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La Sicilia cresce più delle altre regioni italiane: i dati, statistiche e trend aggiornati

di Marcello Tansini pubblicato il
Dati e statistiche Sicilia

Negli ultimi anni la Sicilia sta sorprendendo per una crescita economica superiore alla media italiana, trainata da settori come industria, turismo e start-up.

Negli ultimi anni la Sicilia ha registrato una delle performance economiche più interessanti a livello italiano, superando la media nazionale sia nella variazione del Prodotto interno lordo sia nell'incremento occupazionale. I report di Unioncamere e InfoCamere, insieme ai dati delle principali istituzioni economiche, evidenziano come l'isola si sia distinta per dinamicità, con un saldo positivo tra nuove imprese e cessazioni e tassi di crescita superiori a quelli del resto del Paese.

Questo risultato, frutto di una combinazione di elementi settoriali e politiche di sviluppo economico mirate, stabilisce la Sicilia tra i territori trainanti del Mezzogiorno, confermando la bontà delle strategie adottate per promuovere innovazione, investimenti e resilienza strutturale in un contesto ancora caratterizzato da sfide e criticità.

Principali dati sulla crescita del Pil e occupazione in Sicilia

Il quadro macroeconomico vede il Pil regionale in crescita dell'1,3% nel 2024 secondo i dati della Banca d'Italia, una cifra quasi doppia rispetto alla media nazionale e ben superiore al Mezzogiorno. Considerando il triennio 2022-2024, l'incremento cumulato della ricchezza prodotta si attesta all'11,2%, segnando per la Sicilia una significativa accelerazione rispetto al 5,6% del Centro-Nord. Questa evoluzione positiva si riflette anche sui livelli occupazionali: l'Isola ha visto crescere l'occupazione del 4,6%, tre volte quanto registrato nel resto d'Italia e sensibilmente oltre il dato medio del Sud. Il tasso di disoccupazione, pur attestandosi al 13% (circa il doppio rispetto ai livelli nazionali), ha visto una graduale riduzione, mentre la qualità delle posizioni lavorative si è elevata, grazie all'aumento delle professioni a elevata qualificazione.

La crescita non riguarda solo grandi numeri macroeconomici ma coinvolge la vita delle famiglie e delle imprese: il reddito reale delle famiglie siciliane è cresciuto dell'1,8%, sostenuto dalla dinamicità del mercato del lavoro e da un incremento dei consumi superiore all'1%, battendo il confronto con la media nazionale. Le imprese hanno mostrato una migliore redditività e una maggiore capacità di autofinanziamento, in un contesto dove quasi l'80% delle aziende ha chiuso l'esercizio in utile:

Indicatore

Variazione Sicilia

Variazione Italia

Pil 2024

+1,3%

+0,7%

Crescita occupazionale

+4,6%

+1,3%

Reddito reale famiglie

+1,8%

+1,0%

Saldo iscrizioni/cessazioni imprese

Positivo

Stazionario

Il dato relativo alla natalità delle imprese, secondo il report Movimprese 2024, sottolinea la vivacità del tessuto produttivo locale, spinto da una crescente propensione all'innovazione e da investimenti pubblici mirati, pur in presenza di alcuni segnali recenti di rallentamento nella natalità netta degli operatori individuali.

Analisi della crescita settoriale: industria, turismo, edilizia e start-up innovative

La dinamica espansiva dell'economia siciliana trova conferma nell'andamento differenziato dei principali comparti. L'industria regionale ha saputo rafforzarsi grazie a politiche di innovazione tecnologica e a investimenti mirati, mostrando una crescita del valore aggiunto e una sostanziale tenuta nei volumi produttivi. Le costruzioni hanno svolto un ruolo chiave nella ripresa post-pandemica, beneficiando delle risorse del PNRR e di una solida domanda di interventi sia pubblici che privati, anche se nel 2024 la crescita ha subito una leggera attenuazione rispetto agli anni precedenti.

Il settore turistico, grazie a un significativo incremento delle presenze straniere e all'espansione della domanda internazionale, ha contribuito in modo determinante all'aumento dell'occupazione e al valore aggiunto dell'isola. Le presenze alberghiere sono cresciute del 5,1%, mentre il traffico passeggeri negli aeroporti siciliani ha registrato un balzo del 10,3%. Una spinta ulteriore arriva dalle start-up innovative, in aumento soprattutto nei servizi digitali e nella ricerca, che consolidano un ecosistema imprenditoriale giovane e orientato alla diversificazione. Nel periodo 2012-2024 sono state oltre 1.250 le nuove start-up registrate, con una concentrazione nelle province principali e aree universitarie:

  • Industria: crescita valore aggiunto, investimenti in tecnologia
  • Costruzioni: traino opere pubbliche, maggiore presenza nel mercato edilizio
  • Turismo: incremento presenze straniere e voli internazionali
  • Start-up innovative: sviluppo in servizi digitali ricerca&sviluppo
L'andamento settoriale dimostra la capacità della Sicilia di adattarsi e cogliere le opportunità offerte dai cambiamenti tecnologici e dalla crescente apertura dei mercati globali.

