Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Come contestare una bocciatura a scuola? A chi rivolgersi, come fare per farla annullare ed entro quanto tempo

Prima di intraprendere azioni legali per contestare una bocciatura a scuola, utile fare un tentativo di risolvere la questione attraverso il dialogo diretto.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Come contestare una bocciatura a scuola?

Quasi tutti, almeno una volta, hanno vissuto il disappunto di ricevere un brutto voto a scuola. Un momento di difficoltà o una semplice distrazione possono influenzare negativamente il rendimento. Questi episodi, per quanto spiacevoli, sono spesso risolvibili con dedizione e sforzo. Ma quando un voto insufficiente si traduce in una bocciatura che appare ingiusta, la questione diventa più delicata. Ci si può trovare a dover affrontare l'idea di perdere l'anno scolastico a causa di una valutazione ritenuta errata o di un conflitto non risolto con un insegnante.

Se ci si trova in una situazione dove tutti i tentativi per migliorare il rapporto con il docente o per chiarire un errore di valutazione non portano i risultati sperati e la bocciatura è ormai ufficiale, è utile sapere quali sono i passi da seguire per fare ricorso. Prima di tutto, è essenziale capire che si hanno diritti in queste circostanze. Il sistema educativo prevede delle procedure per contestare una decisione di bocciatura, e queste devono essere seguite con precisione. Vediamo allora:

  • Bocciatura a scuola, come fare a contestarla

  • Quando vale la pena fare ricorso contro la bocciatura a scuola

Bocciatura a scuola, come fare a contestarla

Prima di intraprendere azioni legali per contestare una bocciatura a scuola, è utile fare un tentativo di risolvere la questione attraverso il dialogo diretto. Fissare un colloquio con il professore per discutere il voto assegnato può chiarire molte incomprensioni. Coinvolgere i genitori in questo incontro può rafforzare la richiesta di spiegazioni e dimostrare la serietà con cui si affronta la questione.

Se il colloquio con l'insegnante - anche in riferimento alla contestazione di una pagella o di un voto - non risolve il problema, il passo successivo è rivolgersi al dirigente scolastico. Spiegare la propria posizione in modo chiaro e supportato da documenti è fondamentale. Mostrare i compiti o gli elaborati contestati può aiutare a costruire un caso solido. Lo studente ha il diritto di richiedere una copia del proprio elaborato per esaminarlo con attenzione.

Qualora non si trovi una soluzione a livello di istituto, ci si può rivolgere all'Ufficio scolastico regionale. Questo ente è responsabile della gestione delle controversie nel sistema educativo. Per presentare un esposto è sufficiente una carta semplice e il ricorso può essere presentato dall'alunno se maggiorenne o dai genitori se minorenne. La denuncia deve descrivere il comportamento del docente e le problematiche riscontrate. Bisogna agire entro 30 giorni dalla comunicazione ufficiale della bocciatura.

Se anche l'intervento dell'Ufficio scolastico regionale non risolve la questione, il ricorso può essere portato al Tar. Questo tribunale è competente per le controversie che coinvolgono enti della pubblica amministrazione, inclusa la scuola. In questo caso, sarà necessaria l'assistenza di un avvocato. Se il Tar riconosce che il comportamento del docente è stato scorretto, potrebbe avviare un procedimento disciplinare a seguito di un'indagine interna. Contro la decisione del Tar è possibile presentare un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato. Questa corte ha l'ultima parola sulle vicende amministrative e può ribaltare la decisione del Tar.

Se si ritiene che l'insegnante abbia agito in malafede e si è in grado di provarlo, si può anche intraprendere un'azione legale in un tribunale ordinario. In questo caso bisogna farsi affiancare da un avvocato e, se possibile, dei testimoni che possano confermare le accuse di comportamento scorretto.

In relazione alle tempistiche, non esiste una scadenza formale per chiedere un colloquio con l'insegnante, ma è consigliabile farlo il prima possibile dopo aver ricevuto il voto o la comunicazione della bocciatura. Per presentare ricorso all'Ufficio scolastico regionale bisogna rispettare un termine di 30 giorni dalla data in cui è stata ufficialmente comunicata la bocciatura. Il ricorso al Tar deve essere presentato entro 60 giorni dalla notifica della bocciatura. Il termine per presentare ricorso al Consiglio di Stato è di 30 giorni dalla notifica della sentenza del Tar. Per portare la questione in un tribunale ordinario, non esiste un termine standard applicabile come nel caso dei ricorsi amministrativi.

Quando vale la pena fare ricorso contro la bocciatura a scuola

In Italia, il sistema educativo assegna ai docenti l’autonomia di valutare gli studenti. Nella maggior parte dei casi, la valutazione data da un insegnante è considerata corretta. Ad esempio, non ci sono discussioni possibili se uno studente risponde che 2+2 fa 4. Ma nelle materie che richiedono una valutazione più interpretativa, come nelle composizioni o nelle risposte aperte, il giudizio può diventare soggettivo.

Gli insegnanti, come chiunque, possono commettere errori. Un errore di valutazione durante la correzione di un compito può essere risolto con una discussione aperta e serena con il docente. Ci sono però situazioni più complesse in cui uno studente può sentirsi ingiustamente penalizzato.

Un esempio comune riguarda le assenze giustificate. Se uno studente è assente durante una prova non programmata, il docente dovrebbe offrire un'opportunità per recuperarla. Non farlo potrebbe essere visto come un comportamento discriminatorio. Altre circostanze problematiche includono il caso in cui il voto è basato su un numero insufficiente di interrogazioni o quando la valutazione viene comunicata troppo tardi per essere inclusa nella media del quadrimestre. Di conseguenza occorre valutare caso per caso.