giudiziale può variare da diversi mesi a molti anni, a seconda della complessità del caso e del grado di conflitto tra i coniugi. Questo comporta non solo una dilatazione dei tempi ma anche un aumento significativo dei costi legali, con parcelle spesso più elevate a causa del maggior numero di udienze e dell'estensione del processo.
In termini di costi, il divorzio giudiziale è generalmente molto più dispendioso. Le parcelle degli avvocati possono aumentare drasticamente, specie se sono richieste più udienze o se i patrimoni da dividere sono consistenti. I costi di processo, le eventuali perizie richieste e altre spese amministrative contribuiscono a incrementare l'onere finanziario complessivo.
Nel 2024, il costo del divorzio consensuale in Italia varia in base alla modalità scelta per la procedura. Se i coniugi optano per il divorzio presso il proprio Comune, il costo si limita a poche decine di euro, coprendo solo spese amministrative minime. Invece, se la scelta ricade sulla negoziazione assistita, i costi aumentano, oscillando tra i 1.000 e i 3.000 euro, a seconda della complessità del caso e delle parcelle degli avvocati coinvolti. Quest'ultima opzione, pur essendo più onerosa, offre una maggiore flessibilità e sicurezza legale.
Quando si considera il divorzio consensuale, la scelta dell'avvocato e la comprensione dei costi associati sono aspetti fondamentali. Scegliere un avvocato esperto può influenzare significativamente non solo i costi, ma anche l'efficienza e il successo della procedura. In un divorzio consensuale, i costi legali possono variare a seconda che i coniugi decidano di affidarsi a un avvocato unico per entrambi o optino per avvocati separati.
Scegliere un unico avvocato può ridurre le spese complessive. Solitamente, i costi si situano tra i 1.000 e i 1.500 euro. Questo approccio, però, funziona solo quando le parti sono completamente d'accordo su tutte le condizioni del divorzio. Se ogni coniuge si affida a un proprio avvocato, i costi possono raddoppiare, raggiungendo complessivamente dai 2.000 ai 3.000 euro. Questo scenario è più comune nei casi in cui c’è bisogno di garantire una tutela particolare degli interessi di ciascun coniuge.
Oltre ai costi legali, è bene considerare anche eventuali spese amministrative e di documentazione. Gli avvocati spesso addebitano per la gestione e l'elaborazione di documenti necessari come certificati matrimoniali e altri atti correlati. Inoltre, in casi particolari, potrebbero essere richieste perizie patrimoniali o valutazioni per la divisione dei beni, aumentando i costi totali.
Nell'ambito dei divorzi consensuali, i costi variano notevolmente in base alla procedura scelta. Una delle opzioni più economiche è il divorzio presso l'ufficio di stato civile del Comune. Questa procedura, che non richiede la presenza di avvocati quando non vi sono figli minorenni o trasferimenti patrimoniali, prevede un esborso ridotto, generalmente limitato alle spese amministrative, come una marca da bollo di circa 16 euro.
La negoziazione assistita, invece, richiede la presenza di avvocati per entrambi i coniugi. I costi in questa modalità possono variare tra i 1.000 e i 3.000 euro. Questo importo copre l'assistenza legale e la consulenza durante tutto il processo di mediazione, che ha l'obiettivo di raggiungere un accordo fuori dalle aule di tribunale. Ciò consente una gestione più privata e spesso più rapida del divorzio, nonostante il costo più elevato rispetto al procedimento comunale.
Se i coniugi scelgono di passare attraverso uno studio legale tradizionale, i costi possono aumentarne. In questo contesto, il fattore determinante è il numero di incontri richiesti per definire gli accordi e le complessità legate a eventuali valutazioni patrimoniali dei beni. Le parcelle legali possono crescere ulteriormente se sorgono problemi imprevisti o se è necessaria una consulenza aggiuntiva.
Un altro costo non immediatamente evidente ma rilevante riguarda le potenziali perizie patrimoniali. Quando si tratta di dividere proprietà complesse o valutare adeguatamente i beni condivisi, le perizie possono diventare necessarie, generando costi aggiuntivi significativi. Infine, è importante considerare le spese amministrative generali, che possono includere la documentazione obbligatoria necessaria per legalizzare il divorzio.
Da ricordare, infine, che i costi del divorzio sono detraibili dal modello 730 della dichiarazione dei redditi.