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Come fare ricongiunzione 1 anno o più di contributi per la pensione. Procedura, tempi e costi nel 2025

Come si calcolano e quali sono gli oneri da pagare per la ricongiunzione tra 1 e 5 anni di contributi ai fini pensionistici: cosa prevedono norme in vigore

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Come fare ricongiunzione 1 anno o più di

La ricongiunzione contributiva è un'opportunità importante per i lavoratori che hanno versato contributi in diverse gestioni previdenziali durante la propria carriera lavorativa. Ciò permette di unificare i periodi contributivi maturati in casse diverse, ottenendo un'unica pensione più vantaggiosa. Comprendere procedure, tempistiche e costi associati a questa operazione è fondamentale per pianificare adeguatamente il proprio futuro previdenziale.

Cos'è la ricongiunzione contributiva e come funziona

La ricongiunzione dei contributi previdenziali consente di trasferire e unificare in un'unica gestione tutti i versamenti effettuati presso diverse casse durante il percorso lavorativo. Questa operazione viene effettuata su richiesta dell'interessato o dei suoi superstiti e deve includere tutti i periodi contributivi maturati fino al momento della domanda, siano essi:

  • Contributi obbligatori
  • Contributi volontari
  • Contributi figurativi
  • Periodi riscattati

Nel 2025, i lavoratori possono richiedere il trasferimento dei contributi versati in qualsiasi fondo previdenziale verso la gestione in cui sono attualmente iscritti. La procedura si applica a chi ha versamenti in:

  • Assicurazione Generale Obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti
  • Forme obbligatorie di previdenza sostitutive, esclusive o esonerative dell'AGO
  • Gestioni speciali per i lavoratori autonomi gestite dall'INPS
  • Casse professionali private

Il richiedente può presentare domanda di ricongiunzione presso la gestione in cui è attualmente iscritto oppure in una gestione diversa dove possa vantare almeno otto anni di contribuzione effettiva legata a un'attività lavorativa concreta.

Chi può richiedere la ricongiunzione contributiva

La normativa vigente permette di accedere alla ricongiunzione contributiva a diverse categorie di lavoratori:

Lavoratori dipendenti

I lavoratori dipendenti possono richiedere la ricongiunzione dei contributi versati in qualsiasi fondo previdenziale verso la gestione INPS a cui sono attualmente iscritti. Questa possibilità è particolarmente utile per chi ha avuto carriere frammentate con periodi di lavoro presso aziende private, enti pubblici o periodi di lavoro autonomo.

Lavoratori autonomi e liberi professionisti

Anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti con Partita IVA possono usufruire della ricongiunzione, sia per trasferire contributi dalle Casse private all'INPS, sia viceversa. È importante sottolineare che, in questi casi, la ricongiunzione verso una gestione diversa da quella di attuale iscrizione è possibile solo se nella gestione di provenienza sono stati versati almeno dieci anni di contributi in maniera continuativa per effettivo svolgimento dell'attività professionale.

Nel 2025, questa opportunità si conferma particolarmente rilevante per chi ha cambiato più volte tipologia di impiego nel corso della vita lavorativa.

Procedura per richiedere la ricongiunzione di 1 anno o più di contributi

Per avviare la procedura di ricongiunzione nel 2025, è necessario seguire questi passaggi:

  1. Presentazione della domanda: La richiesta deve essere inoltrata all'ente previdenziale presso cui si desidera accentrare i contributi. È possibile presentare la domanda attraverso il portale online dell'INPS, utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS, oppure avvalendosi dell'assistenza di un patronato.
  2. Verifica dei requisiti: L'ente previdenziale verificherà la sussistenza dei requisiti per la ricongiunzione, analizzando la posizione contributiva del richiedente nelle diverse gestioni.
  3. Calcolo dell'onere: Se la ricongiunzione è onerosa, l'INPS o la cassa professionale procederà a calcolare il costo dell'operazione.
  4. Comunicazione del preventivo: L'interessato riceverà una comunicazione con l'importo da versare e le modalità di pagamento.
  5. Accettazione e pagamento: Per procedere, è necessario accettare il preventivo e scegliere se pagare in un'unica soluzione o ratealmente.

La domanda deve contenere informazioni dettagliate sui periodi contributivi da ricongiungere e sulle gestioni previdenziali coinvolte. È consigliabile richiedere preventivamente un estratto conto contributivo per avere un quadro completo della propria situazione previdenziale.

Costi per ricongiungere da 1 a 5 anni di contributi nel 2025

Uno degli aspetti più rilevanti da considerare quando si valuta la ricongiunzione contributiva è sicuramente il costo dell'operazione. Il calcolo dell'onere non è fisso ma dipende da molteplici fattori:

  • Età del richiedente al momento della domanda
  • Anzianità contributiva complessiva
  • Retribuzione percepita
  • Gestioni previdenziali coinvolte
  • Periodo temporale dei contributi da ricongiungere

In linea generale, nel 2025 il costo della ricongiunzione è pari al 50% della differenza tra l'onere complessivo di ricongiunzione e l'importo dei contributi trasferiti, a cui si aggiungono interessi annui del 4,5%.

