Il turismo italiano è un settore chiave, tra numeri in crescita e cambiamenti nelle abitudini. Dati aggiornati, impatto economico, sfide della sostenibilità e previsioni per il 2025.
L'andamento del turismo in Italia è uno degli indicatori dello stato dell'economia nazionale e internazionale. Nel 2024 il comparto si è confermato come uno dei principali motori della crescita economica, generando oltre 225 miliardi di euro e contribuendo per circa l'11% al prodotto interno lordo italiano. L'interesse che il Paese continua a suscitare sui mercati esteri e nazionali è trainato dall'eccezionale patrimonio culturale, ambientale ed enogastronomico, che differenzia l'Italia dalle altre mete turistiche europee.
Le statistiche più aggiornate indicano non solo una ripresa dopo le difficoltà legate al periodo pandemico, ma anche una capacità di adattamento alle nuove esigenze dei viaggiatori. Il 2025 si apre, quindi, all'insegna della crescita, pur registrando importanti differenziazioni tra l'incoming internazionale e i flussi domestici. Nel contesto europeo, la Penisola si posiziona stabilmente tra le principali destinazioni, grazie anche all'evoluzione costante dell'offerta turistica. Accanto ai dati incoraggianti, emergono però diverse criticità, come la pressione dell'overtourism e le sfide connesse a sostenibilità e innovazione dei servizi.
Negli ultimi anni il turismo italiano ha fatto registrare numeri di rilievo, attestando la propria centralità nello scenario europeo. Nel 2024 sono stati raggiunti 458,4 milioni di presenze turistiche, con un incremento del 2,5% rispetto all'anno precedente, secondo dati Istat e Centro Studi Turistici di Firenze. Questi valori sono stati spinti soprattutto dalla crescita del turismo internazionale: le presenze degli stranieri sono aumentate del 6,8%, a fronte di una flessione di quelle degli italiani (-2,2%). Gli arrivi totali hanno toccato quota 65,8 milioni nel 2025, evidenziando così una crescita rispetto ai 63,6 milioni del 2024, dati elaborati anche da Demoskopika.
Va notato come, al di là dell'aumento degli arrivi, la durata media dei soggiorni sia cresciuta: i pernottamenti registrati hanno superato gli 11 milioni in più rispetto all'anno prima. Questo fenomeno si è visto in modo marcato fuori stagione, con una distribuzione delle vacanze maggiormente spalmata lungo tutto l'anno. Dal confronto internazionale emerge che la Spagna resta in testa (501,1 milioni di presenze), seguita da Italia e Francia. Il nostro Paese ha tuttavia superato la Francia nei numeri assoluti nel 2024, soprattutto grazie al forte apporto degli stranieri (+6,8%). La forbice tra presenze internazionali e nazionali si allarga sempre di più, con le prime che nel 2024 hanno superato quelle degli italiani di ben 41,8 milioni:
Anno |
Presenze totali |
Arrivi |
Presenze stranieri |
Presenze italiani |
2023 |
447,2 mln |
- |
- |
- |
2024 |
458,4 mln |
63,6 mln |
~251 mln |
~207 mln |
2025(prev) |
267,4 mln* (estate) |
65,8 mln |
137,9 mln* (estate) |
129,5 mln* (estate) |
*Dati stimati solo per la stagione estiva
L'industria turistica non si limita a generare ricchezza diretta: il suo peso si estende su settori correlati come trasporti, ristorazione, commercio e servizi all'accoglienza. Nel 2024 il turismo ha contribuito per circa l'11% al PIL, mentre il dato complessivo per il 2025 secondo ENIT (Ente Nazionale Italiano per il Turismo) si proietta verso il 10,8%, con prospettive di ulteriore crescita nei prossimi dieci anni. A livello occupazionale, oltre 3 milioni di persone lavorano nel comparto, circa il 12% della forza lavoro. Le previsioni indicano che entro il 2034 la percentuale potrebbe salire al 15,7%, rafforzando il carattere trainante del settore:
Al contrario, l'andamento del turismo in Italia sul fronte domestico mostra segnali di flessione: nel 2024 si è registrato un -2,2% nelle presenze interne, confermato anche nel 2025. Le cause principali vanno ricercate nell'erosione del potere d'acquisto e negli effetti dell'aumento dei prezzi, soprattutto nella fascia più anziana della popolazione. Circa 8,4 milioni di adulti – pari al 19% – hanno dovuto rinunciare a una vacanza, mostrando una polarizzazione che, se non affrontata con misure adeguate, rischia di diventare strutturale. La flessione negli arrivi domestici convive con il consolidamento di nuovi target internazionali, che, spinti da una domanda crescente nei segmenti culturale, artistico e food&wine, prediligono l'Italia rispetto ad altre mete concorrenti.
Gli indicatori attuali lasciano prevedere una stagione estiva 2025 orientata nuovamente alla crescita. Il settore prevede 65,8 milioni di arrivi (+3,4%) e oltre 267 milioni di presenze (+2,1%) grazie sia agli stranieri sia agli italiani, rispetto ai dati 2024. L'indice di fiducia tra operatori e analisti rimane positivo, anche grazie a contingenze come la Pasqua “alta” e i numerosi ponti che hanno favorito le partenze nei mesi primaverili.
Tra le criticità segnalate dagli operatori di settore e dalle associazioni:
Una delle problematiche più sentite resta la gestione dell'overtourism, particolarmente acuta nei grandi centri e nei siti più visitati. Nel 2025 dieci sistemi turistici provinciali risultano classificati a livello di sovraffollamento “molto alto”: Rimini, Venezia, Bolzano, Livorno, Napoli, Trento, Verona, Milano, Roma e Trieste. Il costante aumento dei flussi, agevolato dalla crescita delle prenotazioni digitali e dalla maggiore accessibilità, ha portato a situazioni di saturazione, con effetti su residenti, ambiente e qualità dei servizi.