C' il TFR nel contratto a chiamata? Viene previsto per l'attuale normativa 2024
Quali sono le regole previste per il riconoscimento del Tfr a chi ha un contratto a chiamata: i chiarimenti e le spiegazioni
Il Tfr spetta a chi assunto con il contratto a chiamata?
Secondo quanto previsto dall’attuale normativa in vigore nel 2024, il contratto a chiamata, essendo considerato una tipologia contrattuale di lavoro subordinato, prevede per i lavoratori il riconoscimento degli stessi diritti previsti per i dipendenti assunti con contratto a tempo determinato o indeterminato, come le ferie, la tredicesima, la quattordicesima, e anche il Tfr.
Il contratto a chiamata prevede il riconoscimento del Tfr (Trattamento di fine rapporto)? Il contratto a chiamata (noto anche come contratto di lavoro intermittente) è una tipologia contrattuale che permette ai datori di lavoro di inquadrare correttamente i collaboratori occasionali.
Si può, però, usare solo per i lavoratori con meno di 24 anni o che abbiano più di 55 anni di età, da impiegare in determinati settori professionali, come quello turistico, alberghiero o dello spettacolo, o in ristoranti, bar, negozi, comprato agricolo, e non solo. Vediamo quali sono le norme previste dal contratto a chiamata specificatamente sul Tfr.
- Il contratto a chiamata prevede il Tfr?
- Come funziona il Tfr nel contratto a chiamata secondo la normativa 2024
Il contratto a chiamata prevede il Tfr?
Secondo quanto previsto dall’attuale normativa in vigore nel 2024, il contratto a chiamata, essendo considerato una tipologia contrattuale di lavoro subordinato, prevede per i lavoratori il riconoscimento degli stessi diritti previsti per i dipendenti assunti con un contratto a tempo determinato o indeterminato, come le ferie, la tredicesima, la quattordicesima, e anche il Tfr.
Il Trattamento di fine rapporto è, dunque, previsto per coloro che vengono impiegati con il contratto a chiamata.
Come funziona il Tfr nel contratto a chiamata secondo la normativa 2024
Il riconoscimento del Tfr a chi è impiegato con il contratto a chiamata si calcola sulla base della retribuzione annuale e delle effettive ore lavorate. E’, dunque, proporzionato al lavoro prestato.
Per calcolare la quota di liquidazione maturata, si parte dall’imponibile annuo e si divide tale importo per un parametro fisso pari al 13,5. Il risultato che si ottiene è la quota accantonata.
Stando a quanto stabilito dalla normativa vigente, il datore di lavoro deve liquidare la quota di Tfr maturata dal lavoratore nell’ultima busta paga.
Seguici su Google News cliccando qui e poi fai click sulla Stellina in alto a destra