Anche nel caso in cui si manifesti l'esigenza di portare un familiare a una visita medica o a un esame si può prendere un giorno di ferie. La concessione non è comunque automatica e scontata poiché deve essere autorizzata dal datore sulla base dell'organizzazione interna della struttura.
Punti di riferimento della disciplina delle ferie sono la Costituzione italiana, il Codice civile, le norme sul lavoro, le direttive europee e i singoli Ccnl.
Al loro interno sono fissati tutti i principi, tra cui quelli relativi a retribuzione e pagamento ferie, durata minima, casi in cui non si maturano ferie, calcolo dei giorni di ferie, ferie non godute, festività e ferie, possibilità di richiedere le ferie per portare un familiare a una visita o a un esame medico.
Ogni aspetto della materia è attentamente disciplinato per cui vale la pena esaminare ogni dettaglio, tra cui:
I principi di base delle ferie sono indicate dalla Costituzione, secondo cui la durata delle ferie è stabilita secondo equità. Il momento di fruizione è stabilito dal datore di lavoro che deve tenere conto delle esigenze dell'impresa e degli interessi del lavoratore.
Di conseguenza, anche nel caso in cui si manifesti l'esigenza di portare un familiare a una visita medica o a un esame si può prendere un giorno di ferie. La concessione non è comunque automatica e scontata poiché deve essere autorizzata dal datore sulla base dell'organizzazione interna della struttura.
Il tutto senza mai perdere di vista l'impianto base delle ferie, secondo cui il lavoratore ha diritto a un periodo annuale di assenze retribuite di almeno 4 settimane, da calcolare sulla base dei giorni effettivi di impiego.
Le norme rinviano alla contrattazione collettiva condizioni di miglior favore così come i criteri e le modalità di fruizione delle ferie annuali in relazione a un orario multiperiodale.
Ancora più in generale, secondo il Codice civile, il lavoratore ha diritto a un giorno di riposo ogni settimana. Oltre al riposo settimanale secondo gli usi, ha diritto a un periodo di ferie retribuito che non può essere inferiore a 8 giorni.
L'alternativa alle ferie è la concessione di giorni e ore di permessi per visite mediche generiche o specialistiche, così come fissato nei contratti collettivi (terziario e servizi, edilizia e legno, alimentari, credito e assicurazioni, tessili, trasporti, meccanici, agricoltura e allevamento, enti e istituzioni private, chimica, poligrafici e spettacolo, marittimi, enti pubblici) o aziendali.
Condizione fondamentale per chiedere e ottenere un giorno di ferie per portare un familiare a una visita medica o esame è appunto la disponibilità di giorni di ferie. A tal proposito è importante evidenziare che vengono maturante durante il rapporto lavorativo sulla base di quanto previsto dalla normativa nazionale, ma anche dai singoli Contratti collettivi nazionali di lavoro.
Sono infatti valutabile nel periodo di accumulo delle ferie assenze come per svolgere funzioni ai seggi elettorali, per fruire del periodo di congedo matrimoniale, per gravidanza e puerperio, per malattia o infortunio sul lavoro.
Non lo sono invece per fruire di un periodo di aspettativa per ricoprire funzioni pubbliche o cariche sindacali, per fruire di un periodo di aspettativa per ricoprire funzioni pubbliche o cariche sindacali, per permessi e aspettative non retribuiti, per malattia e infortunio sul lavoro, per malattie del bambino, per congedo parentale.
A completamento del quadro facciamo presente che i giorni di ferie non possono essere sostituiti con una indennità economica, a meno che non vi sia stata una risoluzione del rapporto di lavoro, sia essa per dimissioni del dipendente a tempo determinato o indeterminato, oppure per licenziamento da parte del datore di lavoro.
Come evidenziato, le ferie sono comunque un diritto e il datore non può negarle. In caso di mancata fruizione va infatti incontro a sanzioni sulla base del numero di lavoratori coinvolti.
Più precisamente, da 100 a 600 euro per ciascun dipendente a cui è riferita la violazione, da 400 a 1.500 euro se la violazione comprende più di 5 dipendenti, da 800 a 4.500 euro se la violazione interessa più di 10 dipendenti.