Permessi per visite mediche 2025: quante ore spettano sul lavoro, se sono retribuite o no, e cosa dice la legge per dipendenti pubblici e privati
La normativa sul lavoro 2025 prevede numerose tutele per i dipendenti, tra cui la possibilità di assentarsi per sottoporsi a visite mediche ed esami diagnostici necessari per il controllo dello stato di salute. Questi permessi possono essere sia retribuiti che non retribuiti, con specifiche regolamentazioni che variano in base al settore lavorativo e al contratto collettivo applicato.
Il diritto dei lavoratori di assentarsi per sottoporsi a controlli sanitari è regolamentato da diverse disposizioni legislative, in particolare dal D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul lavoro) e dai singoli Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro. Questi ultimi possono prevedere condizioni specifiche e più favorevoli rispetto alla normativa generale.
I CCNL applicati (Marittimi, Enti Pubblici, Agricoltura e Allevamento, Turismo, Dirigenti Settore Privato, Assicurazioni, Credito, Meccanici, Chimica, Enti e Istituzioni Private, Edilizia e Legno, Tessili, Trasporti, Alimentari, Terziario e Servizi, Poligrafici e Spettacolo) rappresentano il punto di riferimento per conoscere le specifiche regolamentazioni applicabili al proprio settore.
Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, il nuovo CCNL ha introdotto significative novità, riconoscendo le assenze per visite, terapie o esami diagnostici come un diritto soggettivo di ogni lavoratore.
I lavoratori hanno a disposizione un determinato numero di ore per effettuare visite, terapie o esami diagnostici. La normativa vigente prevede generalmente un monte ore annuale che varia in base al contratto applicato. Ad esempio, nel pubblico impiego sono riconosciute 18 ore annuali di permesso specifico per visite mediche ed esami diagnostici.
Questi permessi sono fruibili sia su base giornaliera che oraria e comprendono anche i tempi di percorrenza necessari per raggiungere e tornare dalla struttura sanitaria. È importante sottolineare che, in caso di rapporto di lavoro a tempo parziale, le ore di permesso vengono riproporzionate in base alla percentuale di part-time.
In aggiunta a queste ore, alcuni contratti prevedono tutele aggiuntive. Ad esempio, la recente proposta di legge approvata dalla Camera dei Deputati nel marzo 2025 prevede 10 ore annue aggiuntive di permesso retribuito per visite, esami strumentali, analisi e cure mediche frequenti destinate a lavoratori con patologie oncologiche, invalidanti o croniche.
Per fruire dei permessi di lavoro per visite mediche ed esami, il lavoratore deve seguire una procedura specifica che include:
Nel settore pubblico, secondo l'articolo 35 del CCNL, l'assenza è giustificata mediante attestazione di presenza, anche in ordine all'orario, redatta dal medico o dal personale amministrativo della struttura che ha svolto la visita o la prestazione. Tale attestazione può essere inoltrata direttamente dal dipendente oppure trasmessa telematicamente dalla struttura sanitaria.
Esistono diverse situazioni particolari che richiedono una gestione specifica dei permessi per visite mediche:
Per i dipendenti che devono sottoporsi periodicamente a terapie, anche per lunghi periodi, è sufficiente un'unica certificazione del medico curante che attesti la necessità di trattamenti sanitari ricorrenti. Il lavoratore deve presentare questa certificazione all'inizio della terapia, fornendo il calendario previsto, e successivamente presentare le singole attestazioni di presenza per ogni seduta.
Secondo la nuova normativa del 2025, i lavoratori affetti da patologie oncologiche, invalidanti o croniche che comportano un'invalidità pari o superiore al 74% hanno diritto a richiedere un periodo di congedo continuativo o frazionato non superiore a ventiquattro mesi, durante il quale è garantita la conservazione del posto di lavoro.
Nel caso di concomitanza tra l'espletamento di visite specialistiche e una situazione di incapacità lavorativa temporanea dovuta a una patologia in atto, l'assenza viene imputata alla malattia, con la conseguente applicazione della disciplina relativa al trattamento giuridico ed economico previsto per le assenze per malattia.
Anche quando l'incapacità lavorativa è determinata dalle caratteristiche di esecuzione e dall'impegno organico richiesto dalle visite specialistiche, dagli accertamenti o dalle terapie, l'assenza è considerata malattia.
In caso di controllo medico-legale durante un'assenza per visita specialistica o esame diagnostico, l'assenza dal domicilio è giustificata dall'attestazione di presenza presso la struttura sanitaria.
È importante ricordare che dal dicembre 2023, a seguito di una sentenza del TAR del Lazio, le fasce orarie di reperibilità per le visite fiscali sono state uniformate tra dipendenti pubblici e privati. Attualmente, tutti i lavoratori sono soggetti al medesimo obbligo di reperibilità:
Sebbene ci siano state recenti armonizzazioni, persistono alcune differenze nelle modalità di gestione dei permessi tra settore pubblico e privato:
Nel pubblico impiego, l'art. 35 del CCNL prevede specificamente 18 ore annuali di permesso per visite mediche, esami diagnostici e terapie. Questi permessi sono fruibili sia a giornate intere che ad ore e comprendono anche i tempi di percorrenza.
I permessi orari:
Nel settore privato, la gestione dei permessi è generalmente regolamentata dai CCNL di categoria. Molti contratti prevedono la possibilità di utilizzare i permessi ROL (Riduzione Orario di Lavoro) o altri tipi di permessi retribuiti per effettuare visite mediche ed esami.
Alcuni contratti prevedono esplicitamente permessi retribuiti per visite specialistiche, mentre altri richiedono l'utilizzo di permessi non retribuiti o la compensazione con ore di lavoro straordinario.
Il 2025 ha visto l'approvazione di importanti novità legislative riguardo ai permessi per visite mediche ed esami diagnostici, con particolare attenzione ai lavoratori affetti da patologie gravi.
La proposta di legge approvata dalla Camera dei Deputati nel marzo 2025 riconosce in favore dei lavoratori pubblici e privati affetti da malattie oncologiche, invalidanti o croniche con invalidità pari o superiore al 74% la possibilità di richiedere:
Queste novità rappresentano un importante passo avanti nella tutela dei lavoratori con patologie gravi, garantendo loro il tempo necessario per curarsi senza rischiare di perdere il posto di lavoro.
La normativa prevede anche la possibilità di ottenere permessi per accompagnare familiari a visite mediche, in particolare: