La bolletta della luce o del gas è arrivata e il conguaglio sembra spropositato? Non sei solo in questa situazione, e soprattutto esistono strumenti concreti per tutelare i tuoi diritti come consumatore. Quando ti trovi davanti a importi eccessivi o calcoli che sembrano errati, hai la possibilità di intervenire seguendo precise modalità operative previste dalla normativa vigente.
La bolletta energetica rappresenta un calcolo effettuato dal fornitore di servizi, ma ciò non significa che tale conteggio sia sempre preciso e corretto. L'onere della prova, tuttavia, ricade sul consumatore, che deve dimostrare con elementi concreti l'eventuale errore di fatturazione o malfunzionamento del dispositivo di misurazione.
Ecco alcune situazioni che possono legittimare una contestazione del conguaglio:
I tribunali si sono espressi più volte su questa materia, creando una giurisprudenza che tutela il consumatore in caso di addebiti sproporzionati non giustificati da effettivi consumi.
Per avviare correttamente un processo di contestazione è necessario seguire un iter preciso che inizia con l'invio di una comunicazione formale al fornitore. Ecco come procedere passo dopo passo:
Il primo passo essenziale consiste nella redazione di una lettera di reclamo ufficiale che andrà inviata al gestore del servizio energetico. Questa comunicazione deve essere trasmessa attraverso uno dei seguenti canali che abbiano valore legale:
All'interno della lettera è indispensabile includere:
Più la comunicazione sarà precisa e dettagliata, maggiori saranno le probabilità di ottenere una risposta favorevole in tempi brevi. I codici identificativi dell'utenza sono particolarmente importanti perché garantiscono l'univocità della richiesta ed evitano confusioni o scambi di persona.
Una volta ricevuto il reclamo, i fornitori di energia hanno 40 giorni di calendario per fornire una risposta formale. Se riconoscono la fondatezza della contestazione e quindi l'errore nel conguaglio, dispongono di 90 giorni per:
È importante conservare tutta la documentazione relativa alla contestazione, incluse le ricevute di invio della comunicazione e le eventuali risposte ricevute.
Non sempre il fornitore di energia accoglie favorevolmente le contestazioni. Nel caso in cui il reclamo venga respinto, il consumatore ha a disposizione ulteriori strumenti di tutela.
Se il fornitore non accoglie le ragioni esposte o non risponde entro i termini previsti, è possibile rivolgersi all'ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). La procedura deve essere avviata entro un anno dalla data di invio della lettera di contestazione originale.
L'ARERA, in qualità di ente regolatore del settore energetico, ha il potere di esaminare la situazione e intervenire per risolvere la controversia. Nel 2025, l'Autorità ha assunto un ruolo ancora più determinante come organismo risolutivo delle dispute tra fornitori e consumatori.
Una strada alternativa, e spesso più rapida, è rappresentata dal tentativo di conciliazione. Questa procedura può essere avviata presso:
Il tentativo di conciliazione deve rispettare precise tempistiche: può essere avviato dopo almeno 10 giorni dall'invio del reclamo ma non oltre 30 giorni. L'obiettivo è raggiungere un accordo consensuale con il fornitore, evitando così di dover ricorrere alle vie legali.
Se le precedenti strade non portano a una soluzione soddisfacente, resta la possibilità di proporre ricorso presso il Giudice di Pace. Questa rappresenta l'ultima opzione a disposizione del consumatore e comporta l'avvio di un procedimento giudiziario vero e proprio.
È importante notare che, con l'abolizione del mercato tutelato avvenuta nel 2025, il sistema di risoluzione delle controversie ha subito alcune modifiche, con l'ARERA che ha assunto un ruolo più centrale, potendo in alcuni casi sostituirsi al giudice amministrativo per la pronuncia finale.
Prima di avviare una procedura formale di contestazione, è consigliabile effettuare alcune verifiche preliminari che potrebbero rafforzare la propria posizione o, in alcuni casi, chiarire eventuali dubbi:
Queste verifiche possono fornire elementi concreti a supporto della contestazione, aumentando le probabilità di successo della richiesta.
Un aspetto particolarmente rilevante nel 2025 riguarda i conguagli relativi a periodi di consumo molto lontani nel tempo. La normativa vigente prevede infatti una specifica tutela per il consumatore in questi casi.
In base alla Legge di Bilancio 2018 e successive modifiche, i fornitori di energia non possono richiedere pagamenti per consumi risalenti a più di due anni, se la responsabilità del ritardo nella fatturazione è attribuibile al fornitore stesso. Questo principio, noto come prescrizione biennale, rappresenta un'importante tutela per i consumatori.
Se ricevi un conguaglio che include consumi risalenti a oltre due anni fa, hai il diritto di:
Nella comunicazione di contestazione è importante specificare esplicitamente che si intende avvalersi della prescrizione biennale per i consumi antecedenti al periodo di due anni.
Nel 2025, la tecnologia offre numerosi strumenti per tenere sotto controllo i propri consumi energetici e prevenire sorprese sgradite al momento della ricezione della bolletta:
Questi strumenti permettono non solo di tenere sotto controllo i propri consumi, ma anche di raccogliere dati utili in caso di necessità di contestazione di un conguaglio. Il monitoraggio regolare rappresenta la migliore strategia preventiva contro conguagli inaspettati e consente di intervenire tempestivamente in caso di anomalie nei consumi.