Dinamiche provinciali e divari interni all'isola

Nonostante il progresso aggregato, la Sicilia evidenzia ancora marcate differenze tra le sue province sia per valore aggiunto che per Pil pro capite. Palermo e Catania rimangono i due poli trainanti, rispettivamente con 25,3 e 22,2 miliardi di euro di valore aggiunto, seguite da Messina che mostra un'elevata dinamicità (+7,23% sul 2023). A livello di Pil pro capite, Siracusa primeggia con 21.723 euro per abitante, superando di poco Palermo e Catania; Agrigento e Enna si attestano in coda a livello regionale e nazionale.

Le economie provinciali risultano fortemente caratterizzate dalla specializzazione settoriale: mentre le aree costiere, come Messina e Palermo, sono maggiormente coinvolte nelle attività portuali, turistiche e industriali leggere, alcune province mantengono un importante apporto dall'agricoltura e dal comparto agroalimentare. La provincia di Messina, ad esempio, basa parte della sua ricchezza sulla filiera dei prodotti agroalimentari tipici e sulla cantieristica, con un'attenzione crescente verso l'innovazione e la valorizzazione delle eccellenze locali:

Provincia

Valore Aggiunto (€ mld)

Pil pro capite (€)

Palermo

25,3

21.400

Catania

22,2

20.800

Messina

12,1

20.346

Siracusa

8,3

21.723

Agrigento

7,1

18.200

Questo quadro evidenzia la presenza di divari interni, che restano una delle principali sfide nella prospettiva di una crescita realmente omogenea e inclusiva sull'intero territorio regionale.

Investimenti pubblici e privati: spinta allo sviluppo e riflessi sui conti regionali

L'aumento degli investimenti, sia pubblici sia privati, è uno dei motori della ripresa siciliana. L'attuazione di politiche di sviluppo ha determinato una crescita delle opere pubbliche, con particolare attenzione agli interventi infrastrutturali finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Secondo il Documento di economia e finanza regionale, la spesa produttiva per investimenti sarà ulteriormente incrementata nei prossimi anni, nel tentativo di massimizzare il cosiddetto “dividendo fiscale” ottenuto dall'espansione del Pil.

L'analisi delle entrate mostra un significativo aumento del gettito tributario regionale (+14,9%), mentre il disavanzo della Regione è stato drasticamente ridotto, passando da oltre 7 miliardi nel 2018 a 900 milioni nel 2023. Tale miglioramento è legato sia all'efficacia delle politiche fiscali sia a una crescente efficienza amministrativa. Dal lato privato, le imprese hanno continuato a investire in modernizzazione e sostenibilità, nonostante la riduzione del credito produttivo e l'aumento del costo dei finanziamenti rispetto alle medie italiane:

  • Crescita entrate tributarie e migliori condizioni dei conti pubblici
  • Aumento della spesa per investimenti con focus sull'innovazione
  • Riduzione del deficit regionale come segno di maggiore affidabilità finanziaria
Questi fattori contribuiscono a rafforzare la resilienza del sistema regionale e pongono le basi per una fase di sviluppo più solida e strutturata.

Le fragilità strutturali: occupazione giovanile, agricoltura e credito

Nonostante i buoni risultati complessivi, persistono alcune storiche criticità che limitano la piena espressione del potenziale economico della Sicilia. Il tasso di disoccupazione giovanile resta tra i più elevati in Italia, segno delle difficoltà di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro e della presenza di un gap tra formazione e richieste del tessuto produttivo. L'agricoltura, settore fondamentale per molte province, è stata messa a dura prova dalla siccità e dal calo delle esportazioni, con flessioni marcate soprattutto nel comparto cerealicolo e arboricolo.

Dal punto di vista finanziario, si registra una contrazione del credito alle imprese, con un aumentato tasso di rischiosità nell'erogazione e condizioni di finanziamento meno vantaggiose rispetto alla media nazionale. Tale situazione incide in particolare sulle micro e piccole imprese e contribuisce a rallentare la crescita, nonostante il livello di autofinanziamento e la liquidità produttiva siano in lieve aumento:

  • Occupazione giovanile: persistente difficoltà di accesso
  • Agricoltura: impatto negativo della siccità e delle flessioni export
  • Credito: costi più elevati, aumento del tasso di default
Queste fragilità evidenziano la necessità di politiche mirate, in grado di rendere più inclusivo e equilibrato il percorso di crescita regionale.