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A chi spetta indennità di cassa (rischio) contratto bancario CCNL 2025? Regole, importi, tassazione

Cosa prevede l'indennità di cassa per chi lavora con contratto bancario: quali sono gli importi previsti e chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
A chi spetta indennità di cassa (rischio

L'indennità di cassa rappresenta un elemento importante della retribuzione per specifiche categorie di lavoratori del settore bancario. Questo compenso aggiuntivo viene riconosciuto a chi svolge mansioni che comportano il maneggio di denaro o valori, esponendo il dipendente a potenziali rischi. Nel CCNL bancario 2025 sono previste regole precise che determinano chi ha diritto a questa indennità e quali sono gli importi spettanti. 

Chi ha diritto all'indennità di cassa nel CCNL bancario 2025

Il contratto collettivo nazionale del lavoro bancario 2025 stabilisce con precisione le figure professionali a cui spetta l'indennità di cassa, nota anche come indennità di rischio. Questo emolumento viene corrisposto al personale che, per la natura delle proprie mansioni, è incaricato di:

  • Svolgere servizio di cassa
  • Maneggiare denaro contante
  • Occuparsi della custodia dei pegni

L'indennità rappresenta una forma di compensazione per la responsabilità assunta dal lavoratore nella gestione di valori e per il rischio di possibili errori nel conteggio o nella verifica dell'autenticità del denaro. La responsabilità pecuniaria che ricade su questi professionisti giustifica il riconoscimento di tale compenso aggiuntivo.

È importante sottolineare che, secondo quanto previsto dal CCNL del settore creditizio 2025, questa indennità non viene riconosciuta automaticamente a tutti i dipendenti bancari, ma esclusivamente a coloro che effettivamente svolgono le funzioni sopra elencate.

Importi dell'indennità di cassa previsti dal CCNL bancario 2025

Gli importi dell'indennità di cassa non sono uniformi per tutti i lavoratori del settore bancario. Il CCNL 2025 prevede differenti cifre in base a diversi parametri quali:

  • Il ruolo specifico ricoperto dal dipendente
  • Il livello di inquadramento
  • L'ubicazione dell'istituto bancario

Di seguito riportiamo gli importi mensili previsti per le diverse categorie di lavoratori:

  • 126,62 euro e 94,95 euro per i cassieri con effettivo maneggio di contanti allo sportello
  • 126,62 euro e 94,95 euro per gli addetti allo sportello che effettuano esborsi e/o introiti di valori (esclusi i quadri direttivi di Terzo e Quarto livello retributivo)
  • 90,24 euro e 67,67 euro per i cassieri che maneggiano valori non contanti direttamente allo sportello
  • 64,21 euro e 48,11 euro per i cassieri con maneggio di valori non esplicabile allo sportello
  • 62,52 euro e 46,85 euro per gli addetti agli sportelli per l'incasso degli effetti, delle bollette e similari (esclusi i quadri direttivi di Terzo e Quarto livello retributivo)
  • 55,06 euro e 41,31 euro per gli addetti alla cassa che coadiuvano il cassiere
  • 48,60 euro e 36,38 euro per gli addetti alla stanza di compensazione con mansioni di maneggio di contanti o valori non esplicabile allo sportello

La variazione negli importi riflette il diverso grado di responsabilità e rischio associato alle varie mansioni. I valori più elevati sono riconosciuti a chi maneggia direttamente contanti allo sportello, considerata l'attività a maggior rischio.

Modalità di calcolo dell'indennità

L'indennità di cassa può essere determinata secondo due differenti modalità:

  1. Come percentuale sulla retribuzione del lavoratore
  2. Come cifra fissa mensile (come nei casi sopra elencati)

Le specifiche modalità di calcolo sono generalmente indicate nel contratto collettivo di riferimento. È interessante notare che il datore di lavoro può decidere di riconoscere al dipendente un'indennità di importo superiore rispetto a quella prevista dal CCNL, valorizzando ulteriormente la responsabilità associata alla mansione.

Casi di sospensione dell'indennità di cassa

Il CCNL bancario 2025 stabilisce anche le condizioni in cui l'indennità di cassa può essere temporaneamente sospesa. In particolare, l'indennità di rischio non viene corrisposta in caso di:

Questa previsione è coerente con la natura dell'indennità, che rappresenta un compenso per un rischio effettivamente corso dal lavoratore. Se il dipendente non è presente sul posto di lavoro per svolgere le mansioni che comportano tale rischio, viene meno il presupposto per l'erogazione dell'indennità.

Trattamento fiscale e previdenziale dell'indennità di cassa

Un aspetto rilevante riguarda il trattamento fiscale e previdenziale dell'indennità di cassa. Essendo un'erogazione non occasionale ma continuativa, questa componente della retribuzione:

In sostanza, l'indennità di cassa è soggetta alla stessa tassazione prevista per la retribuzione ordinaria. Questo significa che il lavoratore vedrà applicata su questo importo la propria aliquota IRPEF e le relative trattenute previdenziali, in base al proprio scaglione di reddito.

 

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