Difficile dire con esattezza quando prenderà di pensione un lavoratore con partita Iva che guadagna mediamente 2mila euro perché si tratta di un importo che dipende da diversi elementi, da reddito percepito (netto e lordo), tipologia di lavoratore con Partita Iva (se iscritto ad una Cassa privata o alla Gestione Separata Inps), sistema di calcolo da usare, se retributivo, contributivo, e non solo.
Quanto prenderò di pensione se ho guadagnato 2mila euro con partita iva in media? Il calcolo di quanto si prenderà di pensione, sia per lavoratori dipendenti che per lavoratori autonomi con Partita Iva, non è universale ma si tratta di un importo che dipende da diversi fattori, tra cui il reddito, perché per i lavoratori con Partita Iva, il versamento dei contributi previdenziali ai fini pensionistici dipende dal reddito annuo percepito. Vediamo allora di quanto potrebbe essere la pensione di un lavoratore autonome titolare di Partita Iva che guadagna in media 2mila euro al mese.
L’importo di pensione per un lavoratore autonomo con Partita Iva che guadagna 2 mila euro mediamente cambia a seconda della tipologia di lavoro con Partita Iva che si svolge e a seconda che si tratta, dunque, di:
Cambia quanto si prenderà di pensione per lavoratore con Partita Iva anche in base al sistema di calcolo da considerare per il lavoratore autonomo in base ai periodi di contribuzione versati.
Per capire quanto si prenderà di pensione se si è lavoratori con Partita Iva e uno stipendio al mese di 2mila euro bisogna innanzitutto vedere quale sistema di calcolo si deve usare, se retributivo, contributivo o misto (come combinazione di entrambe).
Il sistema retributivo di calcolo della pensione è collegato agli stipendi percepiti dai lavoratori negli ultimi anni di lavoro e si applica a chi al 31 dicembre 1995 aveva almeno 18 anni di contribuzione per le somme accantonate fino al 31 dicembre 2011.
Si tratta, pertanto, di un sistema di calcolo della pensione decisamente vantaggioso proprio perché si basa sulle ultime retribuzioni percepite che, generalmente, a fine carriera sono le più alte.
Precisiamo che i coefficienti di trasformazione valgono solo per le pensioni o le quote di pensione determinate con il sistema contributivo, mentre per il calcolo della pensione con sistema misto o con sistema retributivo per i lavoratori in possesso di contribuzione alla data del 31 dicembre 1995 che calcolano la pensione con sistema contributivo, i coefficienti di trasformazione valgono solo per le anzianità maturate dopo il primo gennaio 2012 (se in possesso di almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995) o al primo gennaio 1996; e per le donne che decidono di andare in pensione prima con l’opzione donna.
I coefficienti di trasformazione sono i seguenti:
Dunque, in generale, possiamo dire che un lavoratore con Partita Iva che guadagna in media 2mila euro netti al mese e che andrà in pensione con sistema retributivo a 67 anni, requisito richiesto per la pensione di vecchiaia, potrebbe prendere una pensione di circa 2mila euro mensili ugualmente senza perderci molto rispetto allo stipendio percepito e a patto di avere una contribuzione regolare. Se, invece, il sistema di calcolo della pensione finale è di tipo meramente contributivo, allora l’importo di pensione potrebbe essere poco più basso dei 2mila euro di stipendio mensile percepito.