L’anno 2026 segna alcuni miglioramenti per chi si trova a convivere con disabilità e per le famiglie che prestano assistenza. Dopo anni di dibattito e riforme graduali, il panorama legislativo italiano si appresta a varare nuove misure che, pur senza stravolgere gli equilibri consolidati, puntano a migliorare l’accessibilità alle prestazioni economiche e ai servizi. In questo scenario, aumenta l’attenzione verso una maggiore inclusione lavorativa, la semplificazione delle procedure e il rafforzamento delle tutele per i caregiver. Certo il quadro risulta ancora molto delicato e complesso e tante promesse non sono ancora diventate realtà
Legge 104 e Legge 106: quadro normativo e principi fondamentali
La Legge 104/1992 rappresenta da trent’anni l’asse portante per il riconoscimento e la tutela dei diritti delle persone con invalidità. Intesa non come semplice misura assistenziale, questa normativa offre un ampio ventaglio di diritti, agevolazioni e sostegni, dal lavoro all’inclusione sociale, passando per i permessi e le esenzioni fiscali.
Nel 2026 diventerà operativa la Legge 106/2025, che agisce in sinergia con la Legge 104 senza sostituirla. Quest’ultima nasce come componente attuativa della riforma più ampia avviata con la Legge Delega 227/2021, trovando concreta applicazione nel D.Lgs. 62/2024. Il filo conduttore delle nuove norme è quello di una maggiore personalizzazione dei percorsi di assistenza attraverso:
- Valutazione multidimensionale della persona, coinvolgendo equipe mediche e sociali;
- Progetto di vita personalizzato che include obiettivi di salute, inclusione attiva e inserimento lavorativo;
- Estensione delle tutele anche per lavoratori autonomi e per i familiari che forniscono assistenza continuativa.
Il principio di pari opportunità resta centrale, mentre le integrazioni normative rafforzano la
conciliazione tra vita privata e attività lavorativa. In quest’ottica, l’accesso a permessi retribuiti e la protezione contro discriminazioni e licenziamenti vengono ulteriormente estesi.
Agevolazioni economiche, fiscali e nuovi bonus: cosa resta e cosa cambia nel 2026
Per il prossimo anno vengono confermate le principali prestazioni economiche destinate alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Permangono:
- Assegni mensili e pensioni di invalidità commisurati al grado di invalidità, che vanno da circa 336 euro per invalidità dal 74% al 99% fino a oltre 747 euro per chi rispetta requisiti specifici di reddito;
- Indennità di accompagnamento, attualmente di circa 542 euro al mese, riservata a persone prive di autosufficienza documentata;
- Assegno di inclusione (ADI), destinato ai nuclei familiari con ISEE fino a 9.360 euro, che può arrivare a 541 euro mensili con possibili integrazioni per l’affitto;
- Nuovo bonus anziani di 850 euro, riservato agli over 80 con indennità di accompagnamento e ISEE non superiore a 6.000 euro annui.
Le agevolazioni fiscali sono un pilastro importante:
- Detrazione del 19% sull’acquisto di veicoli adattati, fino a un limite di 18.075,99 euro ogni quattro anni, e IVA agevolata al 4%;
- Esenzione dal bollo auto e imposta di trascrizione PRA per categorie specifiche di invalidi o loro caregiver;
- Deducibilità totale di spese mediche e di assistenza specifica per titolari di invalidità gravissima, nonché agevolazioni sulle spese relative ad ausili, protesi e sussidi tecnologici;
- Maggiorazioni dell’Assegno Unico Universale per i figli con handicap: maggiorazioni mensili fino a 120,60 euro per minori non autosufficienti e altre fasce graduate secondo la gravità della condizione.
Dal 2026 diventerà operativo il nuovo
bonus mensile per famiglie con disabili,
erogato direttamente in base alla gravità della condizione e alla situazione reddituale. I dettagli formali e le modalità pratiche di richiesta saranno oggetto di specifiche circolari di INPS e Agenzia delle Entrate. Inoltre, verranno rivalutati importi e soglie di accesso dei principali istituti in base all’adeguamento all’inflazione.
Permessi, congedi e diritti sul lavoro: le novità per lavoratori disabili e caregiver
La normativa dal 2026 conferma e amplia il ventaglio delle tutele in ambito lavorativo per i beneficiari di permessi e congedi, estendendo ulteriormente la tutela del posto anche a condizioni più complesse.
