Il ministro dell'Economia Giorgetti ha confermato la proroga delle detrazioni al 50% per i lavori effettuati in casa ma selettiva: ecco cosa potrebbe cambiare per bonus edilizi
Il 2026 rappresenta un anno di trasformazione rilevante per i bonus casa, a seguito delle recenti comunicazioni ufficiali del ministro Giorgetti e delle decisioni adottate dal Consiglio dei Ministri. Dopo mesi di attesa, è stata assicurata la conferma della detrazione al 50% per gli interventi di ristrutturazione, tuttavia la misura, per la prima volta, sarà applicata in modo selettivo. L’obiettivo dichiarato dall’esecutivo è garantire maggiore equità nella distribuzione delle risorse e ottimizzare la destinazione dei benefici fiscali a favore delle famiglie con maggiori esigenze abitative.
Nell’assetto attuale, il bonus ristrutturazione consente ai contribuenti di ottenere una detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 euro per unità abitativa. L’agevolazione copre dieci anni, mediante quote annuali di pari importo. Il diritto alla detrazione, fino alla fine di questo anno 2025, si estende sia alle prime sia alle seconde case senza restrizioni, permettendo l’utilizzo in caso di lavori su abitazioni principali o pertinenze.
L’applicazione della misura riguarda lavorazioni di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia e una serie di interventi inclusivi come l’eliminazione delle barriere architettoniche, la prevenzione dei rischi, il risparmio energetico, l’adozione di misure antisismiche e la bonifica da amianto.
Tra le spese agevolate rientrano anche la progettazione, le prestazioni professionali richieste, i costi per l’acquisto dei materiali, le imposte e i diritti correlati alle concessioni edilizie. Tali aspetti hanno reso la misura uno strumento scelto da milioni di cittadini per migliorare la qualità dell’abitare.
Nel recente intervento presso la Camera, il ministro Giorgetti ha illustrato le principali innovazioni che caratterizzeranno la futura disciplina delle agevolazioni edilizie. Tra gli annunci di maggiore impatto vi è la proroga della detrazione 50% per la prima casa, la quale sarà, però, sottoposta a criteri più selettivi in base all’ultima Manovra.
Secondo le nuove direttive, a partire dal 2026 l’aliquota del 50% rimarrà esclusivamente per gli interventi realizzati sull’abitazione principale, mentre per le seconde case si profila una riduzione della detrazione al 36% e il dimezzamento del tetto massimo a 48.000 euro per unità.
La proroga selettiva permetterà un risparmio significativo, disponendo le risorse in modo più mirato verso chi abita stabilmente nell’immobile oggetto di lavori.
Tra le altre novità evidenziate, il Consiglio dei Ministri ha previsto modalità di accesso che tengano conto anche dei limiti reddituali e della composizione del nucleo familiare. Si punta a un quoziente familiare per tarare le soglie di detraibilità. Queste misure sono destinate a premiare le famiglie numerose e con minori redditi, andando così a rafforzare la funzione sociale dell’incentivo.
L’approccio selettivo alla proroga della detrazione 50% prima casa selettiva implica una differenziazione chiara tra abitazione principale e seconde proprietà. Dal 2026, la detrazione piena del 50% resterà in vigore solo per i lavori effettuati sulla propria residenza principale, mentre per le seconde case il bonus sarà ridimensionato, sia in termini di aliquota sia di importo massimo detraibile.
Ecco un confronto schematico dei due regimi previsti:
Tipologia | Aliquota Detrazione | Tetto Spesa Agevolabile |
Prima casa | 50% | 96.000 € |
Seconda casa | 36% | 48.000 € |
Questo cambiamento avrà ripercussioni sia sulle famiglie che sulle strategie di investimento immobiliare. I proprietari dovranno valutare l’opportunità di concentrare gli interventi sulla prima abitazione, anche alla luce dei nuovi criteri reddituali e familiari introdotti.
Le spese detraibili sono elencate dettagliatamente dalla normativa e rimarranno circoscritte a interventi di edilizia residenziale. Le principali categorie di lavori per cui è possibile ottenere il beneficio sono:
Per quanto riguarda i pagamenti, è necessario utilizzare un bonifico parlante che riporti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario, la partita IVA o codice fiscale dell’impresa. Il rispetto di queste regole è essenziale ai fini dell’accesso al beneficio.