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Liberi professionisti, scaglioni ed aliquote Irpef 2025 e no tax area. Quali sono e come funzionano

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
partia iva novita 2024

Irpef 2025 per liberi professionisti: scaglioni, aliquote aggiornate e no tax area. Ecco come funzionano e cosa cambia con la nuova riforma fiscale

L’anno 2025 indica un punto di svolta per i liberi professionisti titolari di Partita IVA in Italia. Le modifiche introdotte con la Legge di Bilancio 2025 riguardano sia la struttura delle aliquote Irpef, le soglie di reddito per l’accesso ai regimi agevolati, sia l’introduzione di nuovi strumenti di tassazione come la flat tax incrementale. Vediamo in dettaglio le novità che interesseranno questa categoria professionale, comprendendo anche le fasce di esenzione fiscale e gli esempi di calcolo.

Flat tax incrementale, come funziona e a chi si applica

Una delle principali novità fiscali per i titolari di Partita IVA è la flat tax incrementale, introdotta per sostenere la crescita dei redditi dei professionisti e incentivare l’incremento della produttività. Questa misura consiste nell’applicazione di una aliquota fissa al 15% sull’incremento di reddito realizzato nel 2025 rispetto alla media dei redditi fiscali dichiarati nel triennio 2025-2024. È prevista una franchigia del 5% sull’ammontare medio dei redditi pregressi e la tassazione agevolata si applica solo sulla parte che eccede tale soglia, fino a un tetto massimo di 40.000 euro.

  • Esempio pratico: un libero professionista che abbia avuto una media di 30.000 euro di reddito nel triennio 2025-2024 e guadagni nel 2025 40.000 euro, potrebbe beneficiare della flat tax incrementale sull’incremento eccedente il 5% della media precedente, nel rispetto del limite massimo previsto.
Questa misura mira a premiare chi registra una crescita reale del proprio fatturato, garantendo trasparenza e semplicità nel calcolo del tributo dovuto.

Aumento della soglia per il regime fiscale forfettario

Il regime forfettario, già apprezzato per la sua semplicità gestionale e l’aliquota ridotta, subisce un importante aggiornamento. Dal 2025 la soglia massima di ricavi o compensi per accedere o permanere in questo regime sale da 65.000 a 85.000 euro. Permane, tuttavia, la doppia aliquota:

  • 5% per i primi cinque anni di attività in regime agevolato
  • 15% dal sesto anno in poi fino a 85.000 euro di reddito
Una volta superato il limite degli 85.000 euro, il professionista transita verso il regime ordinario, con applicazione delle aliquote a scaglioni Irpef. Tale aumento intende agevolare la competitività delle attività più dinamiche, offrendo una maggiore soglia di ricavi per beneficiare dell’imposta sostitutiva.

Irpef 2025, nuovi scaglioni, aliquote e calcolo per liberi professionisti

Il sistema di tassazione ordinaria per i redditi delle persone fisiche si semplifica ulteriormente. La struttura dell’Irpef viene confermata a tre aliquote progressive, applicate secondo i seguenti scaglioni:

Reddito imponibile annuale Aliquota applicata
fino a 28.000 euro 23%
tra 28.001 e 50.000 euro 35%
oltre 50.000 euro 43%

Questa rimodulazione, rispetto alla precedente struttura a quattro aliquote, comporta un risparmio per chi si colloca nella fascia tra 15.001 e 28.000 euro, con conseguente alleggerimento fiscale sulla classe media degli autonomi.

Le aliquote vengono applicate solo sulla quota di reddito eccedente la soglia inferiore dello scaglione. Per esempio, chi percepisce un reddito complessivo di 44.000 euro si troverà a pagare il 23% sui primi 28.000 euro e il 35% sulla parte restante, fino a 50.000 euro.

