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Che cos'è la CDP (Cassa Depositi e Prestiti), cosa fa e perché è importante per i cittadini e le aziende italiane

di Marcello Tansini pubblicato il
Cassa Deposito Prestiti

La Cassa Depositi e Prestiti svolge un ruolo chiave nello sviluppo economico dell'Italia, agendo tra storia, governance, investimenti strategici, responsabilità sociale e sfide future per cittadini e imprese.

Fondata a metà Ottocento, Cassa Depositi e Prestiti opera per sostenere il tessuto economico e sociale nazionale, diventando nel tempo un punto di riferimento per il finanziamento di infrastrutture, imprese e pubbliche amministrazioni. La funzione principale si concentra sulla gestione del risparmio postale, convogliato attraverso strumenti specifici come i buoni fruttiferi e i libretti, che garantiscono risorse necessarie all'attuazione di progetti di pubblica utilità.

Questa attività, fortemente orientata all'interesse generale, si affianca all'impegno nell'intercettazione di capitali privati e istituzionali, rafforzando la posizione del Gruppo CDP come intermediario tra risparmio e investimento produttivo a beneficio dell'Italia e dei suoi cittadini. Nel contesto attuale, la CDP svolge un ruolo determinante nello sviluppo economico favorendo competitività, coesione sociale e innovazione, in linea con le esigenze di modernizzazione del Paese.

Evoluzione storica della Cassa Depositi e Prestiti

L'origine della CDP risale al 1850, quando venne istituita come Cassa Piemontese allo scopo di mobilitare i capitali privati per finanziare opere pubbliche di utilità collettiva. Dopo l'Unità d'Italia, la CDP estese progressivamente il proprio raggio d'azione assorbendo le casse degli ex Stati preunitari, mantenendo una forte connessione con le istanze sociali e territoriali dell'epoca. Nel 1875 la creazione delle casse di risparmio postali introdusse un nuovo approccio alla raccolta del risparmio, consentendo anche ai ceti meno abbienti di partecipare al finanziamento delle infrastrutture del Paese, mediante strumenti semplici e diffusi come i libretti postali.

Il Novecento vede la CDP impegnata nella ricostruzione nazionale, sia nel periodo postbellico che nelle emergenze causate da calamità naturali. L'innovazione prosegue con l'introduzione di prodotti finanziari come i buoni fruttiferi postali e l'emissione dei cosiddetti "cartelle postali". Particolarmente rilevante è la sua partecipazione in organismi strumentali come IMI, IRI, SACE e SIMEST, segnando il coinvolgimento diretto nello sviluppo industriale e nell'internazionalizzazione delle imprese italiane.

Diversi cambiamenti normativi hanno accompagnato la trasformazione della CDP, da ente statale a società per azioni a controllo pubblico nel 2003. Questa modifica ha consolidato la separazione tra attività tradizionali e interventi innovativi, ampliando la capacità d'azione nel settore degli investimenti e nei mercati finanziari, anche a seguito dell'accreditamento come istituto nazionale di promozione, in particolare con il recepimento del Piano Juncker e l'accesso a programmi europei.

L'avvento del nuovo millennio vede la CDP assumere un profilo sempre più internazionale e strategico, confermato dall'incorporazione di soggetti rilevanti per l'economia come Infrastrutture S.p.A. e dalla costituzione di controllate specializzate, che la confermano come volano per l'economia reale e la crescita del sistema Paese.

Struttura, governance e meccanismi di vigilanza della CDP

La struttura della CDP prevede che la maggioranza del capitale (oltre l'80%) sia detenuta dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, mentre una quota residuale appartiene alle fondazioni bancarie. L'assetto aziendale è quello di una società per azioni con natura pubblica e un board composto da rappresentanti ministeriali e delle fondazioni, cui si aggiunge il contributo di amministratori e dirigenti dotati di comprovata esperienza nel settore economico e finanziario.

La governance è articolata in modo da garantire equilibrio tra mandato istituzionale e necessità di operare secondo criteri di efficienza gestionale, nel rispetto delle norme vigenti. Il Consiglio di Amministrazione, designato dagli azionisti principali, coordina le strategie e le politiche del Gruppo CDP, assicurando trasparenza, solidità patrimoniale e sostenibilità operativa.

Il sistema di vigilanza adotta un doppio livello di controllo: il Parlamento esercita una funzione di supervisione tramite la Commissione per la vigilanza sulla CDP, composta da parlamentari e membri togati, mentre la Corte dei Conti verifica l'andamento della gestione amministrativa. Tali organi procedono periodicamente a ispezioni, esame dei rendiconti e approvazione di relazioni annuali, in un quadro di accountability pubblica che rafforza la fiducia di cittadini e investitori nelle attività della CDP.

