Nel caso di un padre che sostiene le spese di ristrutturazione di casa del figlio le detrazioni spettano al padre se risulti convivente del figlio o che abbia la casa in usufrutto o comodato ad uso gratuito anche indipendentemente dal fatto che sia o meno residente nell’immobile. In questi casi, il padre che effettua la spesa usufruisce delle detrazioni fiscali per i lavori di ristrutturazione casa nella propria dichiarazione dei redditi.
Chi può usufruire delle detrazioni per ristrutturazione casa 2020 pagate dai genitori tra padre e figlio? Le regole sui pagamenti da portare in detrazione per spese di lavori di ristrutturazione casa sono piuttosto chiare e per usufruire delle detrazioni in dichiarazione dei redditi bisogna soddisfare alcuni requisiti. I casi previsti di beneficiari delle detrazioni fiscali per spese che sostengono per lavori di ristrutturazione casa sono diversi, tra cui anche quello di un genitore che paga le spese ristrutturazioni casa del figlio.
Stando a quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate, le detrazioni fiscali per spese di ristrutturazioni casa spettano, per legge, a:
Le detrazioni per spese di ristrutturazione casa 2020 spettano anche ad altre categorie di persona a condizione che siano le stesse che pagano effettivamente le spese dovute risultando intestatari di fatture e bonifici. Si tratta di:
Stando a quanto appena riportato emerge chiaramente come chi effettivamente paga possa portare in detrazione le spese sostenute per lavori di ristrutturazione casa. Solo chi effettua il pagamento e che risulti intestatario di bonifici o fatture o ricevute di pagamento può portare in detrazione in dichiarazione dei redditi le spese per lavori di ristrutturazione.
Nel caso di un padre che sostiene le spese di ristrutturazione di casa del figlio le detrazioni spettano al padre se risulti convivente del figlio o che abbia la casa in usufrutto o comodato ad uso gratuito anche indipendentemente dal fatto che sia o meno residente nell’immobile. In questi casi, il padre che effettua la spesa usufruisce delle detrazioni fiscali per i lavori di ristrutturazione casa nella propria dichiarazione dei redditi.
In tal caso fatture e bonifici devono essere intestati a chi sostiene la spesa e che usufruisce della detrazione (padre) mentre eventuali abilitazioni amministrative richieste dalla vigente normativa edilizia possono anche essere intestate al proprietario dell’immobile (figlio).
Se, invece, il padre non risulta familiare convivente con il figlio e la casa su cui si effettuano i lavori non è in alcun modo a disposizione dei genitori ma è a residenza e dimora del figlio, le detrazioni fiscali non possono valere per il padre.
I genitori che decidono di pagare i lavori di ristrutturazione di casa 2020 del proprio figlio possono, dunque, usufruire delle detrazioni fiscali spettanti che sono detrazioni Irpef del 50% su un tetto massimo di spesa di 96.000 euro per i lavori di manutenzione straordinaria e ordinaria di immobili per uso abitativo, e ripartite in dieci quote annue di pari importo. Possono richiedere il bonus ristrutturazioni i proprietari dell’immobile oggetto di lavori ma affittuari, comodatari e altri soggetti che sostengono le spese di ristrutturazione e possono dimostrare l’effettiva spesa sostenuta.
Inoltre, le detrazioni fiscali valgono non solo per i lavori veri e propri di ristrutturazione, sia ordinaria che straordinaria, ma anche per tutte le spese effettuate per progetti, perizie e sopralluoghi, acquisto dei materiali, per prestazioni professionali richieste dal tipo di intervento, per la messa in regola degli edifici, per gli oneri di urbanizzazione.
Stesso discorso vale per lavori di ristrutturazione casa che hanno a che fare con l’ecobonus, che prevede detrazioni fiscali al 65% per interventi di risparmio energetico e al 50% per interventi relativi a installazione di nuovi infissi, sostituzione di impianti di climatizzazione con caldaie a condensazione o a pellet, per le schermature solari, installazione di pannelli solari, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.