Tutti i dettagli del rapporto tra datore e lavoratore sono contenuti nella busta paga. In questo documento è possibile consultare anche la situazione aggiornata delle ferie ovvero quelle maturate e godute nel corso dell'anno.
Si tratta di un aspetto di fondamentale importanza poiché la maturazione delle ferie è determinata dai Contratti collettivi nazionali di lavoro (terziario e servizi, edilizia e legno, alimentari, credito e assicurazioni, tessili, trasporti, meccanici, agricoltura e allevamento, enti e istituzioni private, chimica, poligrafici e spettacolo, marittimi, enti pubblici) e di conseguenza varia in base all'azienda.
E sempre nelle buste paga sono specificate le settimane retribuite, esposte nelle dichiarazioni mensili che il datore di lavoro fa all'Inps; i giorni retribuiti ovvero il conteggio delle giornate retribuite da tenere in considerazione per la maturazione dei diritti previsti dalle norme sul lavoro; i giorni e le ore effettive lavorate.
Analizziamo quindi cosa prevede la normativa in vigore in materia e più precisamente vediamo in questo articolo
Il numero di giorni di ferie godute è indicato puntualmente in ogni busta paga. Ed è quindi facile per il lavoratore controllarne l'andamento, anche in relazione al corretto pagamento.
Quello delle ferie è un diritto a cui non si può rinunciare e rispetto a cui le disposizioni legislative successive hanno tracciato i confini. In particolare, ciascun lavoratore ha diritto a un periodo annuale di ferie retribuite di almeno quattro settimane.
Le norme in vigore disciplinano anche la modalità di fruizione poiché la metà di questo periodo di riposo andrebbe goduto in maniera preferibilmente consecutiva nel corso dell'anno di maturazione e il resto nei successivi 18 mesi.
Le ferie vanno godute obbligatoriamente, non possono essere monetizzate (il solo caso ammesso è l'interruzione del rapporto di lavoro, sia per licenziamento e sia per dimissioni, che comporta la trasformazione delle ferie non godute in una indennità economica) e l'individuazione del periodo per la fruizione è il frutto di un preciso accordo tra le parti.
Per ferie godute si intendono quindi quelle retribuite ovvero quei giorni in cui il dipendente è assente dal lavoro ma continua a percepire regolarmente lo stipendio. Non solo, ma anche a maturare il diritto a ulteriori ferie. Al di là dei calcoli, in termini pratici per il lavoratore non cambia alcunché e durante le ferie continua a ricevere la stessa retribuzione da contratto.
Il punto di riferimento per conoscere tutti i dettagli sulle ferie godute, anche in riferimento a calcoli ed esempi, resta quindi la busta paga. Anzi, l'ultima busta paga ricevuta perché contiene la situazione aggiornata. Nella parte in basso (alcune volte anche in quella centrale) sono presenti alcuni box relativi alle ferie ovvero al numero di giorni che spettano.
Tenendo ferme le particolarità contenute nei vari Contratti collettivi nazionali di lavoro, ciascun dipendente ha diritto a 26 giorni di ferie pagate che maturano in ratei mensili.
Di conseguenza la formula da applicare è il rapporto tra 26 e 12. In pratica ciascuna lavoratore matura il diritto a fruire di circa 2,16 giorni di ferie ogni mese. Il conteggio, come anticipato, è attivo anche negli stessi giorni in cui il lavoratore sta godendo le ferie, proprio come se fosse presente in azienda.
Non solo, ma regole sul lavoro alla mano, il calcolo delle ferie comincia dal primo giorno di attività ovvero anche quando il lavoratore è nella fase iniziale di prova e va avanti anche nei giorni di malattia.
Qui rientra in gioco la Costituzione ed esattamente quella parte dell'articolo 36 secondo cui il lavoratore ha diritto a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi. Ma anche che ogni accordo individuale o collettivo sulle ferie che preveda un trattamento peggiorativo non può essere accettato.