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Chi decide come gestire le mance all'interno di una attività e quando e come vanno divise eventualmente

Gestire le mance in un'attività commerciale italiana richiede attenzione a norme, equità tra staff e aspetti fiscali. Ruoli, regolamenti, digitalizzazione e criteri di suddivisione garantiscono trasparenza ed armonia.

Autore: Marcello Tansini
pubblicato il
Chi decide come gestire le mance all'int

La gestione delle mance è una pratica consolidata e culturalmente radicata all'interno delle attività commerciali italiane, in particolare nei settori della ristorazione, dell'hotellerie e nei servizi al pubblico. Tuttavia, la loro organizzazione interna e la suddivisione tra il personale sono oggetto di valutazioni interne alle aziende, spesso fonte di domande: chi decide come gestire le mance? Quali sono i passaggi da seguire per una distribuzione trasparente e conforme alle normative fiscali?

Il riconoscimento economico da parte del cliente viene percepito come espressione di gratitudine per quale servizio ricevuto e rappresenta, per molti lavoratori, una componente significativa del reddito annuale. In assenza di obblighi normativi puntuali sulla ripartizione, la regolamentazione interna acquisisce un rilievo strategico per garantire equità e sostenibilità. Una corretta gestione prevede attenzione agli aspetti contabili, all'applicazione di recenti normative, alla digitalizzazione dei pagamenti e alla trasparenza nei confronti di tutto il personale, dalla sala alla cucina.

L'evoluzione tecnologica nella raccolta delle mance, insieme agli ultimi aggiornamenti normativi, impone agli operatori di adeguare le proprie procedure per assicurare conformità legislativa e fiducia all'interno del team di lavoro.

Cosa sono le mance: aspetti normativi e ruolo nella retribuzione

Il termine "mancia" indica una somma di denaro elargita in modo volontario dal cliente al personale di servizio in aggiunta al prezzo dovuto. In Italia, la mancia non è mai obbligatoria: risponde a criteri di liberalità legati alla qualità percepita del servizio.

Dal punto di vista normativo, le mance rappresentano reddito da lavoro dipendente. Come stabilito dall'art. 51 del TUIR, sono assimilate alle erogazioni liberali e, pertanto, oggetto di inquadramento fiscale specifico. Gli ultimi interventi legislativi – Legge di Bilancio 2023 e successiva Manovra 2025 – hanno ridefinito modalità e limiti della tassazione.

Nei settori ricettivi e della ristorazione, le mance integrano la normale retribuzione. Pur non costituendo salario minimo o fisso, rappresentano per numerose figure operative una porzione non trascurabile del proprio reddito, senza che siano considerate ai fini del computo previdenziale o del calcolo del TFR, come ribadito dall'Agenzia delle Entrate.

Assente qualsiasi obbligo per il cliente, non esiste una regolamentazione cogente sulla modalità di suddivisione interna: ogni attività adotta regole personalizzate, regolamentate mediante consuetudini, accordi tra parti o regolamenti interni. Questa autonomia gestionale solleva importanti questioni di trasparenza ed equità, soprattutto nelle strutture di maggiori dimensioni.

La disciplina fiscale: tassazione e detassazione delle mance

Dal 2023, la disciplina fiscale delle mance si è evoluta significativamente, grazie all'introduzione della flat tax al 5% e all'ampliamento dei limiti reddituali dettato dalla Legge di Bilancio 2025. Le liberalità ricevute in contante o tramite strumenti digitali costituiscono redditi integralmente soggetti a certificazione e tassazione, ma con alcune agevolazioni rilevanti per i dipendenti del settore privato. In pratica;

Limite Reddito Annuo

75.000 € (dal 2025)
50.000 € (fino al 2024)

Percentuale detassabile (flat tax 5%)

30% (dal 2025)
25% (fino al 2024)

Tassazione ordinaria

Solo per la quota eccedente i limiti

L'imposta sostitutiva riguarda tutte le somme lasciate dai clienti come liberalità, a patto che sia rispettato il plafond percentuale sul reddito maturato nell'anno precedente e che il lavoratore non superi la soglia reddituale. A titolo esemplificativo, un dipendente del settore turistico con redditi lordi per 30.000 € potrà beneficiare dell'agevolazione sul primo 9.000 € di mance ricevute.

  • La flat tax si applica automaticamente, salvo rinuncia espressa e documentata dal lavoratore.

  • Non concorre ai fini previdenziali, assistenziali e assicurativi, né al calcolo del TFR.

  • Occupandosi della riversabilità delle mance, il datore di lavoro provvede direttamente al versamento con modello F24, indicando i codici tributo specifici.

Restano, tuttavia, a carico del datore e del lavoratore vari adempimenti: la verifica dei requisiti, gli obblighi dichiarativi nelle Certificazioni Uniche (CU) e l'adeguata registrazione nel modello 730 (rigo C16). L'intero processo mira a garantire una corretta tracciabilità e la prevenzione di abusi.