Non esiste alcun bonus estate reale per le pensioni, si tratta di importi aggiuntivi che saranno riconosciuti ai pensionati in estate, ma non a tutti. I chiarimenti
Cos’è realmente il bonus estate per le pensioni? Il bonus estate per le pensioni in realtà non esiste. Molte testate hanno così denominato eventuali importi aggiuntivi che alcuni pensionati potranno ricevere nei mesi estivi per due specifici motivi.
Si tratta, in particolare, dell’attesa revisione dell’Irpef per la tassazione sui redditi e del pagamento della quattordicesima mensilità. Ma cerchiamo di fare chiarezza di seguito.
L’annuncio di una volontà di ridurre l’aliquota del 35% al 33% per il secondo scaglione di redditi è stato, infatti, confermato e interesserebbe i pensionati che hanno redditi annui tra i 25.0001 euro e i 60mila euro. Si alza, dunque, la soglia reddituale su cui applicare la nuova aliquota, passando da mila a 60mila euro.
E’ chiaro che i pensionati che rientrano in tale fascia pagheranno meno tasse, aumentando così gli importi effettivamente a loro disposizione.
Il provvedimento dovrebbe arrivare a luglio, per cui per molti la riduzione potrebbe partire subito.
In realtà, molti esperti hanno chiaramente spiegato come se la riforma della tassazione Irpef fosse effettivamente approvata tra qualche mese, comunque sarebbe ufficialmente in vigore solo dal gennaio 2026, perchè le modifiche fiscali non possono avere valore retroattivo.
Alcuni pensionati in estate, precisamente il mese di luglio, ricevono il pagamento di un ulteriore importo rispetto a quelle mensile spettante, che è quello della quattordicesima
Anche i pensionati, come i lavoratori dipendenti, hanno infatti diritto alla mensilità aggiuntiva, anche se non spetta poi a tutti.
Hanno diritto ad avere la quattordicesima della pensione solo i pensionati che hanno almeno 64 anni e che percepiscono redditi inferiori a due volte il minimo, cioè circa mille euro al mese e che sono già titolari di pensione di vecchiaia, pensione anticipata (a 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne), pensione di reversibilità, pensione di invalidità o di inabilità.
La prestazione non spetta, invece, ai pensionati che percepiscono trattamenti assistenziali, come pensioni di invalidità civile, rendite Inail, assegni sociali, trattamenti non erogati dall’Istituto Previdenziale.
L’importo della quattordicesima della pensione non è uguale per tutti perché varia a seconda degli anni di contributi versati e ai redditi percepiti. In particolare, chi ha versato fino a 15 anni di contributi (18 per gli autonomi), può avere 437 euro se ha un reddito fino a 1,5 volte il trattamento minimo e a 336 euro se ha un reddito tra 1,5 e due volte il trattamento minimo.
Chi ha, invece, versato tra i 15 e i 25 anni di contributi, può avere 546 euro se ha un reddito fino a 1,5 volte il trattamento minimo e 420 euro se ha un reddito tra 1,5 e due volte il trattamento minimo, mentre chi ha versato più di 25 anni di contributi, ha diritto ad avere l’importo massimo di 655 euro se il reddito è fino a 1,5 volte il trattamento minimo e 504 euro se il reddito è tra 1,5 e due volte il trattamento minimo.
Si tratta in ogni caso di un importo aggiuntivo alla pensione mensile che i pensionati ricevono come ulteriore sostegno.