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Come pagare l'Imu 2025 in ritardo dopo la scadenza. Di quanto aumenta l'importo e tolleranze e limiti di tempo

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
pagare imu ritardo

Se non si paga lImu entro la scadenza stabilita, si pu regolarizzare in ritardo ma calcolando le sanzioni: come fare e i chiarimenti

Se l'Imposta Municipale Unica non è stata pagata entro la scadenza stabilita, è possibile regolarizzare la propria posizione anche successivamente. Le scadenze di versamento dell'IMU sul possesso degli immobili sono fissate annualmente: il 16 giugno per l'acconto e il 16 dicembre per il saldo.

Tuttavia, può capitare di non rispettare queste date per mancanza di risorse economiche o per una semplice dimenticanza. Vediamo nel dettaglio cosa comporta il pagamento tardivo dell'IMU 2025, quali sono le penalità previste e come procedere per mettersi in regola con il fisco.

Regolarizzazione del pagamento IMU 2025 dopo la scadenza

Secondo la normativa vigente, chi non versa le rate IMU entro le scadenze previste può comunque regolarizzare la propria posizione ricorrendo al ravvedimento operoso. Questo istituto giuridico consente di sanare la propria situazione con sanzioni ridotte rispetto a quelle ordinarie.

Per procedere al pagamento tardivo è necessario utilizzare il modello F24, lo stesso utilizzato per i versamenti regolari. Nel modulo andrà barrata la casella "ravv. operoso" per segnalare che si sta procedendo a una regolarizzazione.

È importante sottolineare che il ravvedimento operoso è possibile solo se la violazione non è stata già contestata formalmente dall'ente impositore e non sono iniziati accessi, ispezioni o verifiche.

Tipologie di ravvedimento e relative sanzioni per l'IMU 2025

In base al tempo trascorso dalla scadenza originaria, sono previste diverse tipologie di ravvedimento, ognuna con una sanzione specifica:

  • Ravvedimento sprint: applicabile entro 14 giorni dalla scadenza, prevede una sanzione dello 0,1% dell'imposta dovuta per ogni giorno di ritardo, più gli interessi legali calcolati giornalmente
  • Ravvedimento breve: dal 15° al 30° giorno dopo la scadenza, con sanzione fissa dell'1,5% dell'importo dovuto, più interessi
  • Ravvedimento medio: dal 31° al 90° giorno, con sanzione dell'1,67% più interessi
  • Ravvedimento lungo: dal 91° giorno fino a un anno dalla scadenza, con sanzione del 3,75% più interessi
Trascorso un anno dalla scadenza, sono previste ulteriori opzioni di regolarizzazione con sanzioni progressivamente più elevate:
  • Ravvedimento lunghissimo: tra uno e due anni dalla scadenza, con sanzione del 4,29% più interessi
  • Ravvedimento oltre i due anni: con sanzione del 5% più interessi
  • Ravvedimento dopo constatazione: se il pagamento avviene dopo la constatazione della violazione ma prima della cartella esattoriale, la sanzione può arrivare fino al 6%

Procedura corretta per il versamento tardivo dell'IMU 2025

Per regolarizzare la propria posizione è necessario seguire questi passaggi:
  1. Calcolare l'imposta IMU originariamente dovuta
  2. Determinare la sanzione in base al tempo trascorso dalla scadenza
  3. Calcolare gli interessi moratori per i giorni di ritardo
  4. Compilare il modello F24 inserendo la somma totale (imposta + sanzione + interessi)
  5. Barrare la casella "ravv. operoso" nel modello
  6. Effettuare il pagamento presso banche, poste o tramite servizi online
È consigliabile conservare la ricevuta del pagamento come prova dell'avvenuta regolarizzazione. Non è necessario inviare alcuna comunicazione al Comune dopo aver effettuato il versamento.

Limiti temporali per la regolarizzazione dell'IMU non versata

È importante essere consapevoli che il Comune ha un termine di legge entro cui può contestare il mancato pagamento dell'IMU. Secondo l'articolo 1, comma 161, della legge 296/2006, gli enti locali possono notificare gli avvisi di accertamento entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato.

Questo significa che per l'IMU 2025 non versata, il Comune avrà tempo fino al 31 dicembre 2030 per emettere un avviso di accertamento. Trascorso questo termine, l'ente decade dal diritto di riscuotere l'imposta.

Va specificato che questo termine è di decadenza e non di prescrizione. La decadenza riguarda il periodo entro cui il Comune può contestare l'inadempimento, mentre la prescrizione rappresenta il termine entro cui si estingue un diritto di credito già concretizzato.

Conseguenze del mancato ravvedimento per l'IMU 2025

Se non si provvede a regolarizzare spontaneamente la propria posizione attraverso il ravvedimento operoso, il Comune emetterà un avviso di accertamento esecutivo. In questo caso, le sanzioni applicate saranno significativamente più elevate rispetto a quelle previste dal ravvedimento:

  • La sanzione ordinaria per omesso o insufficiente versamento è pari al 25% dell'imposta non versata (ridotta rispetto al precedente 30% per effetto del D.Lgs. n. 87/2024, in vigore dal 1° settembre 2024)
  • Si applicheranno inoltre gli interessi legali calcolati dal giorno della scadenza fino alla data di emissione dell'avviso
  • Saranno addebitate anche le spese di notifica dell'atto
In caso di difficoltà economiche, è possibile richiedere la rateizzazione dell'importo dovuto fino a un massimo di 72 rate mensili, a condizione che il contribuente si trovi in una situazione di temporanea e oggettiva difficoltà.

Calcolo degli interessi per il pagamento IMU 2025 in ritardo

Oltre all'imposta dovuta e alle sanzioni, chi paga l'IMU in ritardo deve versare anche gli interessi moratori. Per il 2025, il tasso di interesse legale è fissato al 5% annuo.

Gli interessi vanno calcolati in funzione dei giorni effettivi di ritardo, a partire dalla data di scadenza originaria fino alla data del versamento effettivo. La formula da utilizzare è:

Interessi = (Imposta dovuta × Tasso di interesse × Giorni di ritardo) / 365

Ad esempio, per un'IMU di 500 euro pagata con 20 giorni di ritardo nel 2025, gli interessi sarebbero: (500 × 5% × 20) / 365 = 1,37 euro.