Orario di lavoro giornaliero 2022 minimo e massimo per normative
Nulla è lasciato al caso nel mondo del lavoro e ogni aspetto è attentamente normato, anche quello relativo all'orario di lavoro giornaliero 2022. Ed è un aspetto a cui prestare molta attenzione perché nessun dipendente può superare una certo numero numero di lavoro di impiego.
Ci sono alcuni punti di riferimento da cui, come vedremo a breve, non si può prescindere, come la normativa generale 2022 sull'orario di lavoro, i Contratti collettivi nazionali di lavoro e le disposizioni aziendali interne.
Ma allo stesso tempo scopriremo che ci sono due aspetti molto interessanti e riguardano il conteggio delle ore e il calcolo degli straordinari perché anche questi ultimi devono essere tenuti in considerazione nell'individuazione del tetto massimo di ore a cui possono dedicarsi i lavoratori italiani. Approfondiamo quindi in questo articolo
E solo successivamente, in sede di distribuzione del tempo, da riferimento ai Contratti collettivi nazionali di lavoro e in secondo battuta ai regolamenti interni all'azienda, frutto anche di intese di gruppo e individuali con i dipendenti assunti.
Ebbene, la normative stabilisce sì un limite massimo di ore, ma non lo fa su base giornaliera bensì settimanale. Più precisamente, secondo quanto è adesso previsto, il tetto da non oltrepassare è di 40 ore settimanali, ma con due aspetti da sottolineare.
Questa soglia può essere innalzata a 48 ore conteggiando anche gli straordinari e i contratti collettivi possono comunque prevedere un orario settimanale inferiore di impiego dei dipendenti, siano essi con contratto a tempo indeterminato o determinato.
Naturalmente queste 40 ore settimanali non possono essere lavorate in maniera consecutiva e qui entra in gioco un altro istituto per comprendere il numero massimo di ore al giorno.
Si tratta della pausa perché il dipendente ha sempre diritto a 11 ore consecutive di interruzione dall'attività per ogni giorno di lavoro.
E se la durata massima dell'orario di lavoro è pari a 40 ore a settimane (48 se consideriamo anche gli straordinari, rispetto a cui è interessante capire quante ore conviene fare), la durata media viene generalmente calcolata su base quadrimestrale.
In questo caso non siamo davanti a una disposizione rigida perché la normativa 2022 assegna comunque ai singoli Contratti collettivi nazionali di lavoro di aumentare e il periodo di conteggio della media anche a 6 o addirittura a 12 mesi.
Ecco dunque che dipendente e datore di lavoro possono accordarsi sulla durata dell'orario normale di lavoro tendendo conto della media delle prestazioni settimanali in un periodo massimo di un anno.
Non ci sono quindi limiti sulla distribuzione dell'orario di lavoro, ma occorre semplicemente tenere conto dei riposi previsti.