I lavoratori in cassa integrazione percepiscono l’80% dello stipendio normalmente corrisposto perderebbero ma secondo i calcoli della Fondazione Studi Consulenti del lavoro perdono oltre un terzo dello stipendio, per una media al mese di circa 472 euro in meno rispetto allo stipendio in busta paga e più alto è lo stipendio normale più si perde in cassa integrazione.
Quanto si perde quando si è in cassa integrazione rispetto allo stipendio ordinario? Quando i lavoratori sono in cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria, lo stipendio medio percepito è pari all'80% della retribuzione, da cui bisogna poi sottrarre l'aliquota contributiva prevista a carico degli apprendisti, pari al 5,84%. Vediamo qual è il calcolo reale della cassa integrazione e quanto si perde davvero rispetto allo stipendio.
Secondo la regola generale, i lavoratori in cassa integrazione percepiscono l’80% dello stipendio normalmente corrisposto perdendo il 20% della retribuzione. Tuttavia, secondo i calcoli della Fondazione Studi Consulenti del lavoro, i lavoratori in cassa integrazione perdono realmente oltre un terzo dello stipendio, per una media al mese di circa 472 euro in meno rispetto allo stipendio in busta paga, sia nel caso di cassa integrazione ordinaria e sia nel caso della cassa straordinaria.
Ma non è tutto: secondo i calcoli effettuati, infatti, si tratta di una perdita che tende ad aumentare nel caso di retribuzioni più alte. In sostanza, più alto è lo stipendio più si perde in cassa integrazione, con tagli medi dello stipendio che oscillano dal 25% per le professioni non qualificate fino ad un 45% per professioni scientifiche e di elevata specializzazione.
Inoltre, sempre secondo quanto spiegato dalla Fondazione, le perdite in cassa integrazione rispetto agli stipendi normali dipendono anche dagli stipendi percepiti in base alle aree geografiche. In particolare, si calcolano perdite medie in busta paga del:
Secondo quanto spiegato dalla Fondazione, per il 39% dei lavoratori i cassintegrazione è prevista una perdita minima del 20%, taglio che, come detto, per molti lavoratori aumenta. In particolare, per fare qualche esempio:
Ad essere maggiormente penalizzate nella cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria, sono soprattutto determinate categorie di lavoratori. Secondo la Fondazione, infatti: