Detenuti o condannati non possono chiedere il reddito di cittadinanza se condannati per reati di stampo terroristico e mafioso o per esempio per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, attentato contro organi costituzionali o assemblee regionali, scambi elettorali politico-mafiosi.
Il reddito di cittadinanza è una misura di sostegno al reddito per persone singole o famiglie che soddisfano determinati requisiti e accettano di rispettare determinate condizioni. Non si tratta, cioè, di una misura spettante obbligatoriamente a tutti coloro che si ritrovano a vivere in condizioni economiche difficili. Tra le categorie di esclusi dalla possibilità di accedere a reddito di cittadinanza detenuti e condannati. Vediamo cosa prevedono le norme sul reddito di cittadinanza per detenuti, condannati e persone con precedenti reati
Non possono accedere al reddito di cittadinanza detenuti o condannati per reati mafiosi o terroristici. In particolare, stando a quanto previsto dalle norme in vigore, l’esclusione dalla possibilità di richiedere il reddito di cittadinanza è per i condannati con sentenza definitiva, a causa, come detto, di reati di stampo terroristico e mafioso ma anche per condannati per:
Possono invece richiedere il reddito di cittadinanza detenuti e condannati ma esclusivamente per reati cosiddetti minori.
Tra le misure, inoltre, previste per controllo di erogazione del reddito di cittadinanza, anche la facoltà di interrompere il reddito a chiunque risulti destinatario di una misura cautelare. Se il reddito di cittadinanza è stato chiesto prima della condanna definitiva per reati gravi il beneficio decade una volta emessa la condanna definitiva così come decade se:
Stando a quanto previsto dalle norme in vigore, il reddito di cittadinanza 2023 come misura di sostegno non spetta a persone colpevoli di precedenti reati, in particolare, con precedenti penali per reati legati alla criminalità organizzata e al terrorismo, ma anche per truffa con l'aggravante di aver percepito indebitamente sussidi pubblici.
Chi, invece, ha precedenti reati ma non gravi legati alla criminalità organizzata e al terrorismo può comunque richiedere il reddito di cittadinanza sempre a condizione di rispettare i requisiti necessari per presentarne relativa domanda.
Non rientra nella possibilità di richiedere il reddito di cittadinanza 2023 detenuti o condannati per reati di mafia o terrorismo.