Metodi di calcolo dell'onere

La normativa prevede due diversi metodi di calcolo, a seconda del sistema pensionistico applicabile ai periodi da ricongiungere:

  • Per i periodi nel sistema retributivo: il calcolo avviene mediante la riserva matematica, determinata sulla quota di pensione corrispondente al periodo ricongiunto e relativi coefficienti.
  • Per i periodi nel sistema contributivo: l'onere si calcola sulla base della retribuzione di riferimento (quella soggetta a contribuzione nei dodici mesi meno remoti rispetto alla data della domanda) e dell'aliquota contributiva IVS vigente al momento della richiesta.

A titolo esemplificativo, i costi per ricongiungere tra 1 e 5 anni di contributi nel 2025 possono variare significativamente: da un minimo di circa 5.000 euro fino a quasi 30.000 euro per la ricongiunzione di 5 anni, a seconda delle variabili sopra indicate.

Opzioni di pagamento

Considerati i costi potenzialmente elevati, l'INPS offre la possibilità di rateizzare il pagamento dell'onere di ricongiunzione. Nel 2025, è possibile optare per:

  • Pagamento in un'unica soluzione
  • Rateizzazione fino a 60 rate mensili (5 anni)
  • Rateizzazione fino a 120 rate mensili (10 anni) per importi particolarmente elevati

È importante sottolineare che, in caso di pagamento rateale, verranno applicati ulteriori interessi di dilazione, attualmente fissati al 3% annuo.

Casi di ricongiunzione gratuita

Sebbene nella maggior parte dei casi la ricongiunzione sia onerosa, esistono situazioni specifiche in cui questa operazione può avvenire senza costi per il richiedente.

Nel 2025, la ricongiunzione gratuita è prevista per:

  • Dipendenti pubblici ricollocati: Lavoratori del settore pubblico che hanno prestato servizio presso un ente statale successivamente chiuso e sono stati ricollocati presso un altro ente statale. In questo caso, spetta all'ultimo ente di impiego versare i contributi all'INPS e ricongiungere quelli versati presso il precedente ente.
  • Ricongiunzione verso il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti: In alcuni casi specifici, i lavoratori dipendenti possono ricongiungere gratuitamente i contributi versati nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti) verso il FPLD, purché non abbiano già ottenuto liquidazione di pensione e la domanda sia presentata entro termini specifici dalla cessazione dell'attività autonoma.

Queste eccezioni rappresentano opportunità significative per determinate categorie di lavoratori, permettendo loro di unificare la posizione contributiva senza sostenere costi aggiuntivi.

Tempi di elaborazione della ricongiunzione nel 2025

I tempi di elaborazione delle domande di ricongiunzione rappresentano un aspetto critico da considerare nella pianificazione previdenziale. Secondo la normativa, il termine ordinario per l'emanazione di un provvedimento di ricongiunzione dovrebbe essere di 30 giorni dalla presentazione della domanda completa.

Tuttavia, l'esperienza pratica dimostra che nel 2025 i tempi effettivi sono significativamente più lunghi, arrivando fino a 85 giorni dal momento di ricezione della domanda completa di tutta la documentazione necessaria.

Questo allungamento delle tempistiche è dovuto a diversi fattori:

  • Complessità della verifica dei periodi contributivi in diverse gestioni
  • Necessità di comunicazione tra diversi enti previdenziali
  • Calcolo dell'eventuale onere di ricongiunzione
  • Volume delle richieste in elaborazione

È consigliabile, pertanto, presentare la domanda di ricongiunzione con largo anticipo rispetto al previsto pensionamento, per evitare ritardi nell'accesso al trattamento pensionistico.

Vantaggi e svantaggi della ricongiunzione contributiva

Prima di procedere con la ricongiunzione, è opportuno valutare attentamente i pro e i contro di questa operazione, considerando la propria situazione specifica.

Vantaggi

  • Unificazione della posizione contributiva: Permette di avere un'unica pensione invece di trattamenti separati, spesso con importi complessivamente più elevati.
  • Possibilità di raggiungere i requisiti pensionistici: In alcuni casi, la ricongiunzione consente di maturare i requisiti per la pensione anticipata o di vecchiaia.
  • Valorizzazione di tutti i contributi versati: Evita che periodi contributivi brevi rimangano inutilizzati.
  • Deducibilità fiscale: L'onere di ricongiunzione è interamente deducibile dal reddito imponibile.

Svantaggi

  • Costi potenzialmente elevati: Come abbiamo visto, la ricongiunzione può comportare esborsi significativi.
  • Tempi di elaborazione lunghi: Le procedure possono richiedere diversi mesi.
  • Irreversibilità: Una volta completata, la ricongiunzione non può essere annullata.

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