Il tasso di sostituzione è uno degli elementi da considerare per il calcolo della pensione finale insieme a montante contributivo e coefficienti di trasformazione, nonché rivalutazione automatica annuale dell’importo di pensione ed è, in particolare, il rapporto in termini percentuali tra l’importo del primo rateo pensionistico e l’ultimo stipendio percepito prima del pensionamento, che permette proprio di calcolare di quanto cambierà la pensione rispetto allo stipendio.
Il calcolo della pensione finale dipende da diversi elementi che ne determinano non solo l’importo finale ma anche le variazioni, anche annuali, per effetto di una rivalutazione automatica che cambia ogni anno le pensioni.
Tra i diversi elementi che determinano l’importo della pensione finale c’è anche il tasso di sostituzione. Vediamo di cosa si tratta e perché il tasso di sostituzione permette di conoscere importo della pensione rispetto a quello dello stipendio?
Il tasso di sostituzione è uno degli elementi da considerare per il calcolo della pensione finale insieme a montante contributivo e coefficienti di trasformazione, nonché rivalutazione automatica annuale dell’importo di pensione.
Il tasso di sostituzione è, in particolare, il rapporto in termini percentuali tra l’importo del primo rateo pensionistico e l’ultimo stipendio percepito prima del pensionamento, che permette proprio di calcolare di quanto cambierà la pensione rispetto allo stipendio.
I tassi di sostituzione non sono uguali per tutti ma, secondo le leggi in vigore, cambiano in base a diversi fattori come:
In generale, il tasso di sostituzione, cioè l’importo della pensione rispetto all’ultimo stipendio percepito, tende a diminuire con il passare tempo e per la parte retributiva la pensione viene calcolata sulla base della retribuzione media percepita negli ultimi 5 anni di lavoro, mentre per la parte contributiva il tasso di sostituzione è di circa il 55% dello stipendio medio, la metà rispetto a quanto previsto per sistema retributivo puro, con cui la pensione era quasi uguale allo stipendio.
Per fare un esempio pratico di calcolo di quanto può cambiare la pensione rispetto allo stipendio per effetto dell’applicazione del tasso di sostituzione, bisogna innanzitutto sapere che il tasso di sostituzione per l'età per la pensione di vecchiaia, che attualmente si matura con 67 anni di età e 20 anni di contributi tende ad abbassarsi, fino ad arrivare dopo il 2035 al 71% per effetto del passaggio alla pensione con solo regime contributivo.
Per avere, dunque, una pensione che sia pari almeno al 70% dell'ultima retribuzione, bisognerà accumulare molti più anni di contributi rispetto al passato. Per esempio, per avere circa l’80% della pensione rispetto allo stipendio, oggi un lavoratore dipendente dovrebbe maturare più di 42 anni di contributi, mentre con il sistema retributivo bastavano anche meno 40 anni per prendere l'80% dell'ultimo stipendio come pensione.