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Le materie prime sui cui investire nel 2025 e come fare con gli strumenti e prodotti finanziari disponibili

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Materie prime, su quali investire

Non solo la scelta dell'oggetto dell'investimento in materie prime, ma anche la selezione dello strumento puň influenzare le performance relative alle commodity.

L'investimento in materie prime, come petrolio, rame, gas o nickel, può fare la differenza in termini di rendimento all'interno di un portafoglio diversificato. Gli operatori finanziari e i piccoli risparmiatori si trovano di fronte a un bivio strategico: orientarsi verso la transizione energetica e adottare strategie d'investimento coerenti con questo trend globale, oppure continuare ad allocare capitale nelle risorse fossili tradizionali. Molte delle previsioni per il mercato delle commodity dipenderanno dai risultati delle elezioni globali del 2025 e dall'influenza crescente dei movimenti internazionali a favore della transizione verde.

La sfida fondamentale si gioca tra l'opzione verde, rappresentata dalle materie prime necessarie per le tecnologie pulite, e quella fossile, basata su risorse energetiche convenzionali. In questo contesto, è essenziale valutare quali sono gli investimenti preferiti da banche e fondi e quali siano gli strumenti e i prodotti finanziari più adatti per posizionarsi strategicamente nel mercato delle commodity.

Le materie prime più promettenti su cui investire nel 2025

Secondo gli analisti finanziari e le previsioni dei principali istituti bancari, il contesto macroeconomico del 2025 richiede una selezione ponderata delle materie prime, con un approccio strategico ben definito. È consigliabile focalizzarsi su due categorie principali:

Materie prime per la transizione ecologica

Il primo gruppo comprende le commodity essenziali per i protagonisti della transizione ecologica, come:

  • Litio: elemento fondamentale per la produzione di batterie, la cui domanda è prevista in continua crescita con l'espansione del mercato dei veicoli elettrici
  • Rame: metallo conduttore imprescindibile per l'infrastruttura elettrica e le tecnologie rinnovabili
  • Cobalto: componente critico per le batterie ad alta densità energetica
  • Nichel: utilizzato nelle batterie agli ioni di litio per migliorare la densità energetica

Terre rare e metalli strategici

Il secondo gruppo è costituito dalle terre rare e altri metalli strategici, risorse cruciali ampiamente utilizzate in:
  • Dispositivi elettronici di uso quotidiano come smartphone e computer
  • Sistemi militari avanzati come radar e tecnologie di precisione
  • Componenti per energie rinnovabili come turbine eoliche
Un dato rilevante è che Stati Uniti ed Europa stanno intensificando gli investimenti per ridurre la dipendenza dalla Cina, che attualmente controlla circa l'80% della produzione globale di terre rare, tentando di internalizzare l'intera catena di approvvigionamento di questi materiali strategici.

L'oro e i metalli preziosi nel panorama del 2025

Per quanto riguarda l'oro, dopo aver toccato ripetutamente i massimi storici durante l'ultimo trimestre, le quotazioni hanno registrato oscillazioni significative in seguito alle prospettive di un cambio di rotta nelle politiche monetarie della Federal Reserve americana e della Banca Centrale Europea. Nonostante l'oro sia tradizionalmente considerato un bene rifugio contro l'inflazione e l'instabilità geopolitica, diversi fattori potrebbero influenzarne la performance nel 2025:

  • L'indebolimento del dollaro americano, che generalmente favorisce il prezzo dell'oro
  • Le persistenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente e altre aree di crisi
  • L'evoluzione dei tassi d'interesse globali, con una possibile inversione di tendenza dopo anni di politiche restrittive
Gli esperti del settore segnalano una notevole incertezza riguardo alle prossime decisioni di politica monetaria, specialmente in relazione alle elezioni previste in numerosi Paesi nel 2025, tra cui quelle particolarmente influenti degli Stati Uniti. Le attuali quotazioni delle commodity sembrano tuttavia creare le condizioni favorevoli per una possibile ripresa delle materie prime nel corso dell'anno, sebbene rimanga fondamentale un approccio caratterizzato da prudenza, considerando l'esposizione in questo settore principalmente come una strategia di diversificazione all'interno di un portafoglio bilanciato.

