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Che cos' il Concordato Preventivo Biennale? Spiegazione e significato con esempi

Il concordato preventivo una nuova formula di intesa economica e fiscale tra imprese o imprenditore e Stato a livello di Agenzia delle Entrata

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Che cos' il Concordato Preventivo B

Nel panorama della pianificazione fiscale delle imprese, il concordato preventivo biennale (CPB) rappresenta un istituto normativo di recente introduzione, progettato per offrire certezza, trasparenza e prevedibilità sia agli imprenditori che allo Stato. L’obiettivo principale è di garantire all’imprenditore la possibilità di definire in anticipo la base imponibile su cui saranno calcolate le imposte, con benefici evidenti in termini di stabilità e serenità operativa.

Il significato del Concordato Preventivo Biennale e il quadro di riferimento

Il concordato preventivo biennale (CPB) è un accordo opzionale tra l’impresa e l’Agenzia delle Entrate che consente di fissare preventivamente il reddito imponibile su cui calcolare le imposte per i due anni successivi. Questo strumento si rivolge principalmente ai titolari di partita IVA che applicano gli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità), con l’esclusione dei contribuenti in regime forfettario e di coloro che hanno ricavi o compensi superiori ai limiti previsti dalla normativa vigente.

Il piano di concordato è formulato dall’Agenzia delle Entrate, sulla base dei dati dichiarativi e delle informazioni presenti nelle banche dati fiscali. L’adesione permette così di bloccare il livello delle imposte sui redditi concordati, indipendentemente dal risultato reale di esercizio. Il meccanismo non include l’IVA, la quale rimane soggetta alle regole ordinarie.

Requisiti di accesso al CPB: chi può aderire e chi ne è escluso

L’accesso al concordato preventivo biennale è riservato a soggetti fiscalmente affidabili secondo i punteggi ISA e regolarmente in regola con gli obblighi dichiarativi e contributivi. Sono esclusi dalla procedura i contribuenti che:

  • Presentano debiti fiscali o previdenziali superiori a quanto stabilito dal legislatore, a meno che queste situazioni non siano state oggetto di rateizzazione regolare;
  • Non hanno presentato la dichiarazione dei redditi in uno degli ultimi tre periodi di imposta;
  • Hanno subito condanne per reati fiscali o gravi irregolarità;
  • Operano in regime forfettario.

Il CPB non si applica nei casi di conferimenti societari o cessioni di azienda/rami d’azienda durante il biennio, né in caso di successione ereditaria dell’attività, che comportano la cessazione anticipata dell’accordo.

Come funziona il Concordato Preventivo Biennale: meccanismi e fasi procedurali

Il funzionamento del concordato preventivo biennale si articola in tre passaggi principali:

  1. Stima del reddito concordato: l’Agenzia delle Entrate elabora una proposta sulla base dei dati annuali e dei modelli ISA;
  2. Proposta di reddito: il contribuente riceve una proposta di reddito imponibile da assoggettare a tassazione per il biennio successivo;
  3. Accettazione o rifiuto: spetta al contribuente accettare o meno la proposta; con l’accettazione, l’imponibile resta invariato per i due anni, salva la verifica di eventi eccezionali o fattori straordinari previsti dalla legge.

Nei casi in cui il reddito effettivo superi quello concordato, la normativa introduce una doppia fascia di tassazione:

  • Per le eccedenze fino a una soglia stabilita, la tassazione resta agevolata;
  • Sopra tale soglia, torna applicabile la tassazione ordinaria (43% per le persone fisiche, 24% per le società).

Eventuali errori gravi o omissioni nella dichiarazione oltre un certo limite percentuale rappresentano fattori di decadenza dal CPB, con annullamento dei benefici e ripristino delle normali modalità di accertamento.

Vantaggi e criticità del Concordato Preventivo Biennale

L’introduzione del CPB offre alcuni benefici tangibili agli imprenditori:

  • Certezza fiscale per il biennio, con la possibilità di pianificare con anticipo il carico tributario;
  • Protezione da accertamenti tributari, salvo casi di frode o decadenza;
  • Semplificazioni amministrative per le imprese in regola;
  • Accesso a ravvedimenti speciali per le annualità pregresse, con sconti sulle sanzioni.

