Irpef 2025 per liberi professionisti: scaglioni, aliquote aggiornate e no tax area. Ecco come funzionano e cosa cambia con la nuova riforma fiscale
L’anno 2025 indica un punto di svolta per i liberi professionisti titolari di Partita IVA in Italia. Le modifiche introdotte con la Legge di Bilancio 2025 riguardano sia la struttura delle aliquote Irpef, le soglie di reddito per l’accesso ai regimi agevolati, sia l’introduzione di nuovi strumenti di tassazione come la flat tax incrementale. Vediamo in dettaglio le novità che interesseranno questa categoria professionale, comprendendo anche le fasce di esenzione fiscale e gli esempi di calcolo.
Una delle principali novità fiscali per i titolari di Partita IVA è la flat tax incrementale, introdotta per sostenere la crescita dei redditi dei professionisti e incentivare l’incremento della produttività. Questa misura consiste nell’applicazione di una aliquota fissa al 15% sull’incremento di reddito realizzato nel 2025 rispetto alla media dei redditi fiscali dichiarati nel triennio 2025-2024. È prevista una franchigia del 5% sull’ammontare medio dei redditi pregressi e la tassazione agevolata si applica solo sulla parte che eccede tale soglia, fino a un tetto massimo di 40.000 euro.
Il regime forfettario, già apprezzato per la sua semplicità gestionale e l’aliquota ridotta, subisce un importante aggiornamento. Dal 2025 la soglia massima di ricavi o compensi per accedere o permanere in questo regime sale da 65.000 a 85.000 euro. Permane, tuttavia, la doppia aliquota:
Il sistema di tassazione ordinaria per i redditi delle persone fisiche si semplifica ulteriormente. La struttura dell’Irpef viene confermata a tre aliquote progressive, applicate secondo i seguenti scaglioni:
Reddito imponibile annuale | Aliquota applicata |
fino a 28.000 euro | 23% |
tra 28.001 e 50.000 euro | 35% |
oltre 50.000 euro | 43% |
Questa rimodulazione, rispetto alla precedente struttura a quattro aliquote, comporta un risparmio per chi si colloca nella fascia tra 15.001 e 28.000 euro, con conseguente alleggerimento fiscale sulla classe media degli autonomi.
Le aliquote vengono applicate solo sulla quota di reddito eccedente la soglia inferiore dello scaglione. Per esempio, chi percepisce un reddito complessivo di 44.000 euro si troverà a pagare il 23% sui primi 28.000 euro e il 35% sulla parte restante, fino a 50.000 euro.
Chi si colloca under questa soglia risulta incapiente, ovvero privo di capienza fiscale per poter sfruttare detrazioni o deduzioni previste dalla normativa.
I liberi professionisti possono scegliere tra diverse modalità di gestione fiscale, ciascuna con specifiche caratteristiche e adempimenti:
Resta invariato l’accesso alle detrazioni per carichi di famiglia e spese correnti, ma solo fino a concorrenza dell’imposta effettivamente dovuta.
Le Regioni e le Province autonome potranno aggiornare scaglioni e aliquote delle addizionali regionali Irpef entro aprile 2025 per adeguarle al nuovo sistema. Se non dovessero intervenire, rimarranno in vigore quelle già applicate l’anno precedente. Anche i Comuni potranno definire aliquote differenziate per scaglioni, sempre in coerenza con le novità sulla struttura del tributo statale.
Esempio reddito 1: | Reddito imponibile: 25.000 euro |
Irpef dovuta: 25.000 x 23% = 5.750 euro | |
Esempio reddito 2: | Reddito imponibile: 44.000 euro |
Irpef dovuta: 28.000 x 23% = 6.440 euro (44.000 – 28.000) x 35% = 5.600 euro Totale Irpef: 12.040 euro |
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Esempio reddito 3: | Reddito imponibile: 60.000 euro |
28.000 x 23% = 6.440 euro 22.000 x 35% = 7.700 euro (60.000 – 50.000) x 43% = 4.300 euro Totale Irpef: 18.440 euro |
Questi esempi illustrano concretamente la progressività della tassazione e permettono ai professionisti di stimare con facilità l’onere fiscale a cui vanno incontro nel 2025.