- I tre giorni mensili retribuiti per assistenza restano in vigore e possono essere frazionati in ore per facilitare la gestione di terapie e visite mediche;
- Viene introdotto un blocco aggiuntivo di 10 ore annuali, retribuite e coperte da contributi, per visite specialistiche ed esami, riservato sia ai lavoratori stessi che ai genitori di minori coinvolti;
- Per chi affronta percorsi terapeutici lunghi, si prevede la conservazione del posto di lavoro per assenza fino a 24 mesi, anche non consecutivi; tale periodo, pur non essendo sempre retribuito, garantisce comunque la prosecuzione del rapporto lavorativo;
- Estensione della possibilità di sospensione lavorativa fino a 300 giorni anche per lavoratori autonomi, in caso di malattie gravi riconosciute;
- Tutela rafforzata contro licenziamenti dovuti a periodi di malattia prolungati legati alle condizioni di invalidità.
I nuovi diritti coinvolgono anche l’accesso privilegiato:
- Determinati lavoratori e caregiver potranno avanzare istanza prioritaria per lo smart working, laddove compatibile con mansioni e struttura organizzativa;
- Disability card (carta della disabilità): semplifica l’accesso ai servizi e sostituisce la necessità di presentare ripetutamente documenti cartacei.
Non mancano incentivi per i datori di lavoro, come
benefici economici alle assunzioni di persone con specifiche percentuali di invalidità, e misure dedicate al pensionamento anticipato basato su quota di invalidità, maggiore per chi opera nel settore privato.
Smart working, digitalizzazione delle procedure e semplificazioni burocratiche
L’attuazione delle nuove regole segna un passo avanti verso l’alleggerimento degli adempimenti amministrativi. Dal 2026:
- Basta buona parte della documentazione cartacea: tutte le certificazioni mediche necessarie per accedere a permessi e benefici saranno trasmesse attraverso piattaforme digitali integrate, a partire dal Sistema Tessera Sanitaria.
- Procedure snelle e digitali consentono di abbattere tempi di risposta e riducono il rischio di errori o di smarrimento dei dati.
- L’INPS rafforza i controlli sull’assegnazione dei benefici tramite sistemi informativi centralizzati, mirando a impedire abusi ma garantendo maggiore rapidità nella concessione delle tutele.
In ambito lavorativo, il principio della
priorità per il lavoro agile permette ai lavoratori che abbiano esigenze di cura per sé o per familiari con disabilità, di concordare modalità di lavoro a distanza senza che questo sia subordinato ad autorizzazioni discrezionali.
Il traguardo al 2026 è quello di una maggiore uniformità e accessibilità, in linea con standard europei e con la promozione della dignità delle persone con disabilità.
Bonus barriere architettoniche e mobilità: cosa succede dopo la scadenza delle agevolazioni
Il bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche dopo il termine del 2025 subisce una drastica riduzione. Fino a dicembre 2025, chi esegue lavori per rimuovere ostacoli strutturali negli edifici può fruire di una detrazione del 75%.
Dal 2026, in assenza di proroghe nella Legge di Bilancio, la detrazione tornerà alla misura ordinaria prevista per le ristrutturazioni:
- 50% per le abitazioni principali (incluse le prime case);
- 36% per ulteriori interventi su seconde case.
Le famiglie che considerano interventi di accessibilità devono quindi agire tempestivamente per usufruire delle condizioni più favorevoli. La
misura riguarderà lavori come rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Va sottolineato che restano confermati i bonus auto e altre agevolazioni legate alla mobilità (come l’IVA al 4% o l’esenzione di bollo auto e passaggi di proprietà per veicoli adattati), ma i benefici si applicano solo alle categorie di disabili riconosciuti per legge.
In questa fase di transizione, è consigliabile verificare condizioni e tempistiche presso gli uffici competenti, prestando attenzione alle eventuali deroghe introdotte dalle singole regioni.
Il nuovo bonus mensile e come richiederlo: requisiti e guida pratica
Dall’anno prossimo sarà attivo un nuovo bonus mensile pensato per sostenere economicamente le famiglie che si occupano di un congiunto con invalidità certificata. Questo beneficio è erogato in base alla gravità della disabilità e tiene conto dell’ISEE familiare.
Per accedere al bonus sono necessari:
- Verbale di invalidità civile, rilasciato dalle commissioni mediche pubbliche;
- Documentazione aggiornata sulla situazione reddituale (ISEE);
- Residenza in Italia e presenza dei requisiti specifici indicati dalle relative circolari attuative.
La domanda
può essere presentata digitalmente tramite il portale dedicato dell’ente competente, oppure recandosi agli sportelli. È richiesto l’invio di tutta la documentazione in formato elettronico; dopo la valutazione, si riceverà risposta tramite email o notifica sul portale stesso.
Ai caregiver sono inoltre garantiti strumenti di formazione e ulteriori permessi, nella logica di rafforzare il sostegno all’assistenza e l’autonomia familiare.