Attività operative e strumenti finanziari della CDP

L'operatività della CDP si articola in due comparti: da un lato la gestione ordinaria, dall'altro quella separata. La prima coinvolge attività di concessione di finanziamenti a medio-lungo termine, spesso in cofinanziamento con banche, per la realizzazione di infrastrutture, progetti di sviluppo, interventi di ricerca e innovazione, tutela ambientale e crescita delle imprese, anche in ottica di internazionalizzazione. Le fonti di finanziamento includono emissioni obbligazionarie, prestiti e operazioni di raccolta sul mercato, generalmente non assistite da garanzia statale.

La gestione separata utilizza le risorse provenienti dal risparmio postale (libretti e buoni fruttiferi) per sostenere lo Stato, le Regioni e gli enti locali, finanziando opere pubbliche e interventi considerati di interesse generale. Tali fondi sono distribuiti attraverso Poste Italiane, con piena garanzia dello Stato, e sono destinati soprattutto a coadiuvare iniziative di welfare abitativo, sanità, educazione e innovazione tecnologica:

  • Finanziamenti alle amministrazioni pubbliche e agli enti locali per interventi infrastrutturali
  • Partecipazioni al capitale di imprese ritenute strategiche
  • Gestione e sviluppo di fondi immobiliari e social housing
  • Promozione dello sviluppo sostenibile e dell'efficienza energetica
  • Supporto all'internazionalizzazione e all'export delle aziende italiane
L'attività di investimento è supportata da una presenza significativa nei principali programmi europei (InvestEU, Connecting Europe Facility, TSI) e da strumenti di equity e private debt, tramite controllate dedicate come CDP Equity e CDP Venture Capital. Queste strategie offrono sostegno all'ecosistema imprenditoriale, favorendo la digitalizzazione e la competitività nazionale.

Partecipazioni, investimenti strategici e impatti su cittadini e imprese

Una componente rilevante delle attività riguarda la partecipazione in società di interesse nazionale, sia direttamente sia attraverso veicoli di investimento specializzati. Il portafoglio partecipativo della CDP comprende nomi centrali quali Eni, Snam, Terna, Italgas, Fincantieri e altre realtà cruciali nei settori energia, infrastrutture, servizi e innovazione tecnologica.

L'impatto di queste partecipazioni si riflette sulle vite dei cittadini italiani e sul rafforzamento della competitività delle imprese. Attraverso il supporto a piani industriali di rilievo, l'edilizia sociale e iniziative di housing, sono stati attivati programmi pluriennali per la creazione di alloggi a prezzi accessibili e residenze temporanee per studenti e categorie fragili. In parallelo, i finanziamenti diretti alle piccole e medie imprese, specie nel campo dell'innovazione e della sostenibilità, contribuiscono a stimolare l'economia reale e a favorire un ambiente di crescita.

I dati evidenziano crediti per oltre 128 miliardi di euro a favore di pubbliche amministrazioni, imprese e infrastrutture, con una raccolta complessiva superiore ai 350 miliardi. I risultati finanziari mostrano una solida redditività, mantenendo una profonda attenzione alle esigenze del Paese nel rispetto dell'interesse collettivo. L'azione di CDP si configura così come ponte tra pubblico e privato, favorendo la realizzazione di progetti ad alto impatto sociale e territoriale.

Responsabilità sociale, sostenibilità e controversie legate alla CDP

La dimensione sociale ed etica rappresenta un pilastro strategico per la CDP, che si impegna nell'adozione di pratiche orientate ai principi ESG (Environmental, Social, Governance). Tra le iniziative a maggiore impatto emergono i programmi di edilizia residenziale sociale e gli investimenti in opere sostenibili, coerenti con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'ONU (Agenda 2030). Sono stati istituiti premi e network per la valorizzazione dei progetti pubblici e privati con effetti positivi sull'ambiente e sul tessuto sociale.

Tuttavia, non mancano voci critiche e controversie, soprattutto in relazione alla presenza della CDP in ambiti come il settore energetico tradizionale e la partecipazione a realtà industriali coinvolte nella produzione di armamenti. Alcuni osservatori hanno espresso riserve sulla coerenza tra gli investimenti in energia fossile, il ruolo detenuto in gruppi come Eni, Snam e Terna e gli impegni di sostenibilità ambientale. Analogamente, scelte di portafoglio orientate a partnership internazionali in settori sensibili hanno sollevato dibattiti nell'opinione pubblica circa l'equilibrio tra ricerca della redditività e interesse generale.

Nonostante queste criticità, le politiche della CDP puntano a mantenere il rispetto di codici etici e di trasparenza, unitamente a un quadro di autoregolamentazione che mira a prevenire conflitti di interesse e a rafforzare il dialogo con stakeholder, comunità locali e organizzazioni di settore.