Diverse associazioni hanno predisposto moduli appositi per facilitare le richieste dei cittadini alle aziende sanitarie locali.
Mentre il Ministero della Salute si appresta a presentare un nuovo decreto sulle liste di attesa entro la prossima decina di giorni, emerge una questione sollevata dalle associazioni dei cittadini. Si tratta della normativa che permette ai pazienti, che subiscono attese eccessive per ricevere una visita o un esame, di richiedere di effettuare la prestazione a pagamento all'interno del sistema sanitario pubblico, attraverso la formula dell'intramoenia.
Questa opzione rappresenta un diritto poco conosciuto, che consente di bypassare i tempi prolungati, garantendo comunque l'accesso alle cure necessarie all'interno delle strutture pubbliche. Vediamo meglio:
Diverse associazioni hanno predisposto moduli appositi per facilitare le richieste dei cittadini alle aziende sanitarie locali. Sono centinaia i casi di persone che stanno adottando questo percorso per accorciare i tempi di attesa. Nonostante sia necessario presentare prima la richiesta all'ente sanitario, alcune associazioni suggeriscono che, in assenza di risposta dal sistema pubblico, i pazienti possono rivolgersi direttamente a strutture private e successivamente richiedere il rimborso, sebbene questo iter possa presentare notevoli difficoltà.
Cittadinanzattiva, uno dei gruppi attivi in questo ambito, consiglia di procedere con la richiesta preventiva e sottolinea l'alta frequenza di download del modulo per la prestazione disponibile sul loro sito web, a testimonianza dell'interesse e della necessità percepita dai cittadini di avvalersi di questa opzione.
Alcune regioni italiane stanno affrontando le lunghe attese per le prestazioni sanitarie attraverso l'implementazione di sistemi avanzati, che complicano o rendono quasi impossibile la richiesta di prestazioni intramoenia. Un esempio notevole è la Toscana, dove il sistema sanitario prevede una presa in carico diretta dei pazienti che si trovano ad affrontare tempi di attesa eccessivi. Il centro unico di prenotazione si attiva automaticamente per ricercare un appuntamento entro i termini stabiliti, informando i cittadini che saranno richiamati per la conferma.
Questa procedura rende difficile l'accesso alle prestazioni intramoenia, a meno che non si tratti di casi urgenti, che generalmente vengono garantiti entro 72 ore. Anche in Emilia-Romagna si sono registrati numerosi ricorsi. Di recente la regione ha elaborato un piano per ridurre le liste di attesa, anche attraverso l'acquisto di servizi aggiuntivi dal settore privato, e ha introdotto un modello di presa in carico simile a quello toscano per limitare il numero di ricorsi.
Regioni come le Marche e il Veneto hanno adottato sistemi analoghi, mirati a non lasciare i cittadini senza risposte concrete. Questi sistemi sono un passo in avanti nel migliorare la gestione delle liste di attesa nel settore sanitario, cercando di garantire tempi di attesa accettabili e un accesso più diretto alle cure necessarie.