Strumenti e prodotti finanziari per investire nelle materie prime nel 2025

Non solo la selezione delle commodity su cui puntare, ma anche la scelta dello strumento finanziario appropriato può influenzare significativamente i rendimenti degli investimenti in materie prime. Analizziamo le principali opzioni disponibili sul mercato nel 2025:

Futures e contratti derivati

Gli investitori istituzionali e i trader professionisti prediligono comunemente strumenti derivati come i futures, contratti finanziari basati su previsioni relative al prezzo delle commodity in una data futura predeterminata. Questi strumenti presentano alcune caratteristiche distintive:

  • Elevato effetto leva finanziaria
  • Requisiti di capitale significativi
  • Taglio minimo considerevole
  • Necessità di conoscenze tecniche avanzate
Tali caratteristiche rendono i futures spesso inaccessibili o inappropriati per la clientela retail e i piccoli investitori, che generalmente necessitano di alternative più gestibili.

Fondi comuni e ETF sulle materie prime

I risparmiatori meno esperti o con capitali più limitati possono orientarsi verso soluzioni d'investimento più accessibili e diversificate come:

  • Fondi comuni d'investimento: gestiti attivamente da professionisti del settore che selezionano titoli legati alle materie prime seguendo specifiche strategie
  • Exchange-Traded Funds (ETF): fondi quotati che replicano l'andamento di indici legati alle materie prime o a panieri di società operanti nel settore
  • Exchange-Traded Commodities (ETC): strumenti quotati che seguono direttamente l'andamento del prezzo delle materie prime sottostanti
Questi veicoli d'investimento rappresentano portafogli diversificati contenenti una varietà di titoli o esposizioni dirette alle commodity. I fondi comuni beneficiano della gestione attiva di professionisti degli investimenti, mentre gli ETF e gli ETC tendono a replicare passivamente le performance degli strumenti sottostanti, con commissioni generalmente più contenute che possono tradursi in rendimenti netti più elevati nel lungo periodo.

È importante notare le differenze tra Etf e fondi di investimento: i fondi e gli ETF tradizionali investono principalmente in società operanti nel settore delle materie prime (come aziende petrolifere, minerarie ed estrattive), mentre gli ETC hanno direttamente le commodity fisiche o i loro futures come sottostanti, offrendo un'esposizione più diretta all'andamento dei prezzi delle materie prime.

Strategie di diversificazione e specializzazione

Tra gli strumenti di risparmio gestito disponibili nel 2025, alcuni offrono un'esposizione diversificata tra diverse materie prime, mentre altri si concentrano su una singola commodity o su un settore specifico, come quello energetico o dei metalli industriali. Questa differenziazione permette agli investitori di calibrare la propria esposizione in base a:

  • Obiettivi d'investimento personali
  • Propensione al rischio individuale
  • Orizzonte temporale dell'investimento
  • Convinzioni sui trend di mercato specifici
Va sottolineato che investire nelle materie prime è generalmente considerato un'operazione ad alto rischio, caratterizzata da elevata volatilità e influenzata da molteplici fattori geopolitici, climatici ed economici. Tuttavia, da una prospettiva di portafoglio, potrebbe risultare strategico considerare l'investimento in questo settore come componente di diversificazione, potenzialmente in grado di offrire protezione dall'inflazione e correlazioni ridotte con altre classi di attivi tradizionali.

I migliori ETF sulle materie prime per il 2025

Esistono vari indici disponibili per gli investimenti tramite ETF, che consentono di accedere a un ampio spettro di materie prime con un singolo strumento. La selezione dell'ETF più adatto alle proprie esigenze può essere guidata considerando diversi parametri di performance, tra cui il rendimento storico, la volatilità e le commissioni applicate.

I seguenti ETF sulle materie prime si sono distinti per performance e solidità strutturale, rappresentando opzioni potenzialmente interessanti per il 2025:

  • UBS ETF (IE) CMCI Composite SF UCITS ETF (USD) A-acc: caratterizzato da un'ampia diversificazione tra diverse categorie di commodity
  • Xtrackers Bloomberg Commodity Swap UCITS ETF 1C: replica le performance dell'indice Bloomberg Commodity, uno dei benchmark più seguiti nel settore
  • L&G Longer Dated All Commodities UCITS ETF: focalizzato su contratti futures con scadenze più lunghe, potenzialmente meno soggetti a costi di roll-over
Prima di investire in questi o altri strumenti, è sempre consigliabile consultare un consulente finanziario qualificato per valutare l'adeguatezza rispetto al proprio profilo di rischio e agli obiettivi d'investimento personali.

