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Chi tra pensionati puņ aprire una partita iva nel 2025, i requisiti necessari, limiti e divieti

Quali pensionati possono aprire una Partita Iva 2025 e condizioni e limiti nei differenti regimi fiscali Requisiti per cumulo pensione e Partita Iva

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Chi tra pensionati puņ aprire una partit

I pensionati possono aprire una Partita Iva nel 2025? La risposta è affermativa: non esiste alcuna normativa che impedisca a chi percepisce un trattamento pensionistico di avviare un'attività lavorativa autonoma. T

utti i pensionati che desiderano o necessitano di intraprendere un'attività professionale indipendente possono farlo, scegliendo il regime fiscale più vantaggioso per la propria situazione, purché rispettino determinati limiti e requisiti per la compatibilità tra pensione e redditi da lavoro autonomo.

Requisiti necessari per i pensionati che vogliono aprire una Partita Iva nel 2025

I requisiti per l'apertura di una Partita Iva variano in base al periodo in cui il pensionato ha iniziato la propria attività lavorativa:

  • Per pensionati con carriera iniziata prima del 31 dicembre 1995: non sono previste condizioni particolari per l'apertura della Partita Iva. Questi soggetti possono liberamente avviare un'attività autonoma senza specifici vincoli di cumulabilità con il trattamento pensionistico.
  • Per pensionati con carriera iniziata dopo il 31 dicembre 1995: la compatibilità tra pensione e Partita Iva è soggetta a precise condizioni anagrafiche e contributive. In particolare, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:
    • Aver compiuto 60 anni di età per le donne e 65 anni per gli uomini;
    • Aver maturato almeno 40 anni di contribuzione previdenziale.

È importante sottolineare che, diversamente da quanto previsto in passato, i pensionati possono avviare un'attività di lavoro autonomo con partita Iva dopo la data di decorrenza della pensione senza particolari vincoli, anche nei confronti dell'ex datore di lavoro.

Regime forfettario per pensionati: requisiti specifici nel 2025

Per quanto riguarda l'accesso al regime forfettario, particolarmente vantaggioso per la sua semplificazione fiscale e l'aliquota ridotta, i pensionati devono rispettare questi requisiti fondamentali:

  • Avviare l'attività professionale autonoma successivamente alla data di inizio del trattamento pensionistico;
  • Non superare la soglia di 65.000 euro di ricavi o compensi annui.

Il regime forfettario, con la sua aliquota sostitutiva del 15% (ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività per le nuove iniziative), rappresenta spesso l'opzione più conveniente per i pensionati che desiderano intraprendere un'attività professionale limitata.

Limiti e incompatibilità per l'apertura della Partita Iva da parte dei pensionati nel 2025

Nonostante la generale possibilità di cumulare pensione e attività autonoma, esistono alcune limitazioni e incompatibilità che è necessario conoscere:

Incompatibilità con il regime forfettario

Non possono accedere al regime forfettario (flat tax) nel 2025:

  • I pensionati la cui attività viene esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d'imposta. In sostanza, se un pensionato ha come cliente principale un suo ex datore di lavoro degli ultimi due anni, non può optare per il regime forfettario.
  • I pensionati con un assegno previdenziale superiore a 30.000 euro lordi annui. Le normative vigenti, infatti, escludono dall'applicazione del regime forfettario con flat tax al 15% coloro che percepiscono anche redditi da lavoro dipendente o assimilati (incluse le pensioni) eccedenti tale soglia. Ad esempio, un pensionato che percepisce un assegno di 35.000 euro annui e intende avviare un'attività con previsione di ricavi di 20.000 euro, dovrà necessariamente optare per il regime fiscale ordinario.

Incompatibilità assolute

Non possono in alcun caso aprire una Partita Iva nel 2025:

  • I titolari di pensione di inabilità, in quanto tale trattamento presuppone una condizione di impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa, inclusa quella autonoma;
  • I beneficiari di particolari prestazioni previdenziali o assistenziali che prevedono espressamente l'incompatibilità con lo svolgimento di attività lavorativa.

Cumulabilità tra pensione e redditi da Partita Iva: cosa sapere nel 2025

Per quanto riguarda la cumulabilità tra pensione e redditi derivanti dall'attività autonoma con Partita Iva, è importante distinguere tra diverse tipologie di trattamenti pensionistici:

  • Pensione di vecchiaia o anticipata: non sussistono vincoli di cumulabilità. Il pensionato può percepire integralmente sia l'assegno pensionistico che i redditi derivanti dall'attività autonoma.
  • Pensione di reversibilità: potrebbe essere soggetta a riduzioni in base al reddito complessivo del beneficiario, inclusi quindi i proventi dell'attività con Partita Iva.
  • Pensione di invalidità civile: la compatibilità con i redditi da lavoro autonomo è soggetta a specifici limiti reddituali da verificare caso per caso.

È fondamentale, prima di intraprendere un'attività autonoma, verificare le specifiche condizioni di cumulabilità previste per il proprio trattamento pensionistico, consultando la normativa aggiornata al 2025 o rivolgendosi a consulenti specializzati.

Vantaggi del regime forfettario per i pensionati nel 2025

Per i pensionati che rispettano i requisiti di accesso, il regime forfettario presenta numerosi vantaggi:

  • Tassazione agevolata: applicazione di un'imposta sostitutiva del 15% (ridotta al 5% per i primi cinque anni per le nuove attività) sul reddito determinato in modo forfettario, con abbattimento dei costi attraverso coefficienti di redditività variabili in base al tipo di attività;
  • Semplificazione contabile: esonero dagli obblighi di tenuta delle scritture contabili e dalla liquidazione e versamento dell'IVA;
  • Esclusione da ritenuta d'acconto: i compensi percepiti non sono assoggettati a ritenuta d'acconto;
  • Esonero dall'applicazione degli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale).

Questi benefici rendono il regime forfettario particolarmente allettante per i pensionati che desiderano integrare il proprio reddito attraverso un'attività autonoma contenuta, limitando gli oneri burocratici e fiscali.

Procedura per l'apertura della Partita Iva per pensionati nel 2025

La procedura per l'apertura della Partita Iva è identica sia per i pensionati che per gli altri contribuenti e prevede i seguenti passaggi:

  1. Presentazione della dichiarazione di inizio attività all'Agenzia delle Entrate tramite modello AA9/12 per le persone fisiche;
  2. Scelta del codice ATECO corrispondente all'attività che si intende svolgere;
  3. Individuazione del regime fiscale (ordinario o forfettario) più adatto alla propria situazione;
  4. Iscrizione alla gestione previdenziale di riferimento (ad esempio, alla Gestione Separata INPS per attività professionali senza cassa o alla gestione artigiani/commercianti per attività d'impresa);
  5. Eventuale iscrizione alla Camera di Commercio (obbligatoria solo per alcune tipologie di attività).

È consigliabile farsi assistere da un professionista qualificato (commercialista o consulente fiscale) per valutare attentamente la convenienza dell'apertura della Partita Iva in relazione alla propria situazione personale e per essere guidati correttamente nelle procedure burocratiche.

Aspetti previdenziali per i pensionati con Partita Iva nel 2025

Un aspetto importante da considerare per i pensionati che aprono una Partita Iva riguarda gli obblighi previdenziali. Anche dopo il pensionamento, infatti, lo svolgimento di un'attività autonoma comporta generalmente l'obbligo di versare i contributi previdenziali:

  • Per le attività professionali senza cassa di previdenza specifica, sarà necessaria l'iscrizione alla Gestione Separata INPS;
  • Per le attività commerciali o artigianali, sarà richiesta l'iscrizione alle rispettive gestioni INPS.

I contributi versati dopo il pensionamento possono dar luogo, in alcuni casi, a un supplemento di pensione che verrà liquidato successivamente, incrementando l'assegno pensionistico. È importante verificare le specifiche condizioni applicabili al proprio caso, poiché esistono alcune situazioni in cui è possibile richiedere la restituzione dei contributi versati ma non utilizzati.

L'importanza di valutare attenentamente l'apertura di una partita iva quando si è già in pensione

L'apertura di una Partita Iva da parte di un pensionato nel 2025 rappresenta un'opportunità per integrare il proprio reddito attraverso un'attività autonoma, ma richiede un'attenta valutazione di diversi fattori:

  • La convenienza fiscale in relazione all'importo della pensione percepita;
  • I costi fissi legati alla gestione della Partita Iva (commercialista, contributi previdenziali, etc.);
  • L'impatto dell'ulteriore reddito su eventuali prestazioni assistenziali o su trattamenti pensionistici soggetti a limiti di cumulabilità;
  • La capacità di rispettare i requisiti di accesso al regime forfettario, se desiderato.

Prima di procedere, è sempre consigliabile effettuare una simulazione precisa dei costi e dei benefici con l'assistenza di un consulente fiscale, per verificare che l'apertura della Partita Iva sia effettivamente vantaggiosa rispetto ad altre forme di collaborazione o prestazione occasionale che potrebbero risultare più adatte alla propria situazione.

Con una pianificazione adeguata, l'attività autonoma in età pensionabile può rappresentare non solo una fonte di reddito aggiuntivo, ma anche un'opportunità di realizzazione personale e professionale, valorizzando competenze ed esperienze accumulate nel corso della vita lavorativa.

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