Quando possono aumentare o diminuire le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità con nuove aliquote Irpef in arrivo
Come cambiano pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità in base ai 3 schemi modifica Irpef riforma fisco? .La principale novità delle delega fiscale è certamente l’intenzione del governo di ridurre a tre le aliquote dell’Irpef e per farlo si punterà su una revisione di detrazioni e deduzioni fiscali. Vediamo come la nuova Irpef inciderà sulle pensioni.
La prima ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti nuove tre aliquote:
Nulla, invece, cambierebbe per la prima fascia di reddito, cioè chi percepisce fino a 15mila euro annui, e per l’ultima, cioè chi percepisce redditi superiori ai 50mila euro, per cui le aliquote resterebbero come attualmente modulate, rispettivamente, al 23% e al 43%.
In un’altra ipotesi di revisione delle aliquote Irpef con la nuova riforma del Fisco l’aliquota più bassa di tassazione sarebbe quella al 20% e valida per redditi fino a 28.000 euro, il che significherebbe garantire aumenti soprattutto a chi percepisce pensioni di vecchiaia e importi pensioni di reversibilità fino a circa 2.150 euro al mese.
Infine, terza possibile ipotesi di modifica delle aliquote Irpef potrebbe prevedere le seguenti novità:
Le modifiche alle aliquote Irpef di tassazione per le pensioni, qualsiasi siano, influiranno anche sulle pensioni di invalidità, secondo lo stesso schema e con aumenti e riduzioni come sopra già calcolati, ma nel caso delle pensioni di invalidità occorre fare una precisazione.
Stando a quanto previsto dalla legge in vigore, non tutte le pensioni di invalidità sono soggette a tassazione, per cui in alcuni casi le nuove aliquote Irpef non cambierebbero le pensioni di invalidità che si percepiscono.
La pensione di invalidità non è, infatti, tassata quando consiste in una prestazione economica assistenziale, vale a dire se è collegata esclusivamente alle condizioni di salute dell’interessato e alle sue condizioni reddituali, ma non al rapporto assicurativo con l’Inps o altro ente previdenziale, quindi al versamento di contributi. In caso contrario, non si tratta di una prestazione di assistenza, ma previdenza e in tal caso la prestazione va tassata, deve essere inserita nella dichiarazione dei redditi e vi incidono le nuove aliquote Irpef.