Reddito di cittadinanza 2023 spetta ai detenuti, condannati o persone con precedenti reati

Esclusi dalla possibilità di chiedere il reddito di cittadinanza 2023 detenuti o condannati per reati mafiosi o terroristici

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
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Detenuti e condannati possono avere il reddito di cittadinanza 2023?

Detenuti o condannati non possono chiedere il reddito di cittadinanza se condannati per reati di stampo terroristico e mafioso o per esempio per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, attentato contro organi costituzionali o assemblee regionali, scambi elettorali politico-mafiosi.

Il reddito di cittadinanza è una misura di sostegno al reddito per persone singole o famiglie che soddisfano determinati requisiti e accettano di rispettare determinate condizioni. Non si tratta, cioè, di una misura spettante obbligatoriamente a tutti coloro che si ritrovano a vivere in condizioni economiche difficili. Tra le categorie di esclusi dalla possibilità di accedere a reddito di cittadinanza detenuti e condannati. Vediamo cosa prevedono le norme sul reddito di cittadinanza per detenuti, condannati e persone con precedenti reati

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Reddito di cittadinanza 2023 spetta ai detenuti e condannati

Non possono accedere al reddito di cittadinanza detenuti o condannati per reati mafiosi o terroristici. In particolare, stando a quanto previsto dalle norme in vigore, l’esclusione dalla possibilità di richiedere il reddito di cittadinanza è per i condannati con sentenza definitiva, a causa, come detto, di reati di stampo terroristico e mafioso ma anche per condannati per:

  • truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche;
  • attentato contro organi costituzionali o assemblee regionali;
  • delitti di associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico;
  • scambi elettorali politico-mafiosi;
  • strage e truffa ai danni dello Stato.

Possono invece richiedere il reddito di cittadinanza detenuti e condannati ma esclusivamente per reati cosiddetti minori.

Tra le misure, inoltre, previste per controllo di erogazione del reddito di cittadinanza, anche la facoltà di interrompere il reddito a chiunque risulti destinatario di una misura cautelare. Se il reddito di cittadinanza è stato chiesto prima della condanna definitiva per reati gravi il beneficio decade una volta emessa la condanna definitiva così come decade se:

  • si usano documenti falsi per la richiesta del reddito di cittadinanza;
  • si omettono informazioni obbligatorie;
  • non si dichiarano le variazioni di reddito, e in tal caso sono previste perdita del beneficio per 10 anni e la reclusione, fino anche a 6 anni.

Reddito di cittadinanza 2023 spetta a persone con precedenti reati

Stando a quanto previsto dalle norme in vigore, il reddito di cittadinanza 2023 come misura di sostegno non spetta a persone colpevoli di precedenti reati, in particolare, con precedenti penali per reati legati alla criminalità organizzata e al terrorismo, ma anche per truffa con l'aggravante di aver percepito indebitamente sussidi pubblici.

Chi, invece, ha precedenti reati ma non gravi legati alla criminalità organizzata e al terrorismo può comunque richiedere il reddito di cittadinanza sempre a condizione di rispettare i requisiti necessari per presentarne relativa domanda.

Non rientra nella possibilità di richiedere il reddito di cittadinanza 2023 detenuti o condannati per reati di mafia o terrorismo.