Lo spopolamento dei piccoli centri rappresenta una delle sfide più imponenti che la Sardegna si trova ad affrontare. Nel corso degli ultimi decenni, numerosi borghi dell’entroterra hanno visto una costante riduzione della popolazione, dovuta sia all’emigrazione giovanile verso le città sia al calo delle nascite.Per arginare tale fenomeno, la Regione Sardegna ha implementato un sistema di incentivi economici rivolto a chi decide di trasferirsi nei piccoli comuni, con l’obiettivo di rilanciare i centri abitati più vulnerabili e creare nuovi stimoli per famiglie e imprese.
Cos’è il Bonus Sardegna da 15.000 euro e a chi è destinato
Tra le principali opportunità offerte dal programma regionale spicca il cosiddetto "bonus casa", un supporto economico che può arrivare a 15.000 euro per chi sceglie di acquistarvi o ristrutturare un immobile nei paesi con meno di 3.000 abitanti. Il contributo copre fino al 50% dei costi documentati per l’acquisto o la riqualificazione di immobili ad uso abitativo, ed è erogato come fondo perduto, ovvero senza obbligo di restituzione. Questa misura mira a incentivare il ripopolamento dei borghi e la valorizzazione di un patrimonio edilizio spesso inutilizzato o in stato di abbandono.
- I destinatari principali sono persone fisiche maggiorenni, famiglie, giovani coppie e nuclei anche di provenienza estera, disposte a trasferire la propria residenza in modo stabile.
- I beneficiari devono impegnarsi a stabilire la residenza anagrafica nell’immobile acquistato o restaurato entro i termini previsti.
- L’intervento si rivolge in particolare a coloro che desiderano costruire un nuovo progetto di vita nei piccoli centri, anche al fine di contribuire attivamente alla rinascita sociale ed economica dei territori meno popolati.
Come fare domanda: requisiti, comuni ammessi e tempistiche
Accedere ai bonus previsti richiede il rispetto di una serie di condizioni schematiche, pensate per garantire serietà e continuità del trasferimento. I comuni ammessi sono esclusivamente quelli con meno di 3.000 residenti, principalmente situati nell’entroterra o in aree meno turistiche della Sardegna. Rappresentano il tessuto più fragile, spesso a rischio di desertificazione demografica, ma anche custodi di un’eredità culturale e ambientale di valore.
I principali requisiti per la domanda sono:
- Stabilire la residenza effettiva nel comune scelto entro 18 mesi dall’assegnazione del contributo, risultando residenti permanenti.
- Beneficiare del bonus unicamente per la prima casa, evitando quindi utilizzi temporanei o per seconde residenze.
- Impegno a valorizzare l’immobile attraverso interventi di recupero che rispettino i vincoli paesaggistici e le caratteristiche storiche del luogo.
Le tempistiche di ammissione, le graduatorie e i moduli di domanda variano a seconda degli avvisi pubblicati dai singoli comuni o dalla Regione. La documentazione necessaria è consultabile sui siti istituzionali dei comuni coinvolti e della Regione Autonoma della Sardegna, dove vengono pubblicati anche eventuali aggiornamenti o proroghe dei termini. Il processo di selezione è pubblico e trasparente, con particolare attenzione a garantire un corretto ricambio demografico e sociale.
Bonus fino a 20.000 euro per chi apre un’attività nei borghi sardi
Oltre al supporto all’acquisto immobiliare, un altro incentivo chiave è rappresentato dal bonus fino a 20.000 euro riconosciuto a chi decide di avviare una nuova impresa o trasferire la propria sede nei borghi sardi aderenti al programma. Lo scopo è quello di creare nuove opportunità di occupazione, valorizzare le risorse locali e sostenere la nascita di attività legate a settori tradizionali, innovativi o turistici.
- Il bonus è rivolto sia a imprenditori privati, start-up e partite IVA, sia a imprese già operative che intendano aprire una nuova sede in un piccolo comune dell’isola.
- Si tratta di un contributo a fondo perduto, destinato a coprire fino al 50% delle spese sostenute per l’avvio o la riqualificazione dell’attività (acquisto attrezzature, ristrutturazione locali, formazione, marketing).
- Sono favoriti i progetti con impatto positivo sull’occupazione locale, soprattutto in presenza di contratti di lavoro di durata superiore a 12 mesi.
Tale misura mira a promuovere lo sviluppo economico locale e il radicamento nei territori, riconoscendo un ruolo di motore della crescita alle micro e piccole imprese. I regolamenti applicativi sono pubblicati sui siti istituzionali, mentre per conoscere i dettagli sulle modalità di partecipazione si rimanda alla documentazione ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna.
Il bonus nascita: sostegni alle famiglie che si trasferiscono
Un altro pilastro delle politiche sarde per il rilancio demografico è l’assegno di natalità, pensato per sostenere le famiglie che scelgono di crescere o trasferirsi nei piccoli centri. L’incentivo prevede un contributo annuo fino a 600 euro per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo a partire dal 2024, erogato alle famiglie residenti in comuni con meno di 5.000 abitanti e riconfermato per i primi cinque anni di vita del bambino.
- Per i figli successivi al primo, l’importo è fissato a 400 euro all’anno, sempre sino al raggiungimento del quinto anno d’età.
- Condizione essenziale è la residenza continuativa nei comuni ammessi per almeno cinque anni, elemento che rafforza la strategia di contrasto allo spopolamento attraverso il sostegno alle giovani coppie e ai nuovi nuclei.
- L’assegno di natalità può essere richiesto compilando la modulistica disponibile presso gli uffici comunali, seguendo le indicazioni fornite dalla normativa regionale.
La misura si inserisce in una visione di welfare locale orientata a favorire la permanenza e l’insediamento stabile delle famiglie, offrendo uno strumento di equilibrio tra il sostegno economico e la valorizzazione della dimensione comunitaria dei piccoli borghi.
Case a un euro e altre opportunità nei piccoli comuni sardi
L’iniziativa delle "case a un euro" è tra le più note e suggestive strategie di rilancio dei paesi dell’entroterra. Consente di acquistare immobili disabitati a cifre simboliche, previo impegno a ristrutturarli entro termini definiti. Questa possibilità, unita ai bonus regionali per acquisto e ristrutturazione, rappresenta un’occasione interessante per chi desidera investire con un budget accessibile vivendo circondato da paesaggi autentici e tradizioni secolari.
- Oltre alla casa, nei piccoli comuni sono attivi bandi per concessione di terreni agricoli, incentivi per il recupero di botteghe storiche e supporti per progetti di innovazione rurale.
- Alcuni comuni, come Ollolai e altri nel nuorese, si segnalano per bandi di riqualificazione urbana particolarmente attivi.