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I genitori sono obbligati ad amare i figli? E cosa succede se non lo fanno? La decisione della Cassazione

di Marianna Quatraro pubblicato il
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La Cassazione affronta un tema delicato: i genitori sono obbligati ad amare i figli? Un caso di risarcimento per mancanza di affetto paterno riapre il dibattito

L'obbligo dei genitori di amare e sostenere i propri figli è profondamente radicato sia sul piano giuridico che sociale. Questo principio trova riscontro non solo nella normativa italiana, ma anche nell'obbligo morale e relazionale di garantire ai minori un ambiente affettivo e sicuro. Tuttavia, il mancato adempimento di tali doveri, può configurare responsabilità legale con conseguenze significative, incluse sanzioni pecuniarie. 

La sentenza del tribunale di Milano sul risarcimento per mancanza di affetto paterno

Il Tribunale di Milano ha affrontato un caso emblematico riguardante il mancato affetto paterno e le sue conseguenze sui diritti relazionali e psicologici dei figli. La sentenza ha determinato un’importante condanna nei confronti di un padre ritenuto responsabile di privazione affettiva e trascuratezza prolungata nei confronti della figlia. Dopo un’analisi approfondita della situazione, il giudice ha riconosciuto due principali tipi di danno.

Il primo è stato il danno biologico permanente, correlato a una diagnosi di invalidità del 4% sul piano relazionale e quotidiano, attribuita dalla consulenza di un esperto. Questo riconoscimento è legato all’impatto relazionale negativo che l’assenza paterna ha avuto nel tempo, considerando il deficit nel supporto emotivo e nelle dinamiche familiari.

Il secondo tipo, estremamente significativo, è il danno da illecito endofamiliare. Tale danno non trova una tabella precisa di parametrazione, ma è stato valutato dal giudice in via equitativa. È stato accertato che il padre si era mostrato insensibile alle necessità emotive e materiali della figlia, non mantenendo un rapporto stabile e costante con lei e anteponendo i propri interessi personali. Tra gli episodi particolarmente gravi, sono stati evidenziati il mancato sostegno a fronte delle sue esigenze di salute e l’assenza durante eventi rilevanti come la cresima.

Oltre a questi aspetti relazionali, è stata riconosciuta l’intenzione del padre di mantenere un distacco emotivo nei confronti della figlia, alimentato da conflitti con l’ex coniuge. La pronuncia del tribunale ha quindi evidenziato come il disinteresse paterno configuri una concreta violazione degli obblighi morali, assistenziali e legali verso i figli, sottolineando la rilevanza del rapporto genitoriale nei contesti familiari.

Le motivazioni della sentenza e il risarcimento stabilito dal tribunale

Le motivazioni della sentenza sono basate sull’analisi dei comportamenti protratti dal padre nei confronti della figlia e sul loro impatto negativo. Il giudice ha riscontrato una grave violazione degli obblighi genitoriali, sia sul piano emotivo che materiale, sottolineando come l’assenza del genitore abbia influito negativamente sulla crescita e sul benessere psico-fisico della figlia.

Tra gli elementi analizzati, è emerso che il padre, pur essendo informato delle condizioni di salute della figlia, ha rifiutato di fornire supporto, dimostrando disinteresse anche per le terapie suggerite da professionisti. Inoltre, il genitore non ha manifestato la volontà di mantenere un rapporto affettivo con la figlia, preferendo dedicare il proprio tempo e le proprie energie a interessi personali. L’utilizzo di momenti d'incontro per alimentare conflitti nei confronti della ex coniuge è stato considerato un’ulteriore prova del disinteresse nei confronti delle necessità emotive della giovane.

Il risarcimento di 7.000 euro è stato quantificato sulla base di una consulenza tecnica che ha valutato una percentuale di invalidità del 4%, dovuta alla compromissione delle relazioni sociali e delle attività quotidiane derivante dall’assenza paterna. Per il danno da illecito endofamiliare, il giudice ha determinato una somma di 100.000 euro. Questa cifra rappresenta una valutazione equitativa basata sulla perdita del rapporto genitoriale, paragonata a situazioni che generalmente riguardano decessi di un genitore, ma qui applicata al caso della totale volontaria assenza affettiva.

La sentenza sottolinea che i figli hanno il diritto fondamentale a ricevere non solo sostegno economico, ma anche cure e amore. La quantificazione del danno, oltre agli aspetti economici, riguarda l’impatto permanente sul piano psicologico e relazionale della giovane.