Quando si parla di Treasury statunitensi, si fa riferimento ai titoli di Stato emessi dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti d'America, strumenti di finanziamento della spesa pubblica federale. Si tratta di obbligazioni emesse con diverse scadenze, tassi e caratteristiche, ma tutte accomunate dal fatto di essere garantite dal governo americano, considerato uno degli emittenti più affidabili al mondo.
La classificazione comprende i T-Bills, titoli a brevissimo termine senza cedola che maturano in genere entro 12 mesi; i T-Notes, con scadenze tra 2 e 10 anni e cedole fisse semestrali; e infine i T-Bonds, che possono durare fino a 30 anni e offrono cedole costanti. A cui si aggiungono i TIPS, titoli speciali indicizzati all'inflazione, progettati per proteggere il potere d'acquisto degli investitori. Questi strumenti sono il pilastro dell'indebitamento pubblico americano e una bussola per l'intero sistema finanziario globale.
Nonostante la loro semplicità strutturale, i Treasury sono carichi di implicazioni economiche: il rendimento del Treasury a 10 anni è spesso utilizzato come riferimento per misurare il termometro dei mercati internazionali, influenzando i tassi sui mutui, sulle obbligazioni societarie e sulle valute. Andiamo oltre per vedere:
Rendimento, rischio e funzione strategica dei Treasury USA
Perché sono un'opportunità per gli investitori italiani
Il meccanismo con cui i Treasury offrono rendimento è chiaro nella sua logica ma variegato nei dettagli. Ad esempio, nel caso dei T-Bills, il guadagno deriva dalla differenza tra il prezzo d'acquisto e il valore di rimborso: se si acquista a 98 dollari un T-Bill che scadrà a 100, il profitto sarà di 2 dollari, che in sei mesi rappresenta un rendimento annuo lordo di circa il 4%.
Con i T-Notes e i T-Bonds entrano in gioco le cedole, ovvero pagamenti regolari distribuiti ogni sei mesi, che sono una fonte di reddito stabile e prevedibile. Un esempio aiuta a chiarire: se acquisti un T-Note a 5 anni con una cedola annuale del 4% su un capitale investito di 10.000 dollari, riceverai 200 dollari ogni sei mesi, per un totale di 2.000 dollari nel quinquennio, oltre al capitale rimborsato alla scadenza.
La valutazione non si limita al rendimento nominale. L'investitore deve considerare anche il prezzo di acquisto sul mercato secondario, che può essere superiore o inferiore alla pari a seconda delle condizioni dei tassi di interesse e della domanda. Un titolo acquistato sopra la pari, ad esempio a 105, implica un rendimento effettivo inferiore a quello indicato dalla cedola.
Per un risparmiatore europeo, e in particolare per chi investe dall'Italia, esistono altre variabili da tenere in conto. La prima è il rischio di cambio: i Treasury sono denominati in dollari, pertanto le fluttuazioni tra USD e EUR possono aumentare o erodere il guadagno effettivo. La seconda è la tassazione italiana, che prevede un'imposta del 26% sui redditi di capitale esteri, rendendo importante valutare il rendimento al netto dell'effetto fiscale.
Nell'attuale contesto macroeconomico, segnato da tassi d'interesse elevati negli Stati Uniti e da una politica monetaria restrittiva della Federal Reserve, i Treasury si sono rivelati sempre più attraenti anche per il pubblico europeo. I T-Bills a 6 mesi superano oggi rendimenti del 5%, livello impensabile fino a un paio d'anni fa. Per l'investitore italiano medio, abituato a rendimenti bassissimi sui depositi o a rischi più elevati sui mercati azionari, è una proposta da valutare.
Uno degli elementi più apprezzati dei Treasury è la loro liquidità straordinaria. Possono essere acquistati in dollari tramite intermediari autorizzati, oppure in modo più semplice ed efficiente attraverso Etf obbligazionari quotati su Borsa Italiana, che replicano l'andamento dei titoli del Tesoro americano. Alcuni Etf offrono anche la copertura del rischio cambio, ideale per chi vuole esporsi ai rendimenti USA senza subire l'instabilità del dollaro.
Per chi costruisce un portafoglio diversificato, i Treasury sono una componente di protezione e bilanciamento. In periodi di turbolenza dei mercati azionari, i titoli di Stato americani tendono a comportarsi come bene rifugio con stabilità e rendimenti certi. Non a caso, sono parte integrante dei portafogli di fondi pensione, assicurazioni e family office in tutto il mondo.