Tuttavia, si evidenziano anche alcune criticità:

  • Rigidità del modello: le imposte sono dovute sull’imponibile concordato anche in caso di calo dei ricavi o eventi avversi non preventivabili;
  • Necessità di un’analisi accurata delle prospettive economiche prima dell’adesione;
  • Potenziale aggravio fiscale per aziende che dovessero subire negative congiunturali o imprevisti di mercato.

La decisione sull’opportunità di adesione al CPB va quindi ponderata sulla base delle previsioni di crescita, della propensione al rischio e della struttura finanziaria.

Il ravvedimento speciale collegato al CPB: come funziona la sanatoria per annualità pregresse

Tra le novità più rilevanti dell’attuale disciplina spicca l’introduzione di una sanatoria agevolata (detta “ravvedimento speciale”) per le annualità dal 2019 al 2023, riservata a chi aderisce al CPB per la prima volta nel biennio 2025–2026. Questa misura consente di regolarizzare eventuali pendenze pregresse con aliquote attenuate, commisurate all’indice di affidabilità fiscale (ISA), e ulteriori agevolazioni sulle annualità colpite da emergenze. L’importo minimo è fissato dalla legge e può essere dilazionato fino a dieci rate mensili.

Cause di decadenza e cessazione del Concordato Preventivo Biennale

Il CPB può decadere o cessare anticipatamente nelle seguenti ipotesi principali:

  • Modifica della compagine aziendale (successione, donazione o conferimento d’azienda);
  • Errori dichiarativi rilevanti superiori alla soglia fissata dalle norme;
  • Omessa osservanza degli obblighi previsti dall’accordo o utilizzo fraudolento della procedura.

La decadenza dal CPB implica la perdita di tutti i benefici fiscali, inclusi i ravvedimenti speciali e la protezione dagli accertamenti ordinari. Restano comunque dovute le imposte sul reddito concordato fino alla data di cessazione dell’accordo.

Simulazione pratica e panoramica degli effetti fiscali

Per chiarire le conseguenze operative si riporta una simulazione di calcolo:

Reddito concordato 55.000 €
Reddito effettivo annuale 60.000 €
Imposta dovuta calcolata su 55.000 €

Nel caso in cui il reddito reale fosse inferiore (ad esempio, 45.000 €), l’imposta rimarrebbe comunque dovuta per l’intero importo del reddito concordato di 55.000 €. Viceversa, in caso di redditi superiori, l’eccedenza oltre la soglia stabilita sarebbe tassata in parte con aliquota agevolata e in parte secondo il regime fiscale ordinario.

Ulteriori sviluppi normativi e rischi per chi non aderisce

L’attuale disciplina inserisce anche premialità e semplificazioni procedurali, ma segnala un aumento dell’attenzione da parte delle autorità fiscali nei confronti di chi sceglie di non aderire al CPB o decade dall’accordo. Il decreto legislativo n. 13/2024 prevede, infatti, una maggiore attività di controllo sui soggetti che non partecipano o che violano i termini concordati.

Valutazioni e raccomandazioni operative: conviene il Concordato Preventivo Biennale?

Il concordato preventivo biennale rappresenta uno strumento innovativo che cambia l’approccio alla gestione fiscale delle imprese. La sua convenienza dipende dalla capacità dell’imprenditore di prevedere con sufficiente attendibilità l’andamento futuro dell’attività. È consigliabile:

  • Effettuare analisi di scenario dettagliate prima di aderire, tenendo conto dei dati storici e delle prospettive di business;
  • Prestare attenzione alle regole per la decadenza ed essere consapevoli che la rigidità del CPB può comportare rischi in caso di eventi negativi imprevisti;
  • Rivolgersi a professionisti esperti per valutare al meglio la propria posizione fiscale e individuare eventuali strategie alternative o complementari.

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