Fattori chiave che influenzeranno le materie prime nel 2025

Per comprendere appieno le opportunità e i rischi legati agli investimenti in materie prime nel 2025, è essenziale analizzare i principali fattori macroeconomici e geopolitici che potrebbero influenzarne l'andamento:

Il ruolo delle politiche monetarie globali

Le decisioni delle banche centrali, in particolare Federal Reserve e BCE, avranno un impatto significativo sui prezzi delle commodity. La prospettiva di tassi d'interesse in discesa nel 2025 potrebbe favorire le materie prime per diversi motivi:

  • Riduzione dei costi di finanziamento per le aziende del settore estrattivo e produttivo
  • Potenziale indebolimento del dollaro, che generalmente favorisce i prezzi delle commodity quotate in valuta americana
  • Maggiore liquidità nei mercati finanziari, che potrebbe tradursi in maggiori investimenti in attività reali come le materie prime

Transizione energetica e domanda di metalli strategici

La spinta globale verso la decarbonizzazione e le tecnologie pulite continuerà a sostenere la domanda di metalli specifici nel 2025. Secondo le stime dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, la domanda di minerali critici per la transizione energetica potrebbe quadruplicare entro il 2040, con incrementi particolarmente significativi per:
  • Litio (+4200%)
  • Grafite (+2500%)
  • Cobalto (+2100%)
  • Nichel (+1900%)
  • Terre rare (+700%)
Questa crescita esponenziale della domanda, unita alle attuali limitazioni dell'offerta, potrebbe creare condizioni favorevoli per un apprezzamento sostenuto di questi metalli nel medio-lungo termine.

Tensioni geopolitiche e sicurezza delle catene di approvvigionamento

Le crescenti tensioni internazionali e la competizione strategica tra potenze globali stanno spingendo molti paesi a riconsiderare le proprie catene di approvvigionamento, con un focus particolare sulla sicurezza delle forniture di materie prime critiche. Questa dinamica potrebbe influenzare significativamente i prezzi attraverso:

  • Accumulo di scorte strategiche da parte dei governi
  • Investimenti in progetti minerari domestici, anche a costi più elevati
  • Restrizioni all'esportazione da parte dei paesi produttori
  • Creazione di partnership internazionali per garantire l'accesso alle risorse
In questo contesto, le materie prime non rappresentano solo una classe di attivi finanziari, ma assumono una dimensione strategica e geopolitica che potrebbe amplificarne la volatilità e le potenzialità di apprezzamento.

Consigli pratici per investire in materie prime nel 2025

Sulla base delle analisi di esperti del settore, banche d'investimento e gestori di fondi specializzati, ecco alcuni suggerimenti pratici per approcciare in modo consapevole gli investimenti in materie prime nel 2025:

Diversificazione come principio guida

Un approccio prudente suggerisce di limitare l'esposizione alle materie prime a una percentuale contenuta del portafoglio complessivo, indicativamente tra il 5% e il 15%, in funzione della propria tolleranza al rischio. All'interno di questa allocazione, è consigliabile diversificare tra:

  • Diverse categorie di commodity (energetiche, metalli industriali, metalli preziosi, agricole)
  • Differenti veicoli d'investimento (ETF, ETC, fondi, azioni di società del settore)
  • Strategie complementari (esposizione diretta ai prezzi e investimenti in aziende della filiera)

Orizzonte temporale adeguato

Data l'elevata volatilità che caratterizza i mercati delle materie prime, è fondamentale adottare un orizzonte d'investimento sufficientemente lungo, idealmente superiore ai 3-5 anni, per attraversare eventuali cicli negativi di breve termine e beneficiare dei trend strutturali positivi, specialmente per quanto riguarda i metalli legati alla transizione energetica.

Monitoraggio costante dei fondamentali

A differenza di altri asset finanziari, le materie prime sono influenzate da dinamiche di domanda e offerta fisica che richiedono un'analisi specifica. È importante monitorare regolarmente:

  • Livelli di scorte globali
  • Capacità produttiva e nuovi progetti in sviluppo
  • Cambiamenti tecnologici che potrebbero alterare i pattern di consumo
  • Politiche governative e accordi internazionali che impattano il settore
Strumenti come i report periodici di agenzie specializzate (IEA, US Geological Survey, USDA) o le analisi delle principali banche d'investimento possono fornire informazioni preziose per orientare le proprie decisioni d'investimento.

Attenzione ai costi e alla struttura degli strumenti

Nel valutare strumenti d'investimento come ETF ed ETC è fondamentale considerare non solo le performance passate, ma anche elementi strutturali come:

  • Total Expense Ratio (TER) e altri costi ricorrenti
  • Metodologia di replica (fisica o sintetica)
  • Per gli strumenti basati su futures, la strategia di roll-over e i potenziali costi associati
  • Liquidità dello strumento e differenziale denaro-lettera (bid-ask spread)
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