Banca Etica nasce come un'istituzione finanziaria unica in Italia, interamente dedicata alla finanza etica. Dal 1999, si distingue per un modello che pone al centro il bene comune e l'attenzione verso progetti sostenibili. Attraverso una governance democratica e trasparente, garantisce l'impegno dei suoi soci nel supportare iniziative che rispettano l'ambiente, promuovono l'inclusione e sostengono l'economia reale.
Le radici di Banca Etica risalgono al 1994, quando un gruppo di organizzazioni e individui, tra cui volontari, pacifisti ed ecologisti, costituì la Cooperativa Verso la Banca Etica. L'obiettivo era raccogliere il capitale sociale necessario per fondare un'istituzione finanziaria capace di rispecchiare valori di giustizia sociale, sostenibilità e democrazia economica. Grazie al supporto di migliaia di persone e 18 organizzazioni fondatrici, il 30 maggio 1998 avvenne la trasformazione in banca popolare, un evento raro in Italia e innovativo a livello internazionale.
Nel marzo 1999 aprì a Padova la prima filiale, inaugurando un modello operativo basato su trasparenza e massimo coinvolgimento dei soci. Da allora, Banca Etica ha consolidato la sua crescita, unendo attività bancaria e visione etica. L'aspetto distintivo di questa banca risiede nella scelta di finanziare esclusivamente progetti che favoriscono il bene comune e il rispetto dell'ambiente, evitando settori controversi come armi e fonti fossili. La sua evoluzione è il risultato di una comunità determinata a creare una banca unica nel suo genere.
Nel corso degli anni, Banca Etica ha ampliato la propria presenza sul territorio italiano e nel 2014 ha avviato operazioni anche in Spagna attraverso una succursale, diventando così la prima istituzione di finanza etica con operatività in due paesi europei.
Banca Etica è una banca popolare costituita in forma di società cooperativa per azioni. Questa forma giuridica implica che la proprietà è diffusa tra un ampio numero di soci cooperatori. Al 31 dicembre 2024, i soci erano circa 46.000, tra persone fisiche e giuridiche.
La caratteristica fondamentale della struttura proprietaria di Banca Etica è la sua natura diffusa e democratica. A differenza delle banche tradizionali, spesso controllate da grandi gruppi finanziari o fondazioni bancarie, Banca Etica è di proprietà dei suoi soci, con importanti limiti alla concentrazione del capitale:
Tra i soci troviamo:
È importante sottolineare che nessun grande gruppo finanziario o industriale controlla Banca Etica. La governance è garantita da un Consiglio di Amministrazione eletto direttamente dai soci attraverso un sistema di voto che permette anche il voto online.
Il governo societario di Banca Etica si basa su principi di partecipazione democratica e trasparenza, elementi fondamentali per garantire una gestione responsabile e inclusiva. Al centro della governance vi è l’Assemblea delle persone socie, considerata l’organo sovrano della banca, che permette a ogni socio iscritto da almeno 90 giorni di partecipare attivamente alle decisioni.
Il Consiglio di Amministrazione dirige le attività sociali della banca, supportato da una serie di comitati endoconsiliari, come il Comitato Etico, che orienta l’operato della banca in coerenza con i principi della finanza etica. Infine, il Collegio Sindacale ha il compito di vigilare sull’amministrazione e sull’aderenza alle normative e al Codice Etico.
Le politiche di remunerazione sono impostate su criteri di equità e trasparenza, riflettendo i valori fondanti dell'organizzazione. Per garantire continuità e stabilità è previsto un piano di successione per i ruoli dirigenziali, elaborato dal Comitato Nomine. Inoltre, attraverso una costante informativa al pubblico, Banca Etica assicura che il suo modello di governance resti accessibile e comprensibile per tutti i portatori di interesse. Questo sistema integrato rafforza il suo impegno a configurarsi come una banca etica e partecipativa.
A differenza degli istituti tradizionali, non finanzia settori controversi come armi, fonti fossili, gioco d’azzardo e allevamenti intensivi. Le risorse sono invece destinate a progetti che promuovono sostenibilità ambientale, inclusione sociale ed economia reale ad alto impatto positivo.
Banca Etica adotta un modello di governance trasparente e partecipativa, con decisioni prese in modo democratico dai suoi soci. L'attenzione alla trasparenza si riflette anche nella pubblicazione dei finanziamenti concessi, rendendo consultabile ogni progetto sostenuto. Ciò la differenzia dalle banche tradizionali, che spesso non rivelano questo tipo di informazioni.
Le politiche retributive della Banca rispettano criteri di equità, promuovendo una visione dell’economia basata sul lavoro, anziché sulla rendita del capitale. Inoltre, l’approccio di Banca Etica valorizza il potere trasformativo del risparmio, considerato sia come bene individuale sia come bene comune, in contrapposizione alle logiche speculative delle banche convenzionali.
L’adesione ai network internazionali come la Global Alliance for Banking on Values (GABV) rafforza il suo impegno verso un sistema economico più giusto e responsabile.
Banca Etica orienta la propria attività verso l’economia reale a impatto positivo, sostenendo iniziative capaci di generare benefici concreti per le persone, le comunità e l’ambiente. Questo approccio permette di finanziare progetti legati alla sostenibilità ambientale, alla produzione di energia rinnovabile e alla tutela della biodiversità, promuovendo uno sviluppo che rispetta gli equilibri ecologici.
Il modello economico si rivolge a imprese e organizzazioni che operano nel terzo settore, come cooperative sociali, associazioni culturali e imprese etiche, con particolare attenzione alla lotta alle diseguaglianze e al rafforzamento delle comunità locali. I finanziamenti vengono concessi a progetti che privilegiano il lavoro e la coesione sociale, rispetto alle logiche di profitto fine a sé stesso.
Inoltre, Banca Etica lavora per ridurre le distorsioni del sistema finanziario, incentivando un uso del denaro che favorisca il bene comune, piuttosto che la speculazione. Attraverso politiche come il sostegno al commercio equo e solidale e l’educazione finanziaria, la banca promuove un modello di consumo e produzione responsabile.
L’impegno verso una nuova economia comprende anche l’attenzione a iniziative volte alla sovranità alimentare, al riciclo e alla riduzione degli sprechi, elementi centrali per una crescita sostenibile nel lungo periodo.