Amministratore condominio, obblighi, doveri e regole da rispettare

Chi può fare l’amministratore di condominio e requisiti richiesti: i doveri da rispettare e come viene scelto l’amministratore di condominio

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Amministratore condominio, obblighi, dov

Cosa fa l’amministratore di condominio?

L’amministratore di condominio è una figura professionale con responsabilità civile e penale nei confronti del condominio che si occupa della gestione anche contabile di un condominio e i cui compiti sono chiaramente riportati nel Codice Civile.

L’amministratore condominiale rientra tra le figure professionali per la gestione di un condominio, a condizione che l’immobile superi il numero di otto condomini, sotto tutti i punti di vista, da quella economico-contabile, a quella di lavori e comportamento dei condomini. Il suo incarico dura 12 mesi ma per gli amministratori di condominio non è previsto uno specifico Albo di riferimento ma si fa riferimento solo ad associazioni sindacali di categoria. Quali sono obblighi e doveri che gli amministratori condominiali devono rispettare?

Obblighi e doveri dell’amministratore di condominio

Stando a quanto stabilito dal Codice Civile, gli amministratori condominiali hanno il dovere di:

  1. eseguire le deliberazioni dell’assemblea;
  2. conservare tutta i documenti elaborati nel corso del propria gestione;
  3. far rispettare il regolamento condominiale e vigilare sull’uso dei beni comuni;
  4. curare la tenuta dei registri di contabilità, anagrafe condominiale, verbali delle assemblee;
  5. riscuotere le quote condominiali previste per tutti i condomini;
  6. redigere il rendiconto condominiale annuale e convocare l’assemblea per l’approvazione dello stesso entro 180 giorni;
  7. fornire al condomino, in caso di richiesta, l’attestazione dello stato dei pagamenti degli oneri condominiali e delle eventuali liti in corso;
  8. effettuare tutti gli interventi necessari per mantenere l’integrità delle cose comuni, come riparare un tetto o l’ascensore.

Cosa fa l'amministratore condominiale nei casi di liti di condominio

Nei casi di liti condominiali, non esistono regole e leggi che prevedono che sia l’amministratore di condominio ad intervenire ma può farlo se e quando i comportamenti di un condominio arrechino danno o pericolo di danno per le cose comuni e se il regolamento condominiale vieta espressamente specifiche condotte da parte degli stessi condomini. Se qualcuno trasgredisce tali regole, allora l’amministratore è chiamato ad intervenire.

Requisiti per amministratore di condominio

La figura dell’amministratore di condominio per diventare tale deve rispettare specifici requisiti che sono:

  1. aver conseguito diploma di scuola secondaria di secondo grado;
  2. aver frequentato un corso di formazione iniziale in amministrazione condominiale;
  3. godere dei diritti civili;
  4. non essere interdetto o inabilitato e non essere nell’elenco dei protesti cambiari;
  5. non avere condanne per delitti nei confronti della pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, la fede pubblica, il patrimonio o per ogni altro delitto non colposo per cui la legge prevede la reclusione non inferiore a due anni e superiore a cinque anni.

Bisogna poi soddisfare i cosiddetti requisiti di onorabilità e di formazione e professionalità. Per gli amministratori di condominio è, infatti, previsto l’obbligo della formazione periodica per l’aggiornamento periodico per assumere e mantenere gli incarichi di gestione per una durata minima di 15 ore ogni anno.

L’incarico dell’amministratore di condominio ha una durata di 12 mesi e il secondo anno si rinnova automaticamente a meno che non intervenga una delibera di revoca.

Chi nomina l’amministratore di condominio

La nomina di amministratore condominiale spetta all'assemblea dei condomini, che decide anche se rinnovare l’incarico o revocarlo e la stessa assemblea condominiale, al momento della nomina annuale, decide il compenso che l'amministratore di condominio deve percepire.