Le iniziative per stimolare l'autoimprenditorialità nei settori giovanili e femminili nell'agricoltura hanno ricevuto un impulso grazie all'approvazione di un nuovo decreto dal Ministero dell'Agricoltura. Questo provvedimento stabilisce la distribuzione di contributi a fondo perduto e facilitazioni creditizie per finanziare progetti che puntano al potenziamento delle imprese agricole.
La normativa dettaglia criteri e procedimenti per l'accesso ai benefici, oltre ai requisiti indispensabili per gli aspiranti beneficiari. Le richieste di partecipazione devono essere presentate all'Ismea, l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, seguendo le direttive che verranno diffuse a breve. Approfondiamo tutto:
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Mutui agevolati Ismea 2024, ecco i contributi a fondo perduto
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Come accedere ai contributi a fondo perduto e mutui agevolati Ismea 2024
Mutui agevolati Ismea 2024, ecco i contributi a fondo perduto
Il Ministero dell’Agricoltura ha emesso il
decreto che regolamenta l'assegnazione di incentivi rivolti all'autoimprenditorialità giovanile e femminile nel settore agricolo.
Autorizza la distribuzione di contributi non rimborsabili e la concessione di mutui a tasso zero, finalizzati al potenziamento infrastrutturale, all'aumento della produttività e all'avanzamento della sostenibilità complessiva delle imprese agricole. Le misure di sostegno sono dirette a microimprese e pmi che assumono la gestione completa di un'attività agricola da almeno due anni.
Gli aspiranti beneficiari devono soddisfare i seguenti criteri per qualificarsi:
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la costituzione dell'impresa non deve superare i sei mesi dalla data di presentazione della domanda;
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deve essere esercitata unicamente attività agricola;
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la direzione deve essere affidata a giovani tra i 18 e i 40 anni o a donne qualificate come imprenditori agricoli professionali o coltivatori diretti;
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l'impresa deve aver assunto la gestione, anche per successione, non oltre sei mesi prima della domanda;
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la sede operativa deve essere situata in Italia.
Sono ammesse a presentare domanda anche microimprese e pmi che, operando nel settore da almeno due anni, intendono sviluppare o consolidare
iniziative legate alla produzione, alla trasformazione e alla commercializzazione di prodotti agricoli. Queste imprese devono dimostrare l'esclusivo esercizio di attività agricola, avere una sede operativa in Italia e essere gestite da giovani o donne.
La cedente deve risultare iscritta alla Camera di commercio e possedere una partita Iva, oltre ad avere un legittimo possesso dell'azienda per almeno due anni.
Come accedere ai contributi a fondo perduto e mutui agevolati Ismea 2024
Le aziende agricole possono accedere a due tipologie principali di incentivi finanziari.
Ci sono i mutui agevolati a tasso zero, estendibili fino a un decennio, inclusi periodi di preammortamento. Non devono eccedere il 60% dell'importo totale delle spese riconosciute come ammissibili. E ci sono i contributi non rimborsabili che coprono fino al 35% della spesa ammissibile. Questi sostegni finanziari sono destinati a progetti con un investimento massimo di 1,5 milioni di euro per raggiungere uno o più dei seguenti obiettivi:
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potenziamento del rendimento e della sostenibilità complessiva dell'azienda agricola, con particolare enfasi sulla riduzione dei costi operativi e sulla riconversione produttiva;
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miglioramento delle condizioni ambientali, igieniche, o del benessere animale, al di là del semplice adeguamento alle normative UE;
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sviluppo e ottimizzazione delle infrastrutture legate all'avanzamento e alla modernizzazione dell'agricoltura, che include l'efficienza energetica, l'uso sostenibile delle risorse e il risparmio idrico;
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contributi specifici al contenimento e all'adattamento ai cambiamenti climatici, incentivando la riduzione delle emissioni di gas serra e promuovendo l'uso di energia sostenibile;
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promozione della bioeconomia circolare sostenibile e dell'uso efficiente delle risorse naturali;
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sostegno alla conservazione della biodiversità, miglioramento dei servizi ecosistemici e preservazione di habitat e paesaggi.
Le
spese ritenute idonee per queste agevolazioni comprendono:
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studi di fattibilità e analisi di mercato.
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opere agronomiche e di miglioramento fondiario.
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costruzione e potenziamento di strutture immobiliari.
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acquisizione di macchinari e attrezzature nuove, incluse installazioni e allacciamenti.
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costi di progettazione e consulenze professionali.
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beni pluriennali, quali software, piattaforme cloud, brevetti e diritti d'autore.
Per la produzione primaria, sono coperti
costi di investimenti ambientali non produttivi, sistemi di irrigazione, e altri investimenti produttivi specifici.
Le candidature devono essere presentate all'Ismea indicando:
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informazioni dell'impresa come nome e dimensione.
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descrizione dettagliata e localizzazione del progetto.
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elenco dettagliato delle spese ammissibili.
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importo totale del finanziamento richiesto.
Dopo l'approvazione, i beneficiari hanno sei mesi per fornire a Ismea la documentazione necessaria alla formalizzazione degli accordi di finanziamento.