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Quanto deve fatturare una partita Iva forfettaria per guadagnare 2mila euro netti al mese nel 2025

Quanto deve fatturare una partita IVA forfettaria nel 2025 per ottenere 2.000 euro netti al mese, con calcoli aggiornati su tasse, contributi e reddito effettivo

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Quanto deve fatturare una partita Iva fo

Nel regime forfettario sono previsti specifici parametri di calcolo, semplificazioni fiscali significative e novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 che influenzano sia l’accesso che il mantenimento di questo regime tributario agevolato. Approfondiamo quali sono le soglie, le regole aggiornate, le condizioni e un esempio di calcolo dettagliat.

Il funzionamento del regime forfettario, principi e benefici

Il regime forfettario resta la modalità preferenziale per professionisti e microimprese grazie a esenzioni, aliquote ridotte e semplificazioni amministrative rilevanti. In particolare:

  • Applicazione di un solo scaglione d’imposta sostitutiva: 15%, ridotto al 5% per le nuove attività nei primi cinque anni se sussistono le condizioni previste (nessuna attività professionale/imprenditoriale esercitata nei tre anni precedenti; non mera prosecuzione di attività simili svolte prima).
  • Esenzione da IVA, ritenute d’acconto e dalla maggioranza degli adempimenti contabili e dichiarativi, con obbligo di fatturazione elettronica per tutti i soggetti dal 2024.
  • Detraibilità dei soli contributi previdenziali obbligatori versati nell’anno.

Sono inoltre previste agevolazioni previdenziali per commercianti e artigiani, come la riduzione del 35% dei contributi versati alla gestione INPS corrispondente, da richiedere con apposita comunicazione annuale. Per i professionisti iscritti alla Gestione Separata INPS, le aliquote standard sono pari al 26,07% (2025).

Come si calcola il fatturato per ottenere 2.000 euro netti mensili

La determinazione del fatturato minimo richiesto per ottenere un guadagno netto di 2.000 euro al mese (24.000 euro annui) richiede la comprensione di tre parametri:

  1. Coefficiente di redditività: percentuale del fatturato considerata imponibile ai fini delle imposte, variabile in funzione del codice ATECO. Ad esempio, professionisti con codice ATECO 74 (attività professionali tecniche o creative) applicano un coefficiente del 78%.
  2. Contributi previdenziali: percentuali stabilite dall’INPS o dall’eventuale cassa professionale, deducibili dal reddito imponibile.
  3. Imposta sostitutiva: aliquota unica del 15% (5% per nuovi iscritti in possesso dei requisiti previsti).

Il calcolo avviene in questi passaggi:

  • Moltiplicare il totale dei compensi annui per il coefficiente di redditività.
  • Dedurre dal reddito imponibile i contributi previdenziali obbligatori.
  • Applicare l’imposta sostitutiva sul reddito imponibile netto.

Per simulare il valore da fatturare, si utilizza la seguente proporzione: la cifra desiderata netta rappresenta la quota rimanente dopo avere sottratto la somma percentuale di tasse e contributi rispetto alle percentuali vigenti e al coefficiente di redditività della propria categoria.

Esempio di calcolo dettagliato per un professionista forfettario

Prendendo come riferimento un’attività professionale soggetta a coefficiente di 78% e iscrizione alla Gestione Separata INPS (26,07%), con tassazione al 15%:

Parametro Valore
Fatturato obiettivo annuo da calcolare
Coefficiente di redditività 78%
Reddito imponibile Fatturato x 78%
Contributi previdenziali 26,07% del reddito imponibile
Reddito dopo contributi Imponibile - contributi
Imposta sostitutiva 15% su (Imponibile - contributi)
Netto annuo Colonna finale

Esempio semplificato:

  • Reddito obiettivo annuo: 24.000 €
  • Il reddito netto rappresenta, dopo le detrazioni di contributi e imposta sostitutiva, circa il 68% del fatturato lordo per questa categoria. Ne consegue che per ottenere 24.000 euro netti, la cifra da fatturare si attesta tra i 35.000 e i 36.000 euro annui.
  • Per il settore dei servizi professionali, la stima mensile oscilla tra i 2.900 e i 3.000 euro lordi mensili.

