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Che cosa sono gli Etp e come funzionano. Rendimenti, tassazione, dove comprarli e venderli

Gli Exchange Traded Products rappresentano strumenti finanziari sempre più popolari tra gli investitori. Opportunità  interessanti e rischi specifici da conoscere

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Che cosa sono gli Etp e come funzionano.

Introduzione agli Exchange Traded Products (ETP): definizione e contesto di mercato

Gli Exchange Traded Products (ETP) rappresentano una delle più importanti innovazioni nei mercati finanziari degli ultimi decenni. La sigla indica una famiglia composita di strumenti negoziati in borsa che permettono agli investitori di accedere a una vasta gamma di asset, inclusi indici azionari, materie prime, obbligazioni e criptovalute, replicandone fedelmente la performance. Il termine "Etp come funzionano" raggruppa l'essenza operativa e la logica di questi prodotti, che si distinguono per accessibilità, trasparenza e liquidità intraday sulle principali piazze di scambio regolamentate.

Secondo i dati di BlackRock, nel 2025 il patrimonio gestito a livello globale in ETP ha superato i 10 trilioni di dollari, con una crescita media annua intorno al 15%. Il mercato si è ampliato offrendo circa 9.500 diversi ETP su scala internazionale, secondo Morningstar, segno di un crescente interesse e diversificazione dell’offerta. La popolarità deriva dall’efficienza e dai bassi costi di gestione rispetto ai fondi tradizionali, nonché dalla possibilità di operare durante l’intera giornata di contrattazione, similmente alle azioni.

Gli ETP trovano ampio utilizzo sia tra investitori retail sia tra operatori istituzionali per strategie di diversificazione, asset allocation e accesso a mercati difficilmente raggiungibili con prodotti tradizionali.

Tipologie di ETP: ETF, ETC ed ETN a confronto

  • ETF (Exchange Traded Funds): rappresentano la tipologia più diffusa degli ETP e replicano indici azionari o obbligazionari. Si caratterizzano per la gestione passiva, la diversificazione e la trasparenza sui componenti sottostanti. Nel 2025, circa il 70% degli ETF utilizza una replica fisica.
  • ETC (Exchange Traded Commodities): strumenti focalizzati sull’esposizione a singole materie prime o panieri di commodities. Spesso sono garantiti fisicamente dai beni sottostanti, come lingotti d’oro, e sono negoziati come titoli di debito perpetui, senza cedole.
  • ETN (Exchange Traded Notes): sono titoli di debito emessi da istituzioni finanziarie, che riflettono la performance di indici, valute o asset meno facilmente accessibili. Gli ETN non prevedono pagamento di interessi e comportano un rischio emittente, essendo assimilabili ad obbligazioni subordinate.

La tabella che segue sintetizza le principali differenze:

Tipologia Sottostante Rischio emittente Garanzia fisica
ETF Indice/Asset diversificato No Spesso assente
ETC Singola commodity/Criptovaluta Limitato Di norma presente
ETN Indice/Asset specifico Assente

La scelta della struttura migliore dipende dall’asset desiderato e dal profilo di rischio dell’investitore.

Come funzionano gli ETP: meccanismi operativi, liquidità e modalità di investimento

Per comprendere appieno "Etp come funzionano", è essenziale analizzare i meccanismi che assicurano liquidità, trasparenza ed efficienza. Gli ETP si basano principalmente su due processi:

  • Creazione e riscatto: operatori autorizzati (Authorized Participants) collaborano con l’emittente per creare nuove quote acquistando l’asset sottostante o, in caso di eccesso di offerta, per ritirarle, stabilizzando il prezzo in linea con il valore netto degli attivi (NAV).
  • Arbitraggio: la presenza di operatori che intervengono su mercato primario e secondario, sfruttando eventuali differenze tra quotazione dell’ETP e valore dell’asset sottostante, garantisce l’allineamento dei prezzi.

Gli ETP sono quotati in tempo reale, permettendo la negoziazione continua durante l’orario di borsa, con possibilità di utilizzare ordini stop-loss e limit per il controllo delle operazioni. L’apertura di posizioni avviene tramite intermediari autorizzati (broker), con costi di negoziazione generalmente inferiori rispetto ai fondi comuni tradizionali. Tuttavia, gli investitori devono considerare:

  • Costi di gestione (Total Expense Ratio, TER) e spread denaro-lettera che possono influire sui rendimenti.
  • Assenza di gestione attiva: l’obiettivo è replicare l’andamento del benchmark, non superarlo.

Vantaggi e rischi degli ETP: analisi dettagliata per gli investitori

Vantaggi:

  • Accesso diversificato e trasparente a mercati, asset class e strategie specifiche difficilmente disponibili per investitori individuali.
  • Bassi costi di gestione rispetto ad altri strumenti finanziari, dovuti alla gestione passiva e alle spese di emissione contenute.
  • Liquidità intraday: possibilità di acquistare e vendere in qualsiasi momento durante l’orario di contrattazione.
  • Regolamentazione su mercati ufficiali che tutela la trasparenza e riduce i rischi operativi.
  • Flessibilità d’investimento con possibilità di operare anche con piccole somme grazie al frazionamento delle quote.

