Nel 2025 l'opportunità di acquistare case ad 1 euro in Abruzzo si conferma una concreta possibilità per chi desidera investire in immobili da ristrutturare, inseriti in contesti storici e paesaggistici di pregio. Questa iniziativa, nata per affrontare il fenomeno dello spopolamento dei borghi e la riqualificazione dell’edilizia abbandonata, attrae un pubblico sia nazionale che internazionale, interessato a nuove forme di residenza o di investimento immobiliare e turistico. In regione, diversi Comuni pubblicano bandi specifici aggiornati periodicamente per l’assegnazione delle abitazioni a prezzo simbolico, offrendo così nuove opportunità di vita e sviluppo economico nei centri minori dell’entroterra abruzzese.
Come funziona il progetto "Case ad 1 euro" e finalità dell’iniziativa
Il progetto case ad 1 euro nasce dalla necessità di ridare vitalità ai centri storici abruzzesi caratterizzati da forte calo demografico e consistente patrimonio edilizio inutilizzato. I proprietari di immobili vetusti o in disuso, spesso gravati da costi di manutenzione e gestione, cedono le case ai Comuni che, tramite appositi bandi, offrono la possibilità di acquistarle al costo simbolico di 1 euro. L’obiettivo principale è contrastare l’abbandono e restituire funzionalità agli immobili, favorendo il reinsediamento di famiglie e l’avvio di attività ricettive o artigianali. L’Amministrazione comunale agisce come regolatore e garante della procedura, stabilendo vincoli di utilizzo finalizzati alla ristrutturazione e al recupero architettonico, differenti per ciascun Comune.
I quattro principali obiettivi che si prefigge la Regione Abruzzo sono:
- Rilancio demografico dei piccoli centri e valorizzazione del tessuto urbanistico
- Recupero di immobili fatiscenti, riducendo il rischio di dissesto e degrado
- Promozione turistica e commerciale attraverso l’insediamento di nuove attività
- Sostenibilità sociale e ambientale attraverso la riqualificazione del patrimonio esistente
Novità 2025 e comuni aderenti in Abruzzo: bandi attivi e prospettive
Il trend delle
case ad 1 euro in Abruzzo si amplia costantemente, con una crescente adesione da parte di nuovi borghi e pubblicazione di nuovi bandi nel 2025. Attualmente si segnalano bandi ufficiali e iniziative a
Lecce nei Marsi (AQ),
Penne (PE),
Casoli (CH),
Canistro (AQ),
Pratola Peligna (AQ) e
Santo Stefano di Sessanio (AQ). Ogni Comune stabilisce requisiti e tempistiche differenziate, spesso favorendo interventi rapidi e autorizzazioni edilizie agevolate.
Tra le novità del 2025 spiccano:
- Penne: rilancio internazionale del bando senza richiesta di deposito cauzionale, obbligo di ristrutturazione entro tre anni e promozione della Città del mattone come destinazione di pregio sia per residenti che per stranieri.
- Canistro: lancio di un nuovo regolamento per permettere l’assegnazione trasparente, con scadenze per le manifestazioni di interesse e documentazione tecnica dettagliata.
- Santo Stefano di Sessanio: indagini di mercato e incentivi paralleli agli acquisti per giovani famiglie e progetti di accoglienza diffusa.
Sinteticamente:
Comune |
Provincia |
Caratteristiche immobile |
Note bando |
Lecce nei Marsi |
L'Aquila |
Centri storici, ruderi da ristrutturare |
Valutazione catastale equa previo intervento Agenzia Entrate, trasparenza fiscale |
Penne |
Pescara |
Edifici fatiscenti in centro |
No cauzione, obbligo ristrutturazione entro 3 anni, apertura a stranieri |
Casoli |
Chieti |
Borghi antichi, immobili da rivitalizzare |
Favoriti giovani e famiglie con progetti turistici |
Canistro |
L'Aquila |
Abitazioni vetuste |
Bando pubblicato e aggiornato con dettagli tecnici |
Pratola Peligna |
L'Aquila |
Patrimonio storico comunale |
Progetti di rigenerazione urbana, incentivi per nuove attività |
Santo Stefano di Sessanio |
L'Aquila |
Immobili a rischio abbandono |
Iniziative di cohousing e accoglienza diffusa |
Requisiti, obblighi per gli acquirenti e iter di vendita
Accedere al progetto delle case ad 1 euro in Abruzzo comporta l’adesione ad un iter amministrativo regolato da bandi comunali, ognuno con proprie specificità, seppur basato su principi comuni.
- Sottoscrizione dell’impegno alla ristrutturazione dell’immobile, solitamente entro massimo tre anni dalla stipula dell’atto;
- Deposito cauzionale o polizza fideiussoria a tutela degli obblighi contrattuali (di importo variabile da 2.000 a 5.000 euro);
- Presentazione di un progetto edilizio di riqualificazione entro sei mesi dal rogito;
- Avvio lavori entro dodici mesi dal rilascio dei permessi urbanistici e completamento entro i termini fissati dal bando;
- Sostenimento delle spese notarili, catastali, fiscali e di eventuali regolarizzazioni urbanistiche;
- In alcuni comuni, come Penne, non è richiesto alcun deposito cauzionale, ma è obbligatorio rispettare i termini di recupero previsti.
Le normative di riferimento restano la legislazione edilizia nazionale (D.P.R. 380/2001 "Testo Unico dell’Edilizia"), i regolamenti di polizia urbana e i bandi locali, consultabili sui siti istituzionali comunali.
Il vero costo delle case ad 1 euro: spese e simulazione pratica
Acquistare una casa a 1 euro comporta oneri finanziari rilevanti, pur rappresentando una soluzione economica rispetto al mercato tradizionale. Alle spese di acquisto simbolico si aggiungono:
- Spese notarili e di registrazione (min. 2.000 – 4.500 euro);
- Imposte ipotecarie, catastali e di trascrizione (in media 600 – 1.500 euro);
- Polizza fideiussoria obbligatoria (variabile secondo Comune);
- Costi di progettazione, autorizzazioni e pratiche amministrative;
- Ristrutturazione obbligatoria generalmente stimata tra 20.000 e 40.000 euro per immobili di dimensione contenuta;
- Possibili incentivi statali per la riqualificazione energetica o il Sisma Bonus, soggetti a normative vigenti.
Esempio di calcolo per un immobile di 70 mq a Penne:
- 1 euro per acquisto immobile
- 3.000 euro di costi notarili e fiscali
- 5.000 euro di polizza fideiussoria bancaria per 3 anni (restituibile)
- Ristrutturazione minima: 25.000 euro
- TOTALE spese iniziali stimate: circa 28.001 euro (rimborsata la cauzione a certificazione dei lavori)
Questi dati offrono un quadro realistico, chiarendo che l’effettivo investimento richiesto supera di gran lunga l’importo simbolico iniziale.