Le stime possono oscillare in base a eventuali aliquote ridotte (5% per nuove attività), alla specifica cassa previdenziale e al coefficiente applicato. È consigliabile effettuare una simulazione personalizzata tramite software di calcolo o consulenza professionale (guida ai calcoli).

Requisiti per accedere e permanere nel regime forfettario nel 2025

Per beneficiare dei vantaggi del regime forfettario in vigore nel 2025 occorre rispettare le seguenti condizioni:

  • Ricavi/compensi complessivi non superiori a 85.000 euro annui (in caso di svolgimento di più attività, si sommano i valori di tutte).
  • Spese per personale o collaboratori non eccedenti 20.000 euro lordi annui.
  • Redditi da lavoro dipendente e assimilati (pensione inclusa) non superiori a 35.000 euro annui nell’anno precedente. Se il rapporto di lavoro dipendente è cessato nell’anno precedente, il limite non si applica.
  • Assenza di partecipazioni in società di persone, associazioni professionali, imprese familiari o controllo diretto/indiretto di società a responsabilità limitata.
  • Non mera prosecuzione di attività già svolta come autonomo o dipendente, salvo periodi obbligatori di pratica per l’esercizio di arti o professioni.

Esclusioni: soggetti che adottano regimi speciali IVA, che operano in prevalenza nella cessione di immobili, non residenti extra UE/SEE salvo produzioni maggioritarie in Italia, e chi partecipa a società/enti assimilati.

Obblighi contributivi e particolarità previdenziali nel regime forfettario

Il soggetto in regime forfettario è tenuto al versamento dei contributi obbligatori direttamente alla propria cassa previdenziale. Sono possibili casi diversi a seconda dell’attività svolta:

  • Per professionisti non iscritti a cassa specifica (ad es. architetti, avvocati, medici con relativa cassa, ecc.), Gestione Separata INPS (aliquota 26,07% nel 2025).
  • Artigiani e commercianti: contributo INPS IVS con minimali e aliquote ridotte del 35% se richiesto;
  • Altre casse professionali: aliquote e regole specifiche definite dagli statuti degli ordini di riferimento.

Un aspetto rilevante è che l’importo dei contributi può essere dedotto dal reddito imponibile calcolato forfetariamente. Per imprese familiari, i contributi versati anche per i collaboratori fiscalmente a carico sono deducibili fino al 49% del reddito prodotto.

Simulazione pratica: quanto deve fatturare la partita IVA forfettaria (2025)

Per fornire un riferimento di facile consultazione, ecco una simulazione sintetica per un professionista soggetto al 78% di coefficiente, 15% di imposta sostitutiva e 26,07% di previdenza:

  • Netto desiderato mensile: 2.000 euro
  • Netto annuo: 24.000 euro
  • Reddito imponibile lordo necessario: circa 35.000 euro
  • Fatturato lordo necessario: circa 36.000 euro annui (3.000 euro/mese). In caso di applicazione aliquota ridotta (5%) il fatturato richiesto scende a circa 33.000 euro annui

Nel dettaglio:

  • Fatturato annuo: 36.000 €
  • Reddito imponibile (78%): 28.080 €
  • Contributi INPS (26,07%): 7.322 €
  • Imponibile netto: 20.758 €
  • Imposta sostitutiva (15%): 3.114 €
  • Netto disponibile: circa 17.644 € + detrazioni eventuali/acconti degli anni precedenti

Per una valutazione personalizzata sui costi, si raccomanda la consultazione di strumenti online di simulazione (simulatore di calcolo flat tax).

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