La diffusione delle case a 1 euro nelle Marche è oggi una strategia concreta contro lo spopolamento dei borghi storici e per il rilancio dell’economia locale. Il fenomeno, nato per rispondere al degrado edilizio e alla fuga dei residenti dai piccoli centri, si traduce nell’opportunità di acquisire immobili inutilizzati a un prezzo puramente simbolico. Tuttavia, l’iniziativa impone una serie di impegni e condizioni precise che mirano alla salvaguardia del patrimonio architettonico e al riutilizzo responsabile delle abitazioni, stimolando nuove forme di cittadinanza e imprenditoria locale. Nelle Marche, il successo del progetto ha accompagnato diversi comuni nella rigenerazione urbana e nella valorizzazione turistica, con il Comune di Cantiano come caso di riferimento per il 2025.
Come funziona l’iniziativa “Case a 1 euro nelle Marche”
L’asse portante del progetto risiede nell’assegnazione di immobili in stato di abbandono o degrado secondo una procedura regolamentata a livello comunale. Gli attori principali sono i proprietari che mettono a disposizione le abitazioni e i comuni che selezionano gli acquirenti sulla base di manifestazioni di interesse, pubblicando bandi ufficiali sui propri siti istituzionali.
- L’acquirente deve impegnarsi a ristrutturare l’immobile entro termini stabiliti (di solito tre anni dall’inizio lavori, a valle del rilascio delle autorizzazioni edilizie, come disciplinato dal Testo Unico Edilizia).
- È obbligatorio farsi carico delle spese notarili, catastali e fiscali, oltre a quelle di progettazione e ristrutturazione.
- Spesso è richiesta una fideiussione bancaria o assicurativa (nelle Marche, tipicamente 4.000 € per Cantiano) come garanzia che i lavori verranno effettivamente eseguiti.
- Alcuni comuni valorizzano la manodopera locale e impongono il trasferimento della residenza nell’immobile oggetto della transazione, promuovendo lo sviluppo socio-economico del territorio.
La normativa varia da comune a comune, in assenza di una disciplina nazionale unificata (art. 10 D.P.R. 380/2001 per i permessi a costruire). È quindi fondamentale consultare i bandi comunali aggiornati e rispettare le procedure pubbliche di selezione.
I Comuni delle Marche con bandi e case a 1 euro nel 2025
L’offerta di case a 1 euro nelle Marche è dinamica e soggetta a variazione in base ai bandi e ai progetti di riqualificazione. Al 2025, Cantiano (provincia di Pesaro Urbino) e Monte Urano (provincia di Fermo) emergono tra i centri più attivi:
- Cantiano: Il borgo, insignito della Bandiera Arancione per meriti turistici e ambientali, propone periodicamente immobili nel centro storico e nelle frazioni limitrofe, promuovendo la progettazione di attività abitative, artigianali e turistiche. Secondo comunicazioni dell’assessorato comunale, sono previsti nuovi bandi durante il 2025 per immobili situati anche nella piazza principale. Info aggiornate disponibili presso l’Ufficio Tecnico (case1euro@comune.cantiano.pu.it, tel. 0721 789933).
- Monte Urano: Iniziativa in fase di rilancio che punta su nuove opportunità per giovani coppie e imprenditori, nonché per attività ricettive. Il bando mira al recupero del centro storico e alla valorizzazione del patrimonio architettonico tipico delle colline marchigiane. È consigliabile seguire le pubblicazioni dell’amministrazione locale per le ultime novità sui bandi.
L’elenco può essere soggetto ad aggiornamenti: la
mappa nazionale aggiornata offre un panorama completo dei comuni aderenti e dei progetti in corso.
Requisiti per l’acquisto e categorie ammesse
L'accesso ai bandi case a 1 euro Marche è aperto a cittadini italiani, europei, extracomunitari senza barriere di reddito, e a soggetti giuridici quali società, cooperative, imprese commerciali e artigiane. In molti casi possono partecipare anche associazioni culturali, musicali, sportive e ONLUS interessate alla riqualificazione urbana. Gli aspiranti acquirenti sono tenuti a dimostrare la capacità progettuale e finanziaria necessaria a garantire il buon esito degli interventi di ripristino edilizio.
Le categorie tipiche di acquirenti includono:
- Privati interessati a un’abitazione primaria o secondaria.
- Imprese turistico-ricettive, artigianali e commerciali che desiderino trasferire o avviare la propria attività nei borghi.
- Enti, associazioni e realtà del terzo settore presenti sul territorio.
Obblighi, tempistiche e spese da considerare
Acquistare una casa a 1 euro nelle Marche implica oneri non trascurabili, oltre al prezzo simbolico. Di seguito gli obblighi principali:
- Presentare il progetto di ristrutturazione entro sei mesi dalla firma del rogito notarile.
- Rispettare le tempistiche: inizio lavori entro 12 mesi dal rilascio dei permessi, ultimazione entro 36 mesi dall’avvio.
- Copertura dei costi di compravendita e ristrutturazione: mediamente dai 20.000 euro in su, esclusi i lavori (cifre già evidenziate nei casi studio nazionali e marchigiani).
- Versamento della fideiussione a garanzia:
Ulteriori dettagli sulle condizioni specifiche sono disponibili sui siti istituzionali dei comuni coinvolti.
Motivazioni sociali e vantaggi: rivitalizzazione dei borghi marchigiani
Il progetto ha una valenza ampia, non solo immobiliare ma anche sociale e culturale. I vantaggi sono:
- Ripopolamento e rivitalizzazione delle aree interne, ora a rischio desertificazione demografica.
- Stimolo all’economia locale con nuove attività artigianali, turistiche e commerciali, e incremento del valore immobiliare.
- Conservazione del patrimonio storico-architettonico e paesaggistico marchigiano.
- Possibilità di usufruire di benefici fiscali e di agevolazioni sugli interventi edilizi (ad esempio, accesso a eco-bonus e sisma-bonus, laddove previsti dalle normative prorogate al 2025).
Limiti, criticità e spese nascoste nell’acquisto di immobili a prezzo simbolico
Sebbene acquistare una casa a 1 euro nelle Marche sia allettante, è importante valutare gli aspetti meno appariscenti e le possibili criticità:
- Gli immobili, spesso ubicati in aree rurali o frazioni montane, possono richiedere interventi strutturali rilevanti e costosi.
- La posizione isolata comporta necessità di gestire distanze dai servizi principali e complessità logistiche nella direzione dei lavori.
- Oneri aggiuntivi: oltre ai costi d’acquisto, vanno sommati tasse, volture catastali, spese notarili, polizze assicurative e in alcuni casi il rimborso dei costi sostenuti dai precedenti proprietari per la gestione ordinaria dell’immobile stesso.
Per questo motivo, si raccomanda di procedere a una valutazione tecnico-economica preventiva insieme a professionisti qualificati e tenere conto del regolamento comunale di riferimento.