L’attività di cuoco in Italia rappresenta una delle professionalità più richieste nel panorama dell’ospitalità e della ristorazione, grazie anche a una crescente valorizzazione delle competenze culinarie e alle molteplici possibilità di sviluppo professionale. Nel 2025, lo scenario degli stipendi per cuochi e chef si conferma estremamente articolato, con differenze significative legate a ruolo, esperienza, tipologia di struttura e area geografica.
Il nuovo Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) Turismo e Ristorazione, rinnovato per il triennio 2024-2027, ha portato nel 2025 a incrementi della paga base e introdotto maggiori tutele per le figure coinvolte nel comparto gastronomico. Per i dipendenti con contratto a tempo pieno (40 ore settimanali), la retribuzione minima prevista dal CCNL parte da circa 1.600 euro lordi al mese, con progressioni significative legate alla qualifica professionale e all’esperienza.
Questo aggiornamento risponde a una richiesta crescente di valorizzazione delle competenze professionali, soprattutto alla luce dell’elevata domanda registrata dalle strutture ricettive e dei trend turistici. Va sottolineata inoltre la maggiore diffusione dei sistemi premiali, bonus legati alla performance e percorsi di formazione continua, utili tanto nei grandi ristoranti quanto nei contesti alberghieri.
La retribuzione di un cuoco è il risultato diretto di molteplici variabili interconnesse:
Risulta quindi essenziale inquadrare sia l’aspetto salariale sia il sistema di benefit e tutele associati al ruolo di cuoco, sempre più competitivo anche a livello internazionale.
La struttura organizzativa di una cucina prevede ruoli ben distinti, ciascuno con proprie responsabilità e livelli stipendiali:
Ruolo | Stipendio netto medio mensile 2025 |
Commis (aiuto cuoco) | 1.000€ – 1.400€ |
Chef de Partie/Capo partita | 1.200€ – 1.800€ |
Sous Chef | 1.800€ – 4.000€ |
Chef Executive / Capo Cuoco | 1.700€ – 6.000€ |
Chef stellato / Chef mediatico | 4.000€ – 7.000€+ |
Da notare che nelle grandi città o in ristoranti di alto livello, i valori possono crescere in modo significativo, in linea con le responsabilità richieste e la difficoltà di accesso a queste posizioni. Gli chef che svolgono anche attività di consulenza, formazione o partecipazione a eventi mediatici spesso vedono la propria remunerazione aumentare ulteriormente.
Nel 2025, lo stipendio medio nazionale per un cuoco si attesta intorno ai 1.850 euro netti mensili, con una forbice ampia tra posizioni iniziali e apicali. Nel Nord Italia, le retribuzioni risultano mediamente superiori dell’11% rispetto al Sud, sia per la presenza di una maggiore concentrazione di strutture ad alto valore aggiunto (ristoranti gourmet e hotel a cinque stelle), sia per il costo della vita più elevato.
L’avanzamento di carriera, sostenuto dalla continua formazione e dall’assunzione di ruoli a maggiore responsabilità, determina passaggi successivi nella scala retributiva. Ciò emerge chiaramente dai dati CCNL e dalle offerte reali di mercato raccolte dai portali specializzati nel settore.
Il contesto lavorativo è un fattore chiave per lo stipendio:
Il settore alberghiero offre inoltre una maggiore stabilità contrattuale, includendo benefit come alloggio, pasti, percorsi formativi strutturati e opportunità di carriera all’interno di catene internazionali.
Il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro della Ristorazione e del Turismo disciplina le principali figure della brigata di cucina, stabilendo livelli di inquadramento e relativi trattamenti economici:
Il sistema di progressione prevede un aumento parallelo di responsabilità e retribuzione, favorendo la valorizzazione delle competenze e della leadership.
I contratti possono inoltre prevedere forme contrattuali flessibili (full time, part time), bonus per risultati e benefit extra, soprattutto nelle aziende di grandi dimensioni.
Al netto delle cifre relative alle retribuzioni, va considerata la componente extra-salariale che rende il lavoro in cucina più attrattivo:
Questi benefit sono particolarmente ricercati nelle offerte di lavoro e spesso incidono in modo rilevante sull’attrattività complessiva della posizione, specialmente per chi valuta esperienze stagionali o trasferimenti all’estero.
Crescente è l’interesse per le opportunità lavorative fuori dall’Italia, sia per l’attrattività economica sia per la possibilità di crescita personale. In Svizzera, ad esempio, il compenso per un cuoco parte da 5.000 euro mensili, mentre aiuto cuochi e ruoli junior superano i 2.800 euro netti. Nei paesi anglofoni come Regno Unito e USA, lo stipendio medio degli chef va da circa 2.200 euro fino oltre i 5.000 euro mensili, secondo le fonti internazionali di settore.
La mobilità internazionale permette ai cuochi italiani di arricchire il proprio curriculum con competenze tecniche avanzate, nuove metodologie manageriali e una solida esperienza linguistica. Oltre agli aspetti salariali, il trasferimento all’estero viene spesso incentivato da benefit come alloggio e percorsi di inserimento dedicati.