Sono diverse le tipologie di pensioni esistenti nel 2024, tra pensione di vecchiaia e pensione anticipata ordinaria, a pensione di reversibilità, pensione di invalidità e le pensioni che permettono di andare in pensione prima, come quota 103, ma anche quota 100 e quota 102, opzione donna e ape social ancora confermate per tutto il 2024.
Quali sono le pensioni esistenti nel 2024? La pensione è una prestazione economica mensile erogata a lavoratori dipendenti e autonomi, iscritti ad una assicurazione generale obbligatoria AGO, quella dei fondi integrativi, o alle singole casse professionali e che si può ottenere solo quando si raggiungono i requisiti dell’età pensionabile o per possesso di specifici requisiti.
La prima tipologia di pensione esistente nel 2024 è la normale pensione di vecchiaia e i requisiti richiesti per raggiungerla e collocarsi a riposo sono di 67 anni di età per tutti, uomini e donne, e almeno 20 anni di contributi.
Precisiamo che per andare in pensione con la pensione di vecchiaia non è richiesta alcuna finestra mobile e bisogna presentare apposita domanda all’Inps a partire da qualche mese prima, circa tre in genere, previa presentazione delle dimissioni presso il proprio datore di lavoro, azienda o ente pubblico che sia, rispettando i tempi previsti dalla legge.
Altra tipologia di pensione esistente nel 2024 è la pensione anticipata ordinaria che prevede la possibilità di uscita con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno, 41 anni e 10 mesi di contributi, per le donne.
Raggiunti tali requisiti contributivi si può fare domanda di pensione a prescindere dal requisito anagrafico che per questa tipologia di pensione non è richiesto. Per andare in pensione anticipata ordinaria non è, infatti, richiesta alcuna età specifica da raggiungere ma per l’uscita effettiva con la pensione anticipata ordinaria bisogna considerare le finestre mobili di tre mesi.
Ulteriore tipologia di pensione esistente nel 2024 è la pensione di reversibilità: si tratta della prestazione economica riconosciuta ai familiari superstiti di un assicurato deceduto. I familiari del de cuius che hanno diritto alla pensione di reversibilità non la ricevono in automatico ma devono presentare apposita domanda all’Inps e l’importo riconosciuto cambia poi a seconda del familiare che ha diritto a percepire la prestazione.
Le leggi in vigore stabilisce, infatti, percentuali di pensione di reversibilità spettanti ai familiari superstiti in relazione all’importo di pensione percepito dal defunto quanto ancora era in vita e che sono in particolare del 60% per il coniuge solo, dell’80% per coniuge e un figlio e del 100% per coniuge e due o più figli.
Se il defunto non lascia il coniuge superstite, la pensione di reversibilità spetta ai successivi familiari nelle seguenti percentuali:
Anche la pensione di invalidità rientra tra le tipologie di pensioni esistenti nel 2024, prestazione assistenziale riconosciuta ed erogata dall’Inps e per cui possono presentare domanda solo coloro ai quali viene riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa in una specifica percentuale e che non superano il limite di reddito stabilito dall’Inps.
In particolare, la pensione di invalidità viene riconosciuta con inabilità lavorativa totale al100% e permanente, per invalidi totali, e che si trovano in stato di bisogno economico.
Gli altri requisiti richiesti per avere la pensione di invalidità sono:
La pensione spetta anche se l’invalido è ricoverato in un istituto pubblico. In ogni caso, la pensione di invalidità viene erogata per 13 mensilità a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda o dalla data indicata dalle competenti commissioni sanitarie.
La quota 103 permette di andare in pensione nel 2024 a 62 anni di età e 41 anni di contributi, percependo un importo mensile di pensione massimo di 2.839,70 euro, calcolato sull’importo del trattamento minimo presso il Fondo pensione lavoratori dipendenti che per ora è pari a 567,94 euro, ma ancora da definire nel 2024, previa presentazione di apposita domanda all’Inps.
Per maturare il requisito contributivo richiesto dalla quota 103 si devono considerare tutti i contributi versati per la pensione, da contributi obbligatori e contributi volontari, a contributi figurativi, contributi da riscatto, contributi derivanti dal cumulo di due o più gestioni previdenziali dell’Inps, a condizione, però, che si riferiscano a periodi non coincidenti.
Tra le tipologie di pensioni esistenti nel 2024 ci sono anche la quota 100 e la quota 102 pur trattandosi di misure già esaurite e sono possibili ancora grazie alla cosiddetta cristallizzazione del diritto alla pensione. La cristallizzazione del diritto di usufruire della quota 100 e della quota 102 per andare in pensione anche dopo il 2021 e 2022, cioè dopo che le misure si sono esaurite, è un meccanismo che permette a chiunque abbia maturato i requisiti richiesti per uscire con quota 100 e quota 102 di esercitarlo anche dopo l’esaurimento della misura.
Ciò significa che, per effetto della cristallizzazione della pensione, pur essendo terminata il 31 dicembre 2021 la quota 100 per andare in pensione a 62 anni di età e con 38 anni di contributi, e il 31 dicembre 2022 la quota 102 per andare in pensione a 64 anni di età e con 38 anni di contributi, può comunque presentare domanda per andare in pensione con la quota 100 anche dopo il 2021, cioè nel 2024, 2025 e anche oltre, e con la quota 102 anche dopo il 2022, cioè nel 2024, 2025, 2026, e anche oltre.
Rientra tra le tipologie di pensioni esistenti ancora nel 2024 l’ape social per determinate categorie di persone che sono innanzitutto disoccupati rimasti senza lavoro involontariamente con 63 anni e 5 mesi di età, che abbiano maturato almeno 30 anni di contributi e abbiano esaurito da almeno 3 mesi tutti i sussidi di disoccupazione.
Possono andare in pensione ancora nel 2024 con l’ape social anche invalidi e disabili con 63 anni e 5 mesi di età, almeno 30 anni di contributi e invalidità riconosciuta superiore al 74%, e cargiver che assistono invalidi e disabili da almeno 6 mesi al momento della richiesta di pensione con ape social, e lavoratori usuranti da almeno 6 anni in via continuativa e che abbiano raggiuto 63 anni e 5 mesi di età e maturato almeno 36 anni di contributi.
Rientra ancora tra le tipologie di pensioni esistenti nel 2024 anche opzione donna che permette di andare in pensione nel 2024 a 61 anni di età, sia per le lavoratrici dipendenti (pubbliche e private) che per le lavoratrici autonome, con anticipo sul requisito anagrafico di un anno per ogni figlio, entro un massimo di due, per cui possono andare in pensione a 60 anni le donne lavoratrici che hanno un solo figlio e a 59 le donne lavoratrici che hanno due o più figli.
Per andare in pensione prima nel 2024 con opzione donna bisogna maturare 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023 e calcolare il tempo delle finestre mobili per l’uscita definitiva che sono di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome.
Tuttavia, non tutte le donne lavoratrici possono lasciare il lavoro con opzione donna 2024. Si tratta, infatti, di un sistema di uscita anticipa che vale solo per donne licenziate, o dipendenti in aziende con tavolo di crisi aperto presso il Ministero, o che abbiano una disabilità riconosciuta superiore al 74%, o che assistono da almeno 6 mesi dal momento della domanda persone disabili conviventi con grave handicap grave.
Inoltre, le lavoratrici che decidono di uscire prima nel 2024 con opzione donna devono accettare il calcolo della pensione esclusivamente con sistema contributivo finale, il che significa accettare per sempre un importo di pensione finale più basso rispetto a quello che si percepirebbe andando in pensione di vecchiaia a 67 anni di età.