Rischi:

  • Rischio di mercato: fluttuazioni negative degli asset sottostanti possono generare perdite di capitale.
  • Rischio emittente: soprattutto per ETN ed ETC, in caso di default della società veicolo, i detentori potrebbero perdere parte o tutto il capitale.
  • Assenza di personalizzazione: è necessario accettare un paniere predefinito e non modificabile.
  • Compensazione fiscale non uniforme: le regole di tassazione variano in funzione della tipologia scelta (ETF, ETC, ETN).

Un’attenta valutazione della propria tolleranza al rischio e degli obiettivi patrimoniali è indispensabile nella selezione degli ETP.

Focus su ETF, ETC ed ETN: caratteristiche specifiche e differenze fiscali

  • ETF: contenitori che replicano indici e sono considerati strumenti di risparmio gestito. Le minusvalenze derivanti dalle vendite di ETF non sono compensabili con plusvalenze future su altri ETF, ma solo nello stesso anno fiscale. L’aliquota ordinaria è generalmente al 26% ma può scendere al 12,5% per titoli di Stato.
  • ETC: focalizzati sulle materie prime o criptovalute, molti sono garantiti fisicamente. Se dotati di opzione di consegna fisica, possono ricevere un trattamento fiscale equiparabile all’investimento diretto nel bene sottostante; tuttavia, in assenza di tale opzione, la tassazione segue le regole dei proventi finanziari (26%).
  • ETN: titoli di debito collegati a un indice, consentono la compensazione tra plusvalenze e minusvalenze in modo più flessibile. L’investitore può utilizzare le eventuali perdite a compensazione di guadagni su altri ETN, riducendo eventualmente la base imponibile.

Per riferimenti legislativi relativi alla fiscalità degli strumenti finanziari consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate.

ETP su criptovalute: funzionamento, sicurezza e dove acquistarli

L’investimento in ETP su criptovalute è diventato una modalità regolamentata per accedere ai mercati degli asset digitali, aggirando la necessità di gestire direttamente wallet, chiavi private e problematiche di custodia. Un ETP su criptovalute replica fedelmente il prezzo della crypto sottostante (es. Bitcoin, Ethereum) e le migliori soluzioni offrono garanzie tramite custodia istituzionale in cold storage.

  • Gli ETP crypto, quotati su borse regolamentate come Xetra, sono garantiti da asset reali e gestiti da emittenti con elevati standard di vigilanza.
  • Il rischio di fallimento emittente è minimizzato dall’esistenza di fiduciari indipendenti e da contratti di custodia (in particolare per ETC fisici).
  • Un vantaggio fiscale degli ETP rispetto all’acquisto diretto di crypto risiede nell’applicazione della ritenuta secca al 26% per le plusvalenze, mentre sulla vendita diretta può applicarsi un’aliquota superiore (ad esempio 42%, proposte in discussione anche in Italia).
  • L’acquisto minimo è spesso molto contenuto e consente l’accesso anche a piccoli risparmiatori.
  • L’inclusione nel portafoglio, grazie alla replica passiva e al trattamento fiscale, può offrire effetti di diversificazione. Le principali piattaforme in Italia comprendono Scalable Capital, Borsa Italiana, Gettex, Xetra e intermediari bancari abilitati.

Dove comprare e vendere ETP: canali, broker, piattaforme e consigli pratici

  • Borse regolamentate: la maggior parte degli ETP è quotata su mercati ufficiali (Borsa Italiana, Xetra, Euronext) e possono essere acquistati tramite ordini a mercato o limit, analogamente alle azioni.
  • Broker online: sempre più piattaforme digitali (Fineco, Directa, Scalable Capital, Degiro) offrono la possibilità di negoziare ETP anche in regime amministrato, con trasparenza sui costi di transazione e reporting fiscale automatizzato.
  • Banche tradizionali: disponibili attraverso le principali banche italiane che operano come intermediari sui mercati regolamentati.

La scelta del canale più adatto dipende dal costo delle commissioni, dalla gamma dei prodotti offerti e dalla qualità della piattaforma. Nella valutazione è consigliabile:

  • Verificare le condizioni di negoziazione sulle diverse borse (ad esempio, orari di contrattazione e liquidità disponibile).
  • Controllare i costi di acquisto/vendita, inclusi eventuali spread tra prezzo denaro e lettera.
  • Considerare le esigenze fiscali e la semplicità delle procedure di dichiarazione dei redditi offerte dal broker.

Operare con ETP attraverso intermediari regolamentati contribuisce ad aumentare la sicurezza, la tracciabilità e la trasparenza degli investimenti, riducendo i rischi rispetto ai mercati non regolamentati.