Il panorama degli investimenti alternativi sta vivendo una trasformazione con l'emergere delle Natural Asset Companies (NAC), entità societarie innovative che cercano di attribuire valore economico agli ecosistemi e alle risorse naturali. In un periodo caratterizzato da crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale, la gestione responsabile del capitale naturale è diventata una priorità per investitori, governi e società. Questo cambiamento si riflette in nuove strategie di investimento che puntano a coniugare la ricerca di profitti con la protezione della biodiversità, la resilienza degli ecosistemi e i servizi essenziali forniti dalla natura.
La comprensione di come funzionano le NAC Natural asset company apre le porte a un modello di business che intende integrare asset ambientali all'interno del sistema finanziario tradizionale. Le NAC non sono semplicemente strumenti di tutela ambientale, ma propongono una nuova architettura finanziaria in cui la natura viene gestita, valorizzata e finanziarizzata per produrre benefici multipli: dagli utili economici diretti ai ritorni sociali e ambientali duraturi. Si tratta di una risposta articolata alla necessità di valorizzare la natura non solo in modo simbolico, ma attraverso meccanismi concreti di misurazione, monetizzazione e governance, contribuendo a ridefinire le metriche di successo nel mondo degli investimenti.
Che cosa sono le NAC e la loro struttura societaria: obiettivi, governance e principi operativi
Le Natural Asset Companies sono società progettate per gestire e sviluppare il valore dei beni naturali, come foreste, fiumi, praterie e zone costiere, generando rendimenti sia per gli investitori sia per le comunità locali. Alla base della loro struttura societaria vi sono alcune caratteristiche chiave:
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Scopo aziendale orientato all'ecologia: la missione delle NAC è massimizzare la performance ecologica del territorio in gestione, favorendo conservazione, ripristino e crescita del capitale naturale.
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Governance multi-stakeholder: il consiglio di amministrazione comprende esperti ambientali, rappresentanti degli investitori, dell'attività gestionale e, in alcuni casi, delle comunità locali. Questa struttura incentiva il bilanciamento tra obiettivi economici e tutela dell'ecosistema.
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Diritti sugli asset naturali: la società detiene i diritti di gestione e sfruttamento dei servizi ecosistemici, trasformando tali risorse in valore economico tramite azioni societarie che rappresentano una quota tangibile del capitale naturale.
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Trasparenza e reporting: le NAC sono tenute a standard elevati di trasparenza, adottando sistemi di contabilizzazione ambientale riconosciuti a livello internazionale.
La composizione del capitale sociale si fonda sulla conversione del valore naturale in capitale azionario, consentendo lo scambio di azioni sui mercati finanziari tradizionali. L'approccio di queste società incorpora la
total economic value della natura, considerando non solo i flussi di cassa attuali ma anche il valore intrinseco ed esistenziale degli ecosistemi gestiti. Ne risulta un veicolo di investimento scalabile, in grado di attrarre capitali privati e pubblici per progetti di conservazione e valorizzazione delle risorse naturali.
Come le NAC monetizzano il capitale naturale: dai servizi ecosistemici ai profitti finanziari
La capacità di trasformare il patrimonio ambientale in opportunità economiche concrete è il motore centrale delle NAC. Queste società si pongono come intermediari fra il mondo della finanza e il vasto universo della natura, puntando a monetizzare una vasta gamma di servizi ecosistemici che tradizionalmente non venivano inseriti nei bilanci aziendali. L'approccio include:
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Crediti ambientali: la valorizzazione di servizi come la fissazione del carbonio, la tutela della biodiversità e la purificazione delle acque permette alle NAC di generare e commercializzare carbon credits, biodiversity credits e altri titoli ambientali.
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Entrate da servizi e prodotti naturali: la produzione sostenibile di risorse come legno, prodotti agricoli, acqua potabile, materiali ornamentali o farmacologici consente di ottenere flussi di cassa tradizionali ma legati a pratiche responsabili.
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Pagamenti per servizi ambientali: partnership con enti pubblici o privati che riconoscono un valore concreto alla gestione virtuosa di risorse idriche, suolo e biodiversità.
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Valorizzazione del capitale culturale e turistico: attraverso attività di turismo sostenibile, ricerca scientifica, educazione ambientale e iniziative culturali integrate nel territorio.
Nel modello di
come funzionano le NAC Natural asset company, gli utili generati dall'utilizzo sostenibile degli ecosistemi vengono distribuiti tra azionisti e stakeholder, reinvestiti nella conservazione e utilizzati per migliorare la resilienza del sistema naturale. Questo ciclo crea un allineamento tra interesse economico e tutela ambientale, incentivando strategie a lungo termine anziché logiche estrattive di breve periodo.
Valutazione economica della natura: il modello di accounting e reporting delle NAC
Una peculiarità delle Natural Asset Companies risiede nei sistemi di valutazione economica adottati. Oltre alla rendicontazione finanziaria classica (secondo principi GAAP o IFRS), queste società applicano modelli avanzati di accounting ambientale, basati su strutture come il SEEA EA (System of Environmental Economic Accounting - Ecosystem Accounting delle Nazioni Unite). Tale approccio include:
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Ecological Performance Report (EPR): un documento annuale che registra il valore degli asset naturali e dei servizi ecosistemici storicamente esclusi dalle metriche economiche tradizionali. I dati sono raccolti e verificati secondo standard trasparenti, riproducibili e auditabili.
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Dual reporting: distinzione tra ricavi direttamente monetizzati (es. vendita di crediti o beni naturali) e valore aggiunto non monetario (es. benefici futuri, opzioni di sviluppo sostenibile, valori esistenziali e di lascito generazionale).
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Valorizzazione olistica: la contabilizzazione include valori di esistenza, di bequest (eredità per le generazioni future) e option value (possibili benefici economici futuri ancora non identificati o sviluppati).
Il reporting ambientale e finanziario integrato consente alle NAC di comunicare in modo efficace il valore reale (tangibile e intangibile) degli asset naturali sotto gestione, rafforzando la fiducia sia degli investitori che delle comunità di riferimento, secondo rigorosi standard internazionali.
Le opportunità e i rischi delle NAC: casi, strumenti finanziari e innovazione nella finanza verde
Le Natural Asset Companies rappresentano un'opportunità significativa nel panorama della finanza verde, offrendo asset class innovative e strategie di diversificazione per investitori sensibili alla natura. Ecco alcuni temi chiave:
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Innovazione negli strumenti finanziari: accanto ai green bond, le NAC permettono la creazione di titoli legati a performance ecologiche (sustainability-linked bonds) e l'accesso a capitali di rischio mediante la quotazione di azioni rappresentative del capitale naturale.
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Diversificazione e resilienza: inserire asset naturali in portafoglio consente di ridurre la correlazione con mercati finanziari tradizionali, aumentando la resilienza delle strategie d'investimento rispetto a shock ambientali o regolamentari.
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Impatto economico e sociale: i progetti strutturati tramite NAC favoriscono la creazione di valore per comunità locali, integrazione di pratiche agricole rigenerative e promozione di filiere sostenibili, con vantaggi reputazionali e competitivi per imprese e territori coinvolti.
Tuttavia, non mancano i rischi:
incertezza regolatoria, volatilità dei mercati dei crediti ambientali, criticità nella valutazione delle performance ecologiche, rischi di duplicazione di benefici e contestazioni sociali legate alla proprietà della terra. È fondamentale un approccio rigoroso alla governance, alla misurazione degli impatti e alla condivisione trasparente del valore generato. Studi recenti (
OECD;
TNFD) sottolineano l'importanza di modelli replicabili e la necessità di policy pubbliche resilienti e partecipate.
Critiche e controversie: greenwashing, proprietà della terra e interesse pubblico nelle NAC
L'introduzione delle Natural Asset Companies ha sollevato numerosi dibattiti soprattutto riguardo ai rischi di greenwashing e alla gestione dei diritti fondiari. Diversi osservatori evidenziano:
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Ambiguità del modello societario: la difficoltà di definire chiaramente i confini tra interesse pubblico e privato rischia di trasformare la valorizzazione della natura in mera operazione di marketing, più che in azione realmente sostenibile.
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Rischi di espropriazione e accesso alle risorse: in alcune giurisdizioni si teme che la creazione di NAC possa limitare l'accesso di comunità locali o danneggiare attività agricole e di pastorizia, come evidenziato nella discussione pubblica negli Stati Uniti (vedi la "Natural Asset Company Prohibition Act" consultabile su siti governativi USA).
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Commodificazione della natura e pseudo-CSR: attribuire un valore strettamente finanziario agli ecosistemi può portare a un'emergente forma di corporate social responsibility percepita come opportunistica e non autenticamente orientata al bene comune, con la conseguente perdita di fiducia da parte degli stakeholder.
Un ulteriore elemento di discussione riguarda i confini della proprietà pubblica e privata delle risorse naturali: la possibilità che investitori istituzionali o capitali stranieri assumano il controllo di asset ambientali chiave solleva interrogativi sulla tutela dell'interesse collettivo e sulle strategie di governance territoriale.