Il problema delle posizioni debitorie eccessive in Italia continua ad essere molto sentito e rappresenta una questione rilevante che interessa numerose persone. Questa situazione colpisce sia chi non riesce a onorare imposte e tributi dovuti, sia chi si trova nell'impossibilità di restituire prestiti e finanziamenti accumulati nel tempo. È proprio in queste situazioni di difficoltà economica che può intervenire la normativa sul sovraindebitamento, offrendo una concreta possibilità di ripresa.
Dai dati disponibili emerge una situazione preoccupante: sono circa 7 milioni i cittadini privati sovraindebitati nel nostro Paese. Questa cifra rappresenta una porzione significativa della popolazione italiana che si trova ad affrontare il peso di oneri finanziari insostenibili.
Secondo le rilevazioni del Ministero della Giustizia, per il ricorso alla legislazione sul sovraindebitamento, sono state presentate diverse migliaia di nuove pratiche che si aggiungono alle procedure già precedentemente avviate. Questi numeri, tuttavia, rappresentano solo una frazione delle persone che potrebbero beneficiare di questo strumento normativo, segno che la conoscenza di questa possibilità è ancora limitata tra chi ha debiti con banche, aziende, Stato o privati e ne avrebbe maggiormente bisogno.
Nel nostro Paese esistono numerose famiglie che combattono quotidianamente contro il peso dei debiti eccessivi, vivendo in condizioni di costante difficoltà e preoccupazione. Tuttavia, è importante sapere che è possibile risolvere queste situazioni critiche e regolarizzare la propria posizione seguendo le corrette procedure previste dalla legge.
La vicenda di un imprenditore della regione veneta illustra perfettamente cosa significhi accumulare passività per necessità impellenti, riuscendo poi a trovare una via d'uscita grazie agli strumenti legislativi disponibili.
Il suo percorso difficile iniziò quando scoprì che il figlio appena nato era stato colpito da una rara malattia metabolica, non contemplata tra quelle a carico del Servizio sanitario nazionale. Per garantire al bambino consulti specialistici e terapie adeguate, l'uomo si vide costretto a contrarre prestiti con ben nove società finanziarie diverse.
La situazione degenerò rapidamente: non riuscendo più a far fronte agli obblighi fiscali, si trovò presto ad affrontare i primi pignoramenti da parte dell'Agenzia delle Entrate Riscossione. La sua abitazione venne messa all'asta e, dopo mesi di enormi difficoltà, anche il nucleo familiare subì gravi conseguenze: la moglie sviluppò una forma di depressione e il figlio dovette trasferirsi presso i nonni.
L'imprenditore si ritrovò senza risorse economiche e senza prospettive. Poi arrivò la svolta: il ricorso alla legge sulla gestione del sovraindebitamento (n.3/2012), una normativa ancora poco conosciuta ma estremamente efficace, che gli ha permesso di emergere dalla spirale di difficoltà in cui era precipitato e di ricostruire la propria vita.
Un'analoga opportunità di ripartenza si è presentata per un ex proprietario di un'impresa specializzata nella manutenzione delle reti ferroviarie. La sua attività imprenditoriale entrò in crisi a causa di due fattori concomitanti: i ritardi nei pagamenti da parte del gruppo Ferrovie dello Stato e alcune indagini penali relative a presunti furti di materiale ferroviario.
Queste circostanze lo costrinsero alla cessazione dell'attività, trovandosi improvvisamente in una condizione di pesante indebitamento verso gli istituti bancari. Le garanzie personali che aveva prestato a favore della società ammontavano alla considerevole cifra di un milione e 750mila euro.
Decidendo di avvalersi della normativa sul sovraindebitamento, l'ex imprenditore ha proposto ai creditori, attraverso la formula della liquidazione controllata, di destinare loro il ricavato della vendita all'asta dell'unico immobile rimasto in suo possesso, stimato in circa 220mila euro. Il Tribunale di Roma ha accolto favorevolmente questa proposta, permettendogli di liberarsi dal peso dei debiti e di riprendere in mano la propria esistenza.
Anche la testimonianza di Gianluca, imprenditore sardo operante nel comparto dell'automotive, è emblematica del potere risolutivo della legislazione sul sovraindebitamento, conosciuta anche come "Legge Salva-suicidi" per la sua capacità di offrire soluzioni a persone in situazioni economiche disperate.
Dopo un periodo di grande prosperità economica, a seguito della crisi finanziaria globale, l'imprenditore si è trovato sommerso da debiti per 450mila euro. La situazione è diventata insostenibile quando gli istituti di credito hanno iniziato a trattenere un quinto del suo stipendio, costringendolo a privazioni e sacrifici quotidiani che hanno gravemente compromesso la qualità della sua vita e la sua serenità psicologica.
Grazie all'applicazione della normativa contro il sovraindebitamento, Gianluca ha potuto ottenere la cancellazione di 450.000 euro di passività, ritrovando così il diritto a una vita dignitosa. Oggi, forte della sua esperienza, incoraggia chiunque stia affrontando gravi difficoltà economiche a non esitare nel ricorrere a questo strumento legislativo, rivolgendosi a professionisti qualificati per ricevere l'assistenza necessaria.
Il percorso di una socia di un'azienda edile presenta notevoli similitudini con le storie precedentemente narrate. In qualità di amministratrice, aveva fornito fideiussioni bancarie a garanzia dell'attività societaria; quando la società è fallita, si è ritrovata improvvisamente gravata da un enorme carico debitorio.
Per affrontare questa situazione critica, la donna ha deciso di rivolgersi all'Organismo di composizione della crisi di Pavia, al fine di accedere ai benefici previsti dalla legge 3 sul sovraindebitamento. Scegliendo la formula della liquidazione controllata, ha avanzato una proposta per regolarizzare la sua posizione debitoria, che ammontava all'ingente somma di un milione e 856mila euro.
La proposta consisteva nell'offrire ai creditori un versamento mensile di 220 euro per un periodo di 36 mesi, unitamente al ricavato della vendita della sua automobile, una Panda rossa valutata circa 1.500 euro. Il Tribunale di Pavia ha ritenuto accettabile questa soluzione, concedendole così la possibilità di ottenere l'esdebitazione e di liberarsi dal peso insostenibile dei debiti accumulati.
Le procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento sono accessibili a diverse categorie di soggetti:
Tutti questi soggetti devono trovarsi in una condizione di incapacità strutturale di far fronte agli impegni economici assunti a causa dell'eccessivo ammontare dei debiti rispetto alle proprie disponibilità.
Per beneficiare delle agevolazioni previste dalla normativa contro il sovraindebitamento, è necessario seguire un percorso ben definito che comprende diverse fasi:
Solo dopo aver ottenuto l'omologazione giudiziale, il debitore può procedere al pagamento dei propri debiti secondo le modalità agevolate e le tempistiche stabilite nel piano di soluzione della crisi. Questo percorso, pur richiedendo tempo e pazienza, rappresenta una concreta opportunità per liberarsi dal peso di debiti divenuti insostenibili e riprendere il controllo della propria vita economica.
La legge 3/2012, come dimostrano le storie presentate, offre vantaggi significativi a chi si trova in situazioni debitorie apparentemente senza via d'uscita. Tra i principali benefici si possono evidenziare:
L'aspetto più importante, tuttavia, è quello umano: questa normativa consente alle persone di recuperare la propria dignità e di guardare nuovamente al futuro con fiducia, liberandosi dall'ansia e dallo stress causati da una situazione debitoria opprimente che, in molti casi, può portare anche a conseguenze psicologiche e familiari devastanti.