Conviene o no comprare casa nel 2022
Investimenti 2022, comprare casa conviene o no. Ecco guadagni ed esempi
Si moltiplicano le voci di chi crede che mai come in questo periodo è conveniente fare investimenti immobiliari poiché rispetto a qualche anno fa i prezzi delle vendite sono calati.
Quelli dell’usato ovvero di immobili costruiti 20-30 anni fa sono scesi del 30-40%. Il cosiddetto seminuovo, con una decina di anni alle spalle, è proposto con un ribasso del 10-20%. E anche sulle costruzioni nuove c’è molta ragionevolezza. Insomma, si può comprare bene, anche perché esistono nuove formule di compravendita.
Alcuni proprietari propongono l’affitto dell’appartamento per qualche anno in attesa della vendita. Si tratta di una soluzione simile all’accensione di un mutuo poiché la somma versata viene poi scontata sul prezzo finale senza pagare interessi. Entriamo ancora di più nel dettaglio e scopriamo se
Un'altra interessante soluzione è l’acquisto con patto di riservato dominio, ossia il trasferimento del bene con il versamento di una parte del prezzo alla stipula e il resto in rate da concordare, fino all’estinzione. E anche in questo caso senza accedere a mutui, non sempre possibili, che comportano il pagamento di interessi.
E gli affitti? Anche in questo caso siamo davanti a un ridimensionamento. Quale consiglio dare a chi vuole acquistare? Investire. E per chi vuole vendere? Cercare di trovare un punto d’accordo nel caso di ricevimento di una proposta. Mantenere una casa vuota fra Imu, spese di condominio e di riscaldamento, è dispendioso.
C'è un aspetto interessante che emerge dagli studi effettuati da Tecnoborsa, Banca d'Italia, Osservatorio di Nomisma e Agenzia delle entrate (ciascuno secondo i propri rami di competenza): il numero delle case comprate con il mutuo è il calo. Il motivo? Di certo non per la minore convenienza dei tassi fissi e variabili. Bensì per il maggior ricorso ai contanti.
C'è anche chi ha effettuato simulazioni di investimento arrivando a conclusioni sicuramente interessanti. Come il Corsera che ha l'investimento a Milano, Roma, Napoli e Torino nell'acquisto di un bilocale in periferie e di un trilocale in una zona semicentrale.
Nel caso di accensione di un mutuo occorre mettere in conto anche i costi di istruttoria, l'imposta sostitutiva, la spesa per le rate, quella per il notaio per il finanziamento ipotecario e la spesa di perizia.
La conclusione a cui è arrivata è che 8 anni non sono sufficienti per rendere conveniente l'acquisto di un trilocale mentre per il bilocale i vantaggi, quando ci sono (a Napoli, Roma e Torino, ma non a Milano), sono minimi.
E se la stessa casa è acquistata con i contanti anziché con il mutuo, tendenza sempre più diffusa come hanno messo il luce le nuove analisi? Il bilancio è sempre positivo al termine degli otto anni e in tutte e quattro le città prese in esame.