La Tari, o tassa sui rifiuti, è un tributo obbligatorio che grava su tutti coloro che possiedono o detengono immobili, siano essi proprietari o inquilini. Il presupposto impositivo fondamentale è che l'area, anche scoperta, sia potenzialmente idonea a produrre rifiuti.
Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, la Tari 2025 sui rifiuti si applica anche alle pertinenze degli immobili, sia coperte che scoperte, come box, garage e su posti auto. Esaminiamo nel dettaglio su quali pertinenze si deve pagare la Tari e quanto costerà nel 2025.
In base alle disposizioni della Corte di Cassazione, la Tari 2025 deve essere versata dai possessori di pertinenze di prima e seconda casa, includendo cantine, box, solai, garage, depositi, autorimesse e giardini. Tale obbligo sussiste anche quando questi spazi non sono allacciati alla rete elettrica, poiché secondo i giudici, l'assenza di energia elettrica non impedisce l'utilizzo dei locali e quindi la potenziale produzione di rifiuti.
Dal punto di vista normativo, sono considerate pertinenze 'le cose destinate in modo durevole a servizio o a ornamento di un'altra cosa'. Perché si configuri un vincolo pertinenziale, è necessaria la materiale destinazione del bene accessorio al bene principale.
Se l'abitazione principale o la seconda casa è abitata, anche le sue pertinenze, pur se prive di allacciamenti alle utenze, sono soggette alla tassa. Esistono tuttavia situazioni in cui la Tari sulle pertinenze non è dovuta:
Il calcolo della Tari 2025 sulle pertinenze segue regole precise stabilite dal Ministero dell'Economia. La quota variabile della tassa è costituita da un valore assoluto, cioè un importo correlato al numero degli occupanti, che non deve essere moltiplicato per i metri quadrati dell'utenza ma sommato come tale alla parte fissa. Questo significa che la parte variabile va sommata alla quota fissa relativa all'immobile principale (sia esso prima o seconda casa), ma non alle pertinenze.
La parte variabile della Tari deve quindi essere calcolata una sola volta in relazione all'intera superficie dell'utenza, comprendente sia la parte abitativa che le pertinenze. È importante sottolineare che l'importo della Tari sulle pertinenze non è uniforme a livello nazionale, ma varia significativamente da Comune a Comune in base alle tariffe stabilite localmente per la parte fissa e variabile.
Per comprendere meglio come funziona il calcolo della Tari 2025 sulle pertinenze, consideriamo un esempio pratico: una prima casa di 80 mq con un box di pertinenza di 20 mq, situata in un Comune che ha fissato la tariffa per la quota fissa a 1,10 euro e la quota variabile a 163,27 euro.
In questo caso, la quota fissa si calcola moltiplicando 1,10 euro per la somma delle metrature dell'abitazione e del box, quindi 100 mq in totale. Il risultato è 110 euro. La parte variabile si ottiene sommando la quota fissa e la quota variabile, ma questa operazione va effettuata una sola volta, quindi: 110 euro (quota fissa) + 163,27 euro (quota variabile) = 273,27 euro. Questo è l'importo totale della Tari 2025 da pagare per la prima casa e la relativa pertinenza.
Nell'applicazione della Tari 2025 è fondamentale tenere presente che il calcolo della tassa si basa su due componenti principali: una quota fissa e una quota variabile. Per le pertinenze, il calcolo corretto prevede che:
Questo principio è stato chiarito dal Ministero dell'Economia per evitare che i contribuenti paghino più volte la quota variabile sulle diverse pertinenze della stessa abitazione. Un errore comune da parte di alcuni Comuni è stato proprio quello di applicare la quota variabile più volte, sia sull'abitazione principale che su ciascuna pertinenza, generando un indebito aumento della tassazione.
Il pagamento della Tari 2025, inclusa quella per le pertinenze, può essere effettuato tramite diverse modalità:
Le scadenze di pagamento variano da Comune a Comune, ma generalmente prevedono:
È importante verificare le scadenze specifiche stabilite dal proprio Comune di residenza per evitare sanzioni per ritardati pagamenti.
Per il 2025, sono previste diverse possibilità di esenzione o riduzione della Tari anche per le pertinenze:
Inoltre, molti Comuni prevedono riduzioni specifiche per chi pratica il compostaggio domestico (circa il 10-20% della quota fissa) o per le abitazioni a uso stagionale o discontinuo.