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Bonus edilizi e per la ristrutturazione di casa 2026, le modifiche più probabili al momento

di Marianna Quatraro pubblicato il
Bonus edilizi 2026 modifiche

Come si avviano a cambiare i bonus edilizi 2026 per la casa, quali resteranno in vigore e si ridurranno e quali saranno del tutto del cancellati secondo le prime anticipazioni

Nel corso degli ultimi anni, il panorama delle agevolazioni fiscali legate agli interventi edilizi e alla casa in Italia ha subito un’evoluzione significativa. La legge di Bilancio 2025, accompagnata da successive circolari dell’Agenzia delle Entrate, ha apportato modifiche che rimodulano sia la platea dei beneficiari sia le aliquote di detrazione. Dal 2026 si assisterà a un’ulteriore riduzione delle percentuali di sconto fiscale e a cambiamenti nella lista dei bonus accessibili.

Bonus edilizi: quali saranno ancora in vigore nel 2026

I bonus edilizi per la casa ancora confermati nel 2026 sono:

  • Bonus ristrutturazione: rimarrà attivo fino al 2027, anche se l’aliquota di detrazione scenderà.
  • Ecobonus: sarà ancora disponibile, con percentuali riviste al ribasso e un focus marcato sugli interventi eco-compatibili.
  • Sismabonus: sarà mantenuto, supportando i lavori di messa in sicurezza antisismica.
  • Bonus barriere architettoniche: fruibile, anche se in forma ridotta, per la rimozione di ostacoli alla mobilità.
Al contrario, il bonus mobili si esaurirà alla fine del 2025, salvo nuove proroghe. Non sarà più incentivato neppure l’acquisto di impianti di riscaldamento alimentati solo da combustibili fossili.

Bonus ristrutturazione ed Ecobonus: variazioni su percentuali di detrazione e limiti di spesa

I cambiamenti previsti per il 2026 coinvolgono direttamente sia le percentuali di detrazione che i massimali di spesa delle agevolazioni edilizie. Il bonus ristrutturazione si potrà ancora applicare a lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, ma cambia la convenienza fiscale:

  • Per l’abitazione principale, la detrazione scenderà dal 50% (previsto per il 2025) al 36%.
  • Per seconde case e altre tipologie immobiliari si passerà dal 36% (2025) al 30%.
Il limite di spesa incentivata resterà fermo a 96.000 euro per unità immobiliare, mantenendo l’obbligo di suddividere la detrazione in 10 rate annuali. Analoga revisione coinvolge l’Ecobonus: dal 2026, l’aliquota si ridurrà al 36% per la prima casa e al 30% per altri immobili, rispetto al 50% e al 36% previsti nel 2025.

L’agevolazione continuerà a coprire gli interventi per l’efficientamento energetico e la riduzione dei consumi, escludendo però tutte le spese per la sostituzione di caldaie alimentate esclusivamente a gas o ad altri combustibili fossili, come previsto dalla Direttiva Case green Ue.

I cittadini con reddito alto dovranno inoltre considerare il tetto alle spese ammesse in detrazione, modulato in funzione del reddito familiare.

Riassumendo le prospettive per il 2026:

Intervento Aliquota 2025 Aliquota 2026 Limite di spesa
Prima casa 50% 36% 96.000 €
Seconda casa/altro 36% 30% 96.000 €

Sismabonus e Bonus Barriere Architettoniche: proroghe e cambiamenti previsti

Nell’ambito delle detrazioni per la messa in sicurezza degli immobili, il Sismabonus continuerà a sostenere lavori finalizzati alla riduzione del rischio sismico, pur in presenza di un declassamento delle aliquote. Per il biennio 2026-2027:

  • Detrazione del 36% per le spese sulla prima casa
  • Detrazione del 30% per altre unità
Il tetto massimo di spesa resta fissato a 96.000 euro. Si segnala che anche il Sismabonus Acquisti seguirà la stessa progressione verso il ribasso delle aliquote. Per quanto riguarda il Bonus barriere architettoniche, la normativa attuale lo rende accessibile fino al 2025 con detrazione del 75%.

Nel 2026 potranno esserci riduzioni percentuali o una possibile revisione strutturale delle condizioni d’accesso, in attesa di conferme con le successive manovre finanziarie.

L’intervento si applica esclusivamente a opere mirate all’abbattimento degli ostacoli fisici, come installazione di ascensori, ristrutturazioni di servizi igienici e realizzazione di rampe, rispettando i requisiti tecnici previsti dal DM 236/1989.

Bonus mobili ed elettrodomestici: quali chance di proroga oltre il 2025

L’incentivo fiscale per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, destinato agli immobili oggetto di interventi di ristrutturazione, rappresenta uno degli strumenti più utilizzati nell’ultimo decennio.

Tuttavia, il bonus mobili è previsto in scadenza il 31 dicembre 2025. La detrazione rimane fissata al 50% per una spesa massima di 5.000 euro, a patto che l’acquisto sia collegato a lavori di recupero del patrimonio edilizio avviati l’anno precedente o nello stesso anno dell’acquisto.

Per beneficiare del bonus, gli elettrodomestici dovranno rispettare precise classi minime di efficienza energetica (ad esempio: forni classe A, lavatrici almeno E, frigoriferi almeno F). Dal 2026, in assenza di nuove proroghe, la misura sarà sospesa. 

Superbonus e fine del regime potenziato: cosa succede ai lavori già avviati

Anche il Superbonus sarà ancora rimodulato. Dal 1° gennaio 2025 l’aliquota scende al 65% e riguarda solo i lavori già in corso con presentazione della CILA o altra documentazione edilizia entro il 15 ottobre 2024.

Nessun nuovo cantiere potrà più accedere al beneficio. Nel 2026, pertanto, resterà operativa solo la possibilità di detrarre le spese relative agli interventi avviati prima della stretta temporale sopra ricordata:

  • Lavori condominiali con delibera assembleare e CILA validamente presentata
  • Dichiarazione integrativa per spalmano del credito in 10 anni possibile fino al 31 ottobre 2025
  • Demolizione e ricostruzione con istanze presentate entro i limiti temporali
Non è più consentito, dal 2025 in poi avviare nuovi interventi con le vecchie aliquote potenziate del 90% o del 110%, salvo eccezioni per aree colpite da eventi sismici post 2009 e altre categorie specifiche. Le detrazioni dovranno essere recuperate su 10 quote annuali, evitando penalizzazioni per chi non ha sufficiente capienza fiscale.
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