No tax area 2025: le soglie di esenzione per liberi professionisti

Per il 2025, la no tax area – ovvero la soglia di esenzione dall’Irpef – è fissata a 5.500 euro annui per i lavoratori autonomi. I redditi inferiori a tale importo non sono soggetti all’applicazione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Il limite resta distinto e meno favorevole rispetto a quello previsto per i lavoratori dipendenti e i pensionati (8.500 euro).

Chi si colloca under questa soglia risulta incapiente, ovvero privo di capienza fiscale per poter sfruttare detrazioni o deduzioni previste dalla normativa.

Regimi fiscali alternativi: ordinario, semplificato e forfettario

I liberi professionisti possono scegliere tra diverse modalità di gestione fiscale, ciascuna con specifiche caratteristiche e adempimenti:

  • Regime ordinario: prevede la tenuta della contabilità ordinaria, applicazione dell’IVA e delle aliquote Irpef progressive secondo gli scaglioni riportati.
  • Regime semplificato: consente una gestione più semplice del reddito imponibile, applicando comunque le aliquote Irpef ordinarie, ma con il principio di cassa invece che di competenza.
  • Regime forfettario: regime agevolato con imposta sostitutiva unica del 15% (o 5% per nuove attività), senza IVA né addizionali regionali e comunali. Non è riconosciuta la no tax area in questo regime.

Detrazioni, deduzioni e incentivi, le novità del 2025

La riforma fiscale prevede una generale revisione delle detrazioni sia per redditi da lavoro autonomo che da dipendente. In particolare, viene fissato un tetto massimo alle detrazioni per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro, con l’importo detraibile che si riduce progressivamente al crescere del reddito. Le principali spese escluse dal limite sono quelle sanitarie e gli investimenti in startup innovative.

Resta invariato l’accesso alle detrazioni per carichi di famiglia e spese correnti, ma solo fino a concorrenza dell’imposta effettivamente dovuta.

Addizionali regionali e comunali: proroghe e modifiche

Le Regioni e le Province autonome potranno aggiornare scaglioni e aliquote delle addizionali regionali Irpef entro aprile 2025 per adeguarle al nuovo sistema. Se non dovessero intervenire, rimarranno in vigore quelle già applicate l’anno precedente. Anche i Comuni potranno definire aliquote differenziate per scaglioni, sempre in coerenza con le novità sulla struttura del tributo statale.

Implicazioni pratiche: esempi di calcolo dell’Irpef 2025

Esempio reddito 1: Reddito imponibile: 25.000 euro
  Irpef dovuta: 25.000 x 23% = 5.750 euro
Esempio reddito 2: Reddito imponibile: 44.000 euro
  Irpef dovuta: 28.000 x 23% = 6.440 euro
(44.000 – 28.000) x 35% = 5.600 euro
Totale Irpef: 12.040 euro
Esempio reddito 3: Reddito imponibile: 60.000 euro
  28.000 x 23% = 6.440 euro
22.000 x 35% = 7.700 euro
(60.000 – 50.000) x 43% = 4.300 euro
Totale Irpef: 18.440 euro

Questi esempi illustrano concretamente la progressività della tassazione e permettono ai professionisti di stimare con facilità l’onere fiscale a cui vanno incontro nel 2025.

Ulteriori misure e aggiornamenti rilevanti per i professionisti

  • Decontribuzione Sud: viene riconosciuta alle PMI e microimprese delle regioni del Mezzogiorno un esonero contributivo al 25% per il 2025, nei limiti e condizioni stabilite dalla normativa europea.
  • Contributi previdenziali volontari: dal 2025 sarà possibile per i nuovi iscritti aumentare la propria aliquota pensionistica INPS fino a 2 punti percentuali aggiuntivi, deducibili al 50% dal reddito imponibile.
  • Bonus e incentivi per nuove attività: le start-up e i primi ingressi nelle gestioni speciali degli artigiani e commercianti possono chiedere una riduzione contributiva del 50% per i primi tre anni di attività.
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