I Bund rappresentano uno dei pilastri del mercato obbligazionario europeo e sono considerati investimenti a basso rischio per molti risparmiatori.
Il termine "Bund" è l'abbreviazione di "Bundesanleihe" (letteralmente "obbligazione federale"). Si tratta di obbligazioni governative che rappresentano un prestito che l'investitore concede al governo tedesco, il quale si impegna a restituire il capitale alla scadenza più gli interessi periodici (cedole). I Bund rappresentano un benchmark fondamentale per misurare il rischio sovrano degli altri Paesi dell'Eurozona. In particolare, lo spread Bund-BTP viene utilizzato per confrontare la fiducia degli investitori tra Germania e Italia.
La loro funzione si estende alla stabilità del sistema obbligazionario europeo. Gli investitori istituzionali, come banche e fondi pensione, impiegano frequentemente i Bund per bilanciare i portafogli, grazie ai loro rendimenti stabili e al basso rischio associato. Inoltre, i Bund influenzano le politiche finanziarie dell'Eurozona, dato che i tassi di interesse applicati riflettono l'affidabilità creditizia della Germania, fungendo da guida per il costo del debito degli altri Paesi membri.
Un altro vantaggio chiave dei Bund è la loro elevata liquidità, che ne fa uno strumento prezioso per le operazioni sul mercato secondario. Questa caratteristica li rende centrali anche durante le fasi di instabilità finanziaria, quando gli investitori cercano soluzioni affidabili per mitigare i rischi dei mercati più volatili.
Il rendimento dei Bund tedeschi è influenzato da diversi fattori, tra cui le decisioni di politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE) e della Bundesbank. Un contesto di tassi di interesse bassi, deciso per stimolare l'economia, tende a ridurre i rendimenti dei Bund, rendendoli meno redditizi ma più sicuri agli occhi degli investitori. Al contrario, un aumento dei tassi di interesse può elevarne i rendimenti.
L'inflazione rappresenta un altro elemento chiave: un incremento dell'inflazione attesa spinge generalmente verso rendimenti più alti per compensare la perdita di potere d'acquisto durante il periodo di detenzione del titolo. D'altra parte, un'inflazione controllata, tipica dell'economia tedesca, contribuisce alla stabilità del valore dei Bund.
Anche eventi economici globali e geopolitici hanno un ruolo determinante. Durante le fasi di incertezza, cresce la domanda di Bund poiché vengono considerati un bene rifugio. Questo, tuttavia, può portare a una compressione dei rendimenti, poiché il prezzo dei titoli aumenta in funzione della maggiore domanda.
In prospettiva, i fattori principali da osservare includono l'evoluzione delle politiche monetarie della BCE e i segnali macroeconomici relativi all'Eurozona, che possono influenzare l'andamento dei tassi e, di conseguenza, il posizionamento dei Bund nei portafogli degli investitori.
Gli investitori italiani hanno diverse opzioni per acquistare i Bund:
1. Tramite banca o intermediario finanziario: la maggior parte delle banche italiane offre la possibilità di acquistare titoli di stato esteri, inclusi i Bund. È sufficiente contattare il proprio consulente finanziario o utilizzare la piattaforma di home banking, se disponibile per questo tipo di operazione.
2. Piattaforme di trading online: broker online come Fineco, ING Direct, Directa, o eToro consentono l'acquisto di Bund. Queste piattaforme generalmente offrono commissioni più competitive rispetto alle banche tradizionali.
3. ETF su Bund: un'alternativa indiretta è rappresentata dagli ETF (Exchange Traded Fund) che replicano l'andamento dei Bund. Questi strumenti possono essere acquistati come normali azioni attraverso qualsiasi intermediario e offrono il vantaggio della diversificazione.
4. Mercato MOT di Borsa Italiana: alcuni Bund sono quotati anche sul Mercato Obbligazionario Telematico (MOT) di Borsa Italiana, rendendo il loro acquisto simile a quello di un BTP italiano.
I costi per l'acquisto e la gestione dei Bund variano significativamente in base all'intermediario scelto:
Commissioni di negoziazione
Commissioni di custodia
Spread bid-ask: un costo implicito è rappresentato dallo spread tra prezzo di acquisto e di vendita, particolarmente rilevante per operazioni di trading a breve termine
La tassazione sui Bund in Italia è regolata in modo simile a quella applicata ai titoli di Stato italiani. Gli interessi generati dai Bund sono soggetti a un'aliquota fiscale pari al 12,5%, lo stesso trattamento riservato ai BTP e ad altre obbligazioni governative nazionali. Questo rende i Bund una scelta fiscalmente vantaggiosa rispetto ad altre forme di investimento, come obbligazioni corporate o strumenti finanziari non statali, che sono tassati al 26%.
I guadagni derivanti dal disaggio di emissione (la differenza tra il prezzo di acquisto e il valore nominale a scadenza) beneficiano della stessa aliquota ridotta. Da un punto di vista operativo, la banca o l’intermediario finanziario incaricato dell'acquisto e gestione dei titoli si occupa direttamente di applicare la tassazione, agendo come sostituto d'imposta. Questo semplifica notevolmente la gestione fiscale per il risparmiatore, che non necessita di dichiarare i rendimenti in sede di dichiarazione dei redditi.
Un altro vantaggio riguarda l'assenza di ulteriori imposte patrimoniali specifiche sui Bund, rendendoli competitivi rispetto ad altri strumenti di investimento. Inoltre, la solidità dell'emittente e i benefici fiscali combinati li rendono una soluzione ideale.