Guidare troppo lentamente può essere pericoloso e sanzionabile, non solo un fastidio. Normativa, rischi, eccezioni e suggerimenti su come rispettare i limiti minimi di velocità e viaggiare in sicurezza.
Procedere a velocità eccessivamente ridotte costituisce, secondo il Codice della Strada, un serio fattore di pericolo per la circolazione. Non è solo la velocità elevata a minacciare la sicurezza sulle strade, ma anche mantenere un'andatura inferiore ai limiti minimi consentiti espone tutti gli utenti a rischi. Nell'immaginario collettivo, si associa la sanzione stradale soprattutto agli eccessi verso l'alto, dimenticando che anche la lentezza immotivata rappresenta una condotta sanzionabile. I motivi di questa previsione normativa sono legati sia all'ordine della circolazione sia al fatto che un andamento troppo moderato può generare code, sorpassi azzardati e situazioni di incertezza improvvisa, esponendo a incidenti.
La disciplina italiana considera la fluidità del traffico e la prevedibilità dei comportamenti essenziali per la tutela dell'integrità fisica degli utenti della strada. Guidare troppo piano senza motivo rappresenta dunque un'infrazione, paragonata, nella sua pericolosità, all'eccesso opposto. La legge indica con chiarezza le condizioni in cui la lentezza diventa un comportamento idoneo a compromettere non solo la sicurezza, ma anche il regolare svolgimento della mobilità sulle arterie principali e secondarie.
Il Codice della Strada prevede espressamente un limite minimo di velocità su alcune tipologie di strade, disciplinato dall'articolo 142. Nelle autostrade il limite minimo imposto è di 50 km/h, mentre sulle strade extraurbane principali la soglia si abbassa a 40 km/h; tali prescrizioni sono indicate anche dalla specifica segnaletica verticale.
Le sanzioni amministrative previste per chi viola il limite minimo di sicurezza sono tutt'altro che trascurabili. La multa per chi viene sorpreso a procedere senza giustificato motivo al di sotto dei limiti minimi nei tratti ove sono istituiti ammonta a una cifra che può raggiungere fino a 173 euro. Oltre all'ammenda, si può incorrere nella decurtazione dei punti dalla patente e, nei casi più gravi, nella sospensione della stessa. Gli aspetti da conoscere sono:
L'andatura troppo moderata, in assenza di motivazioni valide, può creare situazioni di grave pericolo per i veicoli che sopraggiungono. Il fenomeno si manifesta soprattutto su strade a scorrimento veloce, dove si presume una costanza nella velocità dei flussi veicolari. Un veicolo lento genera accodamenti improvvisi, induce sorpassi rischiosi e comporta un innalzamento del livello di tensione tra i conducenti. Studi sulla sicurezza hanno evidenziato come le differenze di velocità tra i veicoli siano tra le principali cause di sinistri stradali. Le problematiche connesse alla guida lenta includono:
La legge riconosce talune situazioni nelle quali procedere a velocità contenuta è non solo lecito, ma raccomandato. In tutti i casi in cui intervengano cause di forza maggiore o motivi oggettivi – ad esempio in caso di traffico intenso, condizioni meteorologiche avverse, presenza di cantieri o incidenti – la riduzione della velocità è legittima. Allo stesso modo, la presenza di veicoli agricoli, mezzi d'opera o trasporti eccezionali giustifica andature ridotte, purché siano rispettate le norme sulla segnalazione della marcia lenta, come previsto dal Codice della Strada. Rientrano nelle motivazioni valide:
Per facilitare una condotta corretta e prevenire la sanzione per guida troppo lenta, è opportuno adottare alcune strategie: