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Riduzione Irpef e tasse a luglio aumentano le possibilità ma non per tutti e nè nel Milleproroghe

di Marianna Quatraro pubblicato il
riduzione irpef luglio

Sembra sempre più sicura e vicina la riduzione della tassazione Irpef, anche se non interesserà tutti e sarà vantaggiosa solo per alcuni

Quando arriverà e per chi sarà realmente la nuova riduzione dell’Irpef? La revisione dell’Irpef sembra sempre più vicina e, pur essendo saltata nella Manovra Finanziaria 2025, non è, in realtà, mai stata abbandonata dal governo.

Permettere ai contribuenti di pagare le tasse in maniera equa, per incassare più soldi, è tra gli obiettivi principali dell’esecutivo che ha già avviato altri piani in tal senso e che si avvia alla definizione di una riforma fiscale importante. Vediamo come e per chi effettivamente l’Irpef cambierà.

  • La revisione dell’Irpef ci sarà ma non rientra nel Milleproroghe
  • E non sarà per tutti

La revisione dell’Irpef ci sarà non rientra nel Milleproroghe

E’ stato approvato ufficialmente il Milleproroghe che tra le diverse misure previste, come la proroga dei termini di pagamento per la rottamazione quater, la proroga per la presentazione dei modelli della dichiarazione del redditi, la proroga del divieto di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie, le novità per il bonus Transizione, non comprende la revisione della tassazione Irpef.

La modifica punta a ridurre la seconda aliquota di calcolo delle tasse dal 35% al 33%.

Il provvedimento dovrebbe ora arrivare in estate, forse con la legge delega alla riforma fiscale, e molti ritengono che la riduzione del pagamento delle tasse potrebbe partire subito.

Alcuni esperti hanno, però, chiarito che se la modifica sarà effettivamente approvata tra qualche mese, sarebbe ufficialmente in vigore solo da gennaio 2026.

E non sarà per tutti

Il taglio dell’Irpef non interesserà tutti: varrà, infatti, solo per il ceto medio.

La riduzione dell’aliquota di pagamento dal 35% al 33% si applicherà a coloro che rientrano nel secondo scaglione e percepiscono redditi annui tra 25.001 euro e 60mila euro, e non più fino a 50mila euro. 

Al momento, per la tassazione sui redditi si considerano tre scaglioni di reddito e le tre aliquote confermate al 23% per i redditi fino a 28mila euro, al 35% per i redditi tra 28.001 euro e fino a 50mila euro e al 43% per i redditi superiori ai 50mila euro.

Le novità sarà, dunque, vantaggiosa solo per chi rientra nel secondo scaglione e interesserà nè il primo, per chi percepisce redditi più basso